Arrampicata: via nuova per Selva e Spandri sul Pizzo D'Eghen

Quest'estate i lecchesi e Ragni di Lecco Adriano Selva e Andrea Spandri hanno aperto e poi liberato 'Prigioniero dei sogni' (7c+ max, 7a+ obbl.) sulla parete Ovest-Nord Ovest del Pizzo D'Eghen (1832m, Grigna Settentrionale).
Pizzo D'Eghen

Quest'estate, dopo un'avventura iniziata in Primavera, i lecchesi (e Ragni di Lecco) Adriano Selva e Andrea Spandri hanno prima aperto e poi liberato 'Prigioniero dei sogni' sulla parete Ovest-Nord Ovest del Pizzo D'Eghen (1832m), nella Grigna Settentrionale). Si tratta di una via di 500m (+ 200m di zoccolo) con difficoltà massima di 7c+ e 7a+ obbligatorio. Un itinerario davvero notevole anche perchè si svolge su una parete

'Prigioniero dei sogni' per caratteristiche e impegno psicofisico, si propone come una delle più grandi vie di calcare della Lombardia, e forse non solo. La roccia (vedi foto), è superba, e l'ambiente e il panorama garantiti. Conoscendo Adriano, consigliamo di prendere la sua proposta di gradazione come molto severa...

La via d'altronde è impegnativa fin dall'accesso, e la presenza degli spit non deve assolutamente far pensare ad un itinerario 'sportivo', anche dal punto di vista logistico. Una ritirata dal Pizzo D'Eghen può risultare pericolosissima in condizioni meteorologiche cattive.

Ecco come Adriano Selva presenta questo suo sogno: "Dopo questa esperienza sono sicuro che non è la lontananza di un luogo a definire i contorni di un’avventura... la prigione del nostro sogno l’abbiamo rotta, definitivamente, in Agosto, quando abbiamo salito in Rokpunkt, cioè completamente in libera, la nostra via. E adesso speriamo che ci siano ripetizioni, impressioni e… buona salita!


VIA PRIGIONIERI DEI SOGNI
Pizzo D'Eghen (1832m) - Grigna Settentrionale
parete Ovest–Nord Ovest

prima salita: Adriano Selva Andrea Spandri estate 2005 dal basso (prima libera: gli stessi agosto 2005)
sviluppo: m.500 (200m zoccolo)
lunghezze: 9 L. + 3L dello zoccolo
difficoltà: max. 7c+ obb.7a+ -  S3+ IV
Materiale: 2 corde 50m; 11 rinvii; fettucce per le soste; friends n°1 in L1, friends n° 0,5 in L6.
Materiali in via: 57 fix 10mm in via +18 fix 10mm per le soste, 1chiodo.

Note: Arrampicata tecnica e di continuità, esigente e difficile per tutto l’itinerario. Placche verticali e strapiombanti alternate a strapiombi più accentuati. Severi passi obbligati molto lontano dalle protezioni. Nel complessso una via di altissimo livello sotto il profilo tecnico atletico e psicologico. Roccia eccezionale per tutto l’itinerario. La via termina 100m circa sotto la vetta: volendo la si può raggiungere salendo per la cresta con difficoltà di II° (sosta di vetta non attrezzata).

Discesa: In doppia sulla via (complesse ed esposte) Saltando la sosta 8 e la sosta 1, alla calata dalla sosta 5 rinviare qualche fix sul traverso. Altra soluzione è effettuare le calate fino a S6 poi alla calata da S6 obliquare a destra (faccia a monte) e raggiungere dopo aver oltrepassato il camino Cassin le calate di ”Soffiando nel vento”, più dirette e meno esposte. Se si scende dalla vetta utilizzare le calate della via” Soffiando nel vento”.

Accesso: Si raggiunge la chiesa di Prato S. Pietro Frazione del comune di Cortenova, seguendo la strada a monte della chiesa si raggiunge un vecchia officina “Fusina dei Carlin” con uno stupendo platano secolare antistante . Si parcheggia e da qui si segue l’ampia strada sterrata di recente sistemazione che attraversa il torrente e con lungo traverso nel bosco ci porta alle baite di “Taecc”. Si abbandona la strada sterrata nei pressi di una caratteristica pinetina e si prosegue ora a sinistra su sentiero ben marcato fino alle baite dell’alpe” Zucc”. Il sentiero prosegue oltre le baite e con esile traccia sale a destra ripido nel bosco di enormi faggi a questo punto seguire le indicazioni di color arancione rosso indicanti la sigla SR (passo di San Rocco) dopo circa 10minuti il sentiero compie un lungo traverso verso destra (faccia a monte) e raggiunge una radura con erba alta e betulle nel pieno del bosco (punto dove è facile perdere la traccia). Sopra la radura il sentiero riprende più evidente e con qualche tornante sempre nel bosco di faggi  raggiunge un saltino roccioso caratteristico, ”passo dell’orso”. Ora il sentiero diviene meno ripido e giunge su un ampio pianoro boschivo “la Soliva”. Seguire a questo punto le rare indicazioni in vernice e qualche ometto di sassi lungo la cresta boscosa, risaliti anche tre speroni più accentuati si giunge ad una breve discesa ed ad un altro ometto di sassi. Ignorare i bolli di vernice verso sinistra e attraversare in leggera discesa verso destra per circa 100m poi tenere la medesima quota fino a trovare un esile traccia e qualche ometto di sassi che in circa 15 minuti attraversando due canali ci portano alla base del Pizzo D’Eghen Ore 1-30, 2 da S.Pietro.

Zoccolo: 200m circa
Attraversando la parete alla sua base verso destra si giunge ad una evidente rampa canale, appena prima del grande canalone che separa il pizzo D’Eghen  dalla cresta ovest della cima del Palone. Si risale la rampa erbosa fino ad una zona ricoperta di mughi 50m II° erboso AS. Si obliqua facilmente verso sinistra puntando ad una evidente barra rocciosa facile inizialmente poi II° poi ancora facile 80m  II° roccia friabile ed erbosa SA due ch.. Si sale il sovrastante diedro e lo sperone successivo fino ad una zona di roccia ora molto più compatta ancora per un facile diedrino verticale IV (due chiodi) e si giunge sull’ampia cengia erbosa dove hanno inizio tutte le vie della ovest del Pizzo D’Eghen. Per le vie sulla parete nord  e nord ovest scendere con attenzione fino ad un pulpito roccioso espostissimo oltrepassarlo e scendere in arrampicata alla piccola cengia sottostante.

Relazione e schizzo: Pietro Buzzoni

Pizzo D'Eghen
Pizzo D'Eghen
Pizzo D'Eghen
Su Prigioniero dei sogni al Pizzo D'Eghen (arch. Selva e Spandri)

schizzo della via
portfolio
ragnilecco.com


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