Campo Solagna, l'arrampicata sulle pendici del Monte Grappa
La bella falesia di Campo Solagna, situata sulle pendici del Monte Grappa nelle Prealpi Venete, presentata da Mauro Dell'Antonia.
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Mauro Dell'Antonia su Calle dea bissa
Mattia Carraro
Campo Solagna (grotta del Rodolfo), è una falesia di medie dimensioni posta sulle pendici del monte Grappa a 1000 metri s.l.m. E’ immersa in un fitto bosco di faggi, caprini e noccioli. La vegetazione e il sottobosco sono giovani, purtroppo nel corso del primo conflitto mondiale, la fazione che occupò questa porzione di terra incendiò e abbattè tutto il bosco, per migliorare la visuale in caso di attacco nemico.
La storia della falesia non è recente, la prima chiodatura risale ai primi anni ’90 ad opera di Paolo Bessega e Stefan Bortoli, per poi successivamente passare nelle mani dell’infaticabile trio composto dai due fratelli Stefano, Momi Casarotto e da Sergio Boato, proprio questi ultimi hanno effettuato un eccellente lavoro di chiodatura, disgaggio, consolidamento e resinatura di prese e buchi a loro spese, il tutto ovviamente condito da innumerevoli critiche nei loro confronti e qualche triste episodio di sabotaggio… (chi sa fare fa, chi non sa fare insegna…). Successivamente vi è stato qualche intervento di chiodatura e manutenzione ad opera di Gianluca Cogo e Luca Bergamin.
La geologia della parete è composta ai lati da calcare grigio, mentre al centro prevale conglomerano a buchi. Lo stile di arrampicata è molto vario e indubbiamente la continuità qui è di casa su quasi tutti i percorsi. Le pareti offrono bombè, strapiombi a 40°, tetti e placche. Le prese per la progressione sono varie, sulla stessa linea di salita si possono trovare buchi, liste, piatti e canne calcaree. L’altezza della parete varia dai 15 ai 20 metri.
La falesia è frequentabile tutto l’anno, in inverno nelle limpide giornate di sole nelle ore centrali, in primavera e l’estate sino a fine luglio tutto il giorno, difatti in questo periodo il sole non colpisce mai la parete direttamente ma perpendicolarmente solo in alcune zone. Da agosto in poi è meglio evitare le ore centrali della giornata.
Se trovate una individuo cordiale spesso con famiglia al seguito che risponde al nome di Massimo (Battaglia, 2° Camp. It. 2006, 1° C.I. Campitello di Fassa 2004, ex Nazionale F.A.S.I.), che instancabilmente e senza recupero sale più volte tutte le vie di grado 7 e 8 della falesia, proponendovi con simpatica cafoneria sistemi eliminati che solo lui riesce a fare assecondatelo e tenete presente che è uno degli inquilini del posto.
Comunque, scherzi a parte, l’ambiente vagamente alpino, la freschezza dell’aria e il panorama, fanno di questa falesia un luogo tranquillo e piacevole, vicino alla città dove in estate si può trovare un minimo di refrigerio e un’ottima alternativa per allenare la forza resistenza.
di Mauro Dell'Antonia
Itinerari scelti da Mauro Dell'Antonia:
Max 6+
Peter Pan 6c (2l)
Calle dea bissa 7b
Ottobre rosso 7c
Giulia 6c+
Cobra 7a+
Ballata per Stefania 7c+
Telepatia di emozioni 8b/8b+
L’eterno ritorno 8a
Liga ea bestia 8b
Adelante companeros 7a+
L’enfant terrible 7c+
Ricordati di Chico Mendez 7b+
Macondo 6c
SCHEDA: Campo Solagna
La storia della falesia non è recente, la prima chiodatura risale ai primi anni ’90 ad opera di Paolo Bessega e Stefan Bortoli, per poi successivamente passare nelle mani dell’infaticabile trio composto dai due fratelli Stefano, Momi Casarotto e da Sergio Boato, proprio questi ultimi hanno effettuato un eccellente lavoro di chiodatura, disgaggio, consolidamento e resinatura di prese e buchi a loro spese, il tutto ovviamente condito da innumerevoli critiche nei loro confronti e qualche triste episodio di sabotaggio… (chi sa fare fa, chi non sa fare insegna…). Successivamente vi è stato qualche intervento di chiodatura e manutenzione ad opera di Gianluca Cogo e Luca Bergamin.
La geologia della parete è composta ai lati da calcare grigio, mentre al centro prevale conglomerano a buchi. Lo stile di arrampicata è molto vario e indubbiamente la continuità qui è di casa su quasi tutti i percorsi. Le pareti offrono bombè, strapiombi a 40°, tetti e placche. Le prese per la progressione sono varie, sulla stessa linea di salita si possono trovare buchi, liste, piatti e canne calcaree. L’altezza della parete varia dai 15 ai 20 metri.
La falesia è frequentabile tutto l’anno, in inverno nelle limpide giornate di sole nelle ore centrali, in primavera e l’estate sino a fine luglio tutto il giorno, difatti in questo periodo il sole non colpisce mai la parete direttamente ma perpendicolarmente solo in alcune zone. Da agosto in poi è meglio evitare le ore centrali della giornata.
Se trovate una individuo cordiale spesso con famiglia al seguito che risponde al nome di Massimo (Battaglia, 2° Camp. It. 2006, 1° C.I. Campitello di Fassa 2004, ex Nazionale F.A.S.I.), che instancabilmente e senza recupero sale più volte tutte le vie di grado 7 e 8 della falesia, proponendovi con simpatica cafoneria sistemi eliminati che solo lui riesce a fare assecondatelo e tenete presente che è uno degli inquilini del posto.
Comunque, scherzi a parte, l’ambiente vagamente alpino, la freschezza dell’aria e il panorama, fanno di questa falesia un luogo tranquillo e piacevole, vicino alla città dove in estate si può trovare un minimo di refrigerio e un’ottima alternativa per allenare la forza resistenza.
di Mauro Dell'Antonia
Itinerari scelti da Mauro Dell'Antonia:
Max 6+
Peter Pan 6c (2l)
Calle dea bissa 7b
Ottobre rosso 7c
Giulia 6c+
Cobra 7a+
Ballata per Stefania 7c+
Telepatia di emozioni 8b/8b+
L’eterno ritorno 8a
Liga ea bestia 8b
Adelante companeros 7a+
L’enfant terrible 7c+
Ricordati di Chico Mendez 7b+
Macondo 6c
SCHEDA: Campo Solagna
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