Artino’s Wall, nuova falesia alla Rocca Calanna in Sicilia
Max Flaccavento e Giuseppe Barbagallo presentano la nuova falesia Artino’s Wall ai piedi della splendida Rocca Calanna nel massiccio Rocche del Crasto, in provincia di Messina, Sicilia.
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La falesia Artino's Wall ai piedi di Rocca Calanna.
archivio Max Flaccavento
Artino’s Wall… lo specchio del tempo di Max Flaccavento e Giuseppe Barbagallo
Risale ormai a tantissimi anni fa la mia prima visita sui Nebrodi, con esattezza infatti, sono passati undici anni dal giorno in cui con Giorgio Iurato arrampicai per la prima volta in questo magico posto, e da quella volta per me si è fortificato sempre di più il legame con queste terre. Così lontane da dove vivo, ma così tanto affascinanti, al punto da farmi sentire le necessità di ritornare sempre più spesso. Come se tra le pieghe di queste montagne una forza primordiale riuscisse a rapirmi, ed inconsciamente, a farmi dirigere verso di essa.
Quel giorno mai avrei pensato che a distanza di anni, avrei aperto tante vie su queste rocce, ma soprattutto, non avrei mai immaginato di intrecciare così tante amicizie e rapporti umani importanti, al punto da farmi considerare questo luogo come una sorta di seconda casa, e si sa, a casa è sempre bello ritornare.
Dopo tante scalate fatte su queste pareti, insieme a tanti altri progetti, nei miei sogni ricorrenti figurava spesso anche una bellissima placconata. Un liscio specchio di calcare adagiato alla base di Rocca Calanna, che giusto per intenderci, è una tra la cime alpinisticamente più interessanti del gruppo.
Chiamata dalla gente del posto Ciappa caduta, ovvero pietra caduta, la placca in questione non è che un gigantesco blocco grigio distaccatosi in tempi antichissimi dalla meridionale parete della Rocca. La roccia perfetta, l’inclinazione ideale, ma soprattutto l’ambientazione strepitosa in cui il tutto è inserito, hanno fatto il resto, conferendo a questo grande masso, per quanto riguarda l’arrampicata, un interesse non indifferente.
Lo stesso interesse per questa parete lo aveva avuto molti anni addietro Leo Rapisarda, uno scalatore Catanese che armato di pianta spit, aveva piantato qua e la alcuni ancoraggi. Senza creare delle vere e proprie vie, Leo in top rope aveva tentato comunque di scalare in alcuni punti la placca nel suo lato destro, praticamente quello più impegnativo.
Sarà stato per i tempi non ancora maturi però, o forse per la mancanza di mezzi, fatto sta che quei tentativi finirono li sul nascere, e adesso di quelle lontane giornate in parete, restano dispersi in mare di roccia alcuni spit arrugginiti. Testimoni di un tempo passato in cui qualcuno credeva possibile, già allora, la scalata su questa grigia lavagna di calcare.
Più recentemente quindi, dopo essermi ripetuto mille volte “prima o poi” andrò ad aprire lassù, mi sono finalmente attrezzato di tutto l’occorrente, e grazie soprattutto alla buona volontà, l’arma migliore per affrontare questo genere di lavori, ho definitivamente imbracciato questo progetto che con non pochi sacrifici, è andato avanti fino alla sua conclusione.
Fu così quindi che in una ventosa giornata di aprile 2012, prese vita Primavera ribelle, la primissima via del settore. Inizialmente da solo, sono poi stato aiutato in maniera molto importante da Giuseppe “Kona” Barbagallo, l’amico di tante avventure. Fu proprio il suo aiuto che ha reso possibile la fine dei lavori in tempi molto brevi.
La falesia infatti, nonostante un progetto resta ancora da portare a termine, è praticamente pronta da molti mesi, ma data la distanza che ci separa da essa, non avevamo potuto provare e dunque liberare alcune vie. Abbiamo quindi temporeggiato solo allo scopo di poter ultimare anche questi ultimi dettagli, soddisfazione non da poco per chi apre delle vie.
A proposito di soddisfazioni, vorrei dire che è proprio con Peppe infatti che in questi luoghi, ancor prima di iniziare questo progetto, ho vissuto bellissime giornate in parete, fatte di risate ed emozioni condivise con amicizia.
Dopo l’apertura della nostra prima via lunga sulla Rocca Calanna, impossibile non ricordare come festeggiamo la salita. In compagnia di alcuni nostri amici del posto, nella loro bellissima cascina posto sotto la grande parete della Rocca, brindammo a lungo con dell’ottimo vino accompagnato da una pioggia battente che riuscimmo a scampare per puro miracolo. Completamente digiuni dalla mattina, ben presto ci ritrovammo ubriachi, ma felicissimi per aver messo a segno la nostra prima creazione e per averla così festeggiata insieme ai nostri fratelli di Alcara. E come in questa, anche in tante altre occasioni, l’affetto che ci hanno donato le genti del posto è semplicemente indescrivibile.
Davvero innumerevoli infatti le volte in cui, dopo aver trascorso tante ore in parete a lottare con la roccia, di ritorno al paese per rifocillarci siamo stati amichevolmente rapiti da chi ci conosce e ci vuol bene. Letteralmente risucchiati da un vortice d’amicizia, ci siamo ritrovati spessissimo in qualche bar in compagnia di tantissimi amici, a lottare ancora, ma questa volta non con il grado di difficoltà delle nostre vie, ma con quello di tutte le mezze birre che ci vengono naturalmente offerte. Si perché da queste parti la generosità non è solo una questione di cultura, ma di cuore!
Un grazie immenso dunque a tutti i compagni di Alcara Li Fusi, gente più unica che rara, e che non smette mai di esserci vicina in tutto. Un grazie di cuore va anche a Kona ovviamente, per essersi speso con grande passione insieme a me su queste rocce, e per aver dato vita ad alcune linee bellissime che adesso sono a disposizione di tutti quelli che le vorranno salire. Per concludere un abbraccio speciale va alla Famiglia Artino, che come sempre, ci ha accolto come figli, supportandoci in tutto e credendo in questo nostro ennesimo progetto
Cosa aggiungere ancora : la falesia è perfetta in tutte le stagioni, ma in quanto esposta totalmente a meridione, conviene evitare l’estate piena. Riguardo l’inverno invece, quando si è baciati dal sole, la scalata si presenta perfetta, regalando così arrampicate tecnicissime su roccia a dir poco eccezionale…provare per credere !!!
Buone scalate a tutti…Max e Peppe
SCHEDA: Artino’s Wall, Rocca Calanna in Sicilia
Risale ormai a tantissimi anni fa la mia prima visita sui Nebrodi, con esattezza infatti, sono passati undici anni dal giorno in cui con Giorgio Iurato arrampicai per la prima volta in questo magico posto, e da quella volta per me si è fortificato sempre di più il legame con queste terre. Così lontane da dove vivo, ma così tanto affascinanti, al punto da farmi sentire le necessità di ritornare sempre più spesso. Come se tra le pieghe di queste montagne una forza primordiale riuscisse a rapirmi, ed inconsciamente, a farmi dirigere verso di essa.
Quel giorno mai avrei pensato che a distanza di anni, avrei aperto tante vie su queste rocce, ma soprattutto, non avrei mai immaginato di intrecciare così tante amicizie e rapporti umani importanti, al punto da farmi considerare questo luogo come una sorta di seconda casa, e si sa, a casa è sempre bello ritornare.
Dopo tante scalate fatte su queste pareti, insieme a tanti altri progetti, nei miei sogni ricorrenti figurava spesso anche una bellissima placconata. Un liscio specchio di calcare adagiato alla base di Rocca Calanna, che giusto per intenderci, è una tra la cime alpinisticamente più interessanti del gruppo.
Chiamata dalla gente del posto Ciappa caduta, ovvero pietra caduta, la placca in questione non è che un gigantesco blocco grigio distaccatosi in tempi antichissimi dalla meridionale parete della Rocca. La roccia perfetta, l’inclinazione ideale, ma soprattutto l’ambientazione strepitosa in cui il tutto è inserito, hanno fatto il resto, conferendo a questo grande masso, per quanto riguarda l’arrampicata, un interesse non indifferente.
Lo stesso interesse per questa parete lo aveva avuto molti anni addietro Leo Rapisarda, uno scalatore Catanese che armato di pianta spit, aveva piantato qua e la alcuni ancoraggi. Senza creare delle vere e proprie vie, Leo in top rope aveva tentato comunque di scalare in alcuni punti la placca nel suo lato destro, praticamente quello più impegnativo.
Sarà stato per i tempi non ancora maturi però, o forse per la mancanza di mezzi, fatto sta che quei tentativi finirono li sul nascere, e adesso di quelle lontane giornate in parete, restano dispersi in mare di roccia alcuni spit arrugginiti. Testimoni di un tempo passato in cui qualcuno credeva possibile, già allora, la scalata su questa grigia lavagna di calcare.
Più recentemente quindi, dopo essermi ripetuto mille volte “prima o poi” andrò ad aprire lassù, mi sono finalmente attrezzato di tutto l’occorrente, e grazie soprattutto alla buona volontà, l’arma migliore per affrontare questo genere di lavori, ho definitivamente imbracciato questo progetto che con non pochi sacrifici, è andato avanti fino alla sua conclusione.
Fu così quindi che in una ventosa giornata di aprile 2012, prese vita Primavera ribelle, la primissima via del settore. Inizialmente da solo, sono poi stato aiutato in maniera molto importante da Giuseppe “Kona” Barbagallo, l’amico di tante avventure. Fu proprio il suo aiuto che ha reso possibile la fine dei lavori in tempi molto brevi.
La falesia infatti, nonostante un progetto resta ancora da portare a termine, è praticamente pronta da molti mesi, ma data la distanza che ci separa da essa, non avevamo potuto provare e dunque liberare alcune vie. Abbiamo quindi temporeggiato solo allo scopo di poter ultimare anche questi ultimi dettagli, soddisfazione non da poco per chi apre delle vie.
A proposito di soddisfazioni, vorrei dire che è proprio con Peppe infatti che in questi luoghi, ancor prima di iniziare questo progetto, ho vissuto bellissime giornate in parete, fatte di risate ed emozioni condivise con amicizia.
Dopo l’apertura della nostra prima via lunga sulla Rocca Calanna, impossibile non ricordare come festeggiamo la salita. In compagnia di alcuni nostri amici del posto, nella loro bellissima cascina posto sotto la grande parete della Rocca, brindammo a lungo con dell’ottimo vino accompagnato da una pioggia battente che riuscimmo a scampare per puro miracolo. Completamente digiuni dalla mattina, ben presto ci ritrovammo ubriachi, ma felicissimi per aver messo a segno la nostra prima creazione e per averla così festeggiata insieme ai nostri fratelli di Alcara. E come in questa, anche in tante altre occasioni, l’affetto che ci hanno donato le genti del posto è semplicemente indescrivibile.
Davvero innumerevoli infatti le volte in cui, dopo aver trascorso tante ore in parete a lottare con la roccia, di ritorno al paese per rifocillarci siamo stati amichevolmente rapiti da chi ci conosce e ci vuol bene. Letteralmente risucchiati da un vortice d’amicizia, ci siamo ritrovati spessissimo in qualche bar in compagnia di tantissimi amici, a lottare ancora, ma questa volta non con il grado di difficoltà delle nostre vie, ma con quello di tutte le mezze birre che ci vengono naturalmente offerte. Si perché da queste parti la generosità non è solo una questione di cultura, ma di cuore!
Un grazie immenso dunque a tutti i compagni di Alcara Li Fusi, gente più unica che rara, e che non smette mai di esserci vicina in tutto. Un grazie di cuore va anche a Kona ovviamente, per essersi speso con grande passione insieme a me su queste rocce, e per aver dato vita ad alcune linee bellissime che adesso sono a disposizione di tutti quelli che le vorranno salire. Per concludere un abbraccio speciale va alla Famiglia Artino, che come sempre, ci ha accolto come figli, supportandoci in tutto e credendo in questo nostro ennesimo progetto
Cosa aggiungere ancora : la falesia è perfetta in tutte le stagioni, ma in quanto esposta totalmente a meridione, conviene evitare l’estate piena. Riguardo l’inverno invece, quando si è baciati dal sole, la scalata si presenta perfetta, regalando così arrampicate tecnicissime su roccia a dir poco eccezionale…provare per credere !!!
Buone scalate a tutti…Max e Peppe
SCHEDA: Artino’s Wall, Rocca Calanna in Sicilia
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