El Diente, nuova big wall a Monterrey in Messico

Dal 2 - 21 dicembre 2015 Octavio Aragon, Sergio Almada Berreta e Gareth Leah hanno aperto El Son del Viento (5.12d, 420m) una nuova via d'arrampicata sulla parete nord di El Diente, Parque Nacional Cumbres de Monterrey, Messico.
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Durante la prima salita di El Son del Viento (5.12d, 420m Octavio Aragon, Sergio Almada Berreta, Gareth Leah) El Diente, Monterrey, Messico
archive Gareth Leah
Arrampicando dal basso per un totale di 18 giorni, il climber inglese Gareth Leah ed i messicani Sergio Almada Beretta e Octavio Aragon hanno aperto El Son del Viento, una nuova via sportiva alta 420m sulla parete nord del El Diente, nel Parque Nacional Cumbres de Monterrey in Messico. Come è facilmente intuibile dal nome, El Diente è una incredibile cima a forma di dente che si staglia sulla cresta della Sierra Madre e il punto più alto è stato raggiunto nel 1962 tramite la parete ovest. La nuova via di Leah, Beretta e Aragon è stata successivamente liberata in due giorni con difficoltà fino a 5.12d (7c). La via prende una linea piuttosto diretta fino in cima passando reperti del primo tentativo, effettuato a metà degli anni Sessanta da climbers messicani, descritti da Leah come "un tributo storico per l'audacia degli alpinisti dell'epoca, veri visionari, molto avanti con i tempi."

EL SON DEL VIENTO di Gareth Leah

L'idea della parete mi è venuta nell' aprile del 2014 durante una visita a Monterrey per conoscere meglio Escalando Fronteras, un programma per giovani. Mentre ero a Monterrey il climber del posto Joel Bert Guadarrama mi ha invitato a vedere una zona che stava sviluppando insieme allo statunitense Mark Grundon chiamata"El Diente", che prendeva il nome dalla gigantesca torre a forma di dente che si trovava sopra le falesie che stava spittando. Anche se l'arrampicata sportiva li era fantastica, la mia attenzione è stata attirata dalla gigantesca parete, con la sua forma ben distinta, la posizione semi-remota e l'assenza di altre vie sulla sorprendente parete nord. Ho capito immediatamente che volevo aprire una via li, ma in quel periodo stavo già aprendo un'altra via, The Life You Can Save 5.12+, 350m sulla nord di Pico Independencia.

Con questo, El Diente è stato messo in secondo piano fino all'inverno successivo, quando ho pensato di ritornare in Messico con più tempo da dedicare alla parete e per trovare una squadra. Sono tornato al mio lavoro dalle 7:00 di mattina alle 8:00 di sera come arboricoltore negli Stati Uniti, dove ho trascorso le mie serate a parlare di vie da sogno con potenziali compagni di cordata. Uno di questi è il mio buon amico e grande climber di Chihuahua, Sergio "Tiny" Almada. Tiny aveva aperto nuove vie su El Gigante (Tehue) e Piedra Bolada (Rastamuri) a Basaseachi, Chihuahua, e Messico, nonché sulla parete di Peña Aman a a Huesca in Spagna la via 'Los Delincuentes'... Tiny ha portato con sé un amico da Juarez, Octavio "Ocho" Aragon. Anche se meno esperti di me e Tiny, Ocho ha dimostrato di essere capace di imparare in fretta, una vera macchina da big wall.

Acceleriamo tutto fino a novembre 2015 quando sono tornato in Messico dove abbiamo fissato il piano. Nei mesi prima di tentare la parete avevo effettuato alcuni brevi viaggi a Monterrey dagli Stati Uniti, per tentare di raggiungere la base della parete che mi sembrava irraggiungibile da qualsiasi lato provavo. Alla fine sono riuscito a raggiungere la base durante l'ultimo tentativo grazie all'aiuto dei climbers del posto Carlos Flores e Diego Guittierez che per ore hanno tagliato un sentiero attraverso la fitta giungla messicana.

La via sale una linea meno più o diretta dalla base fino alla cima, affrontando molte delle sezioni caratteristiche della parete, tra cui un certo numero di tetti e canne. La via è una via sportiva che richiede poco più di una corda, alcuni rinvii e una certa esperienza su vie di più tiri. È spittata dal basso fino in cima, sono presenti le soste per le calate ed i tiri più difficili sono facilmente azzerabili. La via ha richiesto un normale lavoro di pulizia per rimuovere le piante, la roccia marcia e prese instabili. La parete è alta, ma non molto larga e molto della roccia disponibile non è arrampicabile a causa della superficie, molto calcificata, con uno strato perfettamente bianco e liscio.

Un enorme grazie a tutti coloro che hanno contribuito a rendere questo sogno una realtà tra cui Joe Bert Guadarrama, Carlos Flores, Diego Gutierrez, Riki Lopez, Adrian Ayala Orejoa e ovviamente i miei compagni di cordata Tiny Almada e Ocho Aragon. Niente sarebbe stato possibile senza di loro. Siamo diventati veramente un team sulla parete, pensando l'uno per l'altro è diventato normalissimo e ci siamo divertiti un sacco facendo ciò che amiamo di più. Grazie anche al team originale che ha salito questa parete, senza dubbio ispirerà le nuove generazioni la loro via visionaria.


Note:
www
FB Gareth Leah



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