Falesie Colli Berici divieti di arrampicata: il ricorso di LIBERiCI! al TAR del Veneto

Riceviamo e pubblichiamo la lettera del presidente dell'associazione Liberici ONLUS che ha fatto ricorso al TAR del Veneto in opposizione a due delibere emanate quest'estate dalla Provincia di Vicenza che vietano l'attività dell'arrampicata sportiva in alcune falesie o zone di esse (come Lumignano), dei Colli Berici.
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La falesia di Lumignano, Colli Berici
Planetmountain
In data 9 ottobre 2014 l'associazione Liberici ONLUS ha notificato alla Provincia di Vicenza il ricorso contro le due delibere emanate in giugno e luglio 2014 che approvano il regolamento che vieta l'attività dell'arrampicata sportiva sui Colli Berici consentendola solo in alcune zone senza che tale divieto e restrizione venissero adeguatamente motivati.

Il ricorso, preparato dallo studio legale Riponti di Conegliano (TV), ha dichiarato illegittime le Deliberazioni della Provincia di Vicenza per la parte afferente all'attività dell'arrampicata sportiva sulla base di quattro importanti argomentazioni:

1. La Provincia ha agito con grave carenza di motivazione dimostrando eccesso di potere in quanto non ha presentato nessun studio dedicato nè una procedura di valutazione di incidenza ambientale che potesse dimostrare l'impatto dannoso dell'arrampicata sportiva sui Colli Berici dove questa viene praticata da più di un secolo. Le prescrizioni adottate dalla Provincia si rivelano in contraddizione con i dati ufficiali stilati dal Ministero dell'Ambiente per il SIC dei Colli Berici. Questi affermano che l'habitat dove l'arrampicata sportiva viene praticata ha una valutazione globale eccellente, come tale è lo stato della specie vegetale Saxifraga Berica in essa presente. In definitiva il provvedimento della Provincia è palesemente immotivato in quanto non supportato da nessuna motivazione che giustifichi la presenza di un interesse pubblico tale da reprimere in misura sensibili la pratica dell'arrampicata sportiva.

2. La Provincia ha agito con grave difetto di motivazione dimostrando eccesso di potere in quanto non ha presentato adeguata e sufficiente evidenza per giustificare le affermazioni contenute all'interno del regolamento che dichiarano l'attività dell'arrampicata sportiva una minaccia per una serie di specie vegetali e faunistiche, tra cui il falco pellegrino. Infatti le pubblicazioni esistenti in materia affermano che negli ultimi 20 anni la popolazione di questo uccello è aumentata notevolmente, Questo stesso periodo ha corrisposto ad una diffusione di massa dell'arrampicata sportiva sui Colli Berici. Questi due concomitanti eventi dimostrano quindi che non vi è adeguata e sufficiente motivazione che giustifichi la tesi della Provincia secondo cui l'arrampicata costituisce un pericolo per il falco pellegrino e per altre specie avicole.

3. La Provincia ha ulteriormente agito con carenza di motivazione dimostrando eccesso di potere in quanto non ha valutato l'importanza storica e sociale che la pratica dell'arrampicata sportiva riveste evitando così di effettuare un'attenta analisi dello stato dei luoghi e valutando gli interessi di tutti i soggetti interessati dalle nuove norme. La Provincia è perciò venuta meno al suo dovere di indicare le ragioni di pubblico interesse che hanno comportato la necessità di emanare norme che sacrificano e compromettono la prosecuzione dell'attività di arrampicata sportiva che viene praticata sui Colli Berici da quasi un secolo.

4. Infine la Provincia ha agito con agito in maniera contraddittoria ed illogica dimostrando eccesso di potere in quanto ha prescritto all'interno del regolamento la redazione di una valutazione di incidenza ambientale per l'apertura di nuove vie di arrampicata ma in maniera contraddittoria ha imposto la chiusura di alcune delle vie esistenti e la forte fruizione delle altre senza un'altrettanto valutazione di incidenza ambientale che dimostrasse il danno provocato dall'arrampicata sportiva.

Con la notifica del ricorso alla Provincia di Vicenza la nostra associazione ha così compiuto un importante ulteriore passo nella sua azione di valorizzazione dei Colli Berici per cercare di evitare che gravi ed immotivati provvedimenti possano limitare la fruizione in maniera sostenibile del territorio del Colli stessi da parte di coloro che trovano nell'arrampicata sportiva un motivo di affermazione personale sul piano sportivo, psicologico ma anche sociale.

La nostra associazione continua la sua azione di sensibilizzazione per raccogliere i fondi necessari a coprire il costo del ricorso. Grazie alla generosità e all'impegno di vari soci, simpatizzanti ed associazioni, tra le quali in primis il CAI di Lonigo, l’ A.S.D. Intellighenzia Project di Padova e l’Associazione Montagna Viva Climbing team di Costabissara, Liberici è riuscita finora a coprire circa la metà del costo del ricorso. In questo senso il nostro sforzo continua per affermare che il ricorso rappresenta l'opportunità per la comunità degli arrampicatori sportivi dei Colli Berici ed oltre di dimostrare che esiste al suo interno la chiara consapevolezza di quanto importante sia l'ambiente naturale dove questa attività viene praticata e la forte volontà di combattere ogni azione limitante della libertà di arrampicare motivata da gravi pregiudizi nei suo confronti.

Siro Martello
Presidente dell'associazione Liberici ONLUS


Per saperne di più visitate: www.liberici.org

15/04/2014 - Lumignano, la lettera della sezione CAI di Vicenza alla Provincia contro i divieti d'arrampicata nei Colli Berici
01/04/2014 - Lumignano e l'arrampicata nei Colli Berici a rischio




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