Alexander Huber, Om e Adam Ondra
Il 14/06/2009 Adam Ondra ha realizzato la prima ripetizione di Om 9a, la via di Alexander Huber nel Endstal in Germania che il climber tedesco ha liberato nel 1992.
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Due generazioni, una visione: Adam Ondra & Alexander Huber
Michael Meisl
Era soltanto una questione di tempo, ma in questo caso di tempo ce n'è voluto molto. 17 anni per la precisione. Un'eternità. A chiudere il capitolo c'ha pensato ancora lui, il 16enne Adam Ondra che il weekend scorso ha centrato la prima ripetizione di Om nel Triangel in Germania. Ad individuare la trama invece era stato il 24enne Alexander Huber che con questo piccolo capolavoro del 1992 ha dato via libera alla sua ricerca personale dell'alta difficoltà. Una ricerca che, dopo Weiße Rose 9a del 1994 nella falesia dello Schleierwasserfall, culminava due anni più tardi nella vicina Open Air 9a+.
Forse perché non erano situate in falesie di spicco, forse per lo scomodo accesso o il tempo inclemente, oppure forse semplicemente perché erano davvero dure... fatto sta che tutte queste vie non sono mai state ripetute finché il magico Adam non l'ha scelta quasi come una missione personale: ripetere l'apparentemente irripetibile. Ergo Weiße Rose nel settembre 2008, poi Open Air due mesi più tardi - che per la cronaca spicca tra le vie più dure salite finora da Adam. Ed adesso Om nella falesia del Endstal, Triangel. Dopo questo perfetto terzetto, ci è sembrato interessante sentire direttamente l'autore di queste vie che anni fa ha investito tantissimo tempo ed energie per seguire il suo progetto personale. E come sempre, il tedesco, che ha accompagnato Ondra in questa suo ultimo tour-performance, ha le idee molto chiare.
"Eravamo lì a scalare assieme sabato e domenica scorso. Cosa dovrei dire: ci è voluto molto tempo! Ma adesso si può veramente dire che climbers come Adam Ondra e Chris Sharma rappresentano quella generazione di arrampicatori, che sono entrati in un nuovo dimensione di difficoltà. Adam non ha salito niente di più difficile di quello che ho salito io all'inizio e metà degli anni novanta, ma ripete le vie in stile davvero regale che dimostra che oggi sta scalando ad un livello completamente diverso rispetto ai migliori della mia epoca. Open Air in cinque giorni, Weisse Rose in sette giorni, Om in due... poi di striscio un 8b e un 8a a vista e poi anche Shogun 8c al terzo tentativo... Poi è riuscito a salire vari 8c a vista... Sharma ha raggiunto per primo il grado 9b e, come sembra, Ondra espanderà il tutto ancora di più. Inoltre Adam è un persona molto piacevole e abbiamo trascorso due belle giornate!
Detto che Ondra ci ha confermato il grado di 9a per Om - ripetiamo: fatto da Alexander nel 1992! Ciononostante ci sembra altrettanto vero che qualcosa finalmente si sta muovendo. Così, prima di chiudere, vorremmo fare un brevissimo punto, anzi proporre una piccola domanda che sottintende una grande speranza. Perché dato per scontato che il fenomeno Ondra che ripete e risolve velocissimamente tutti gli storici e più difficili problemi della storia dell'arrampicata moderna (ma non solo), unito alla continua ricerca di Chris 'King' Sharma per spostare il livello della difficoltà su tutti i terreni, rappresentano le punte extratterestri del movimento arrampicata. Resta da capire dove stanno tutti gli altri. O meglio se questo “terremoto” porterà ad un cambiamento per tutti. Noi crediamo (e speriamo) di sì.
Basta comprendere che i tempi stanno cambiando, anzi sono già cambiati: Ondra e Sharma (ma anche altri) stanno sdoganato i limiti dell'impossibile: le difficoltà affrontate da Sharma (il 9b per intenderci) e la velocità con cui Ondra polverizza ogni problema considerato al "limite" sono lì a dimostrarlo. Insomma, a noi sembra chiaro che l'esplorazione è ri-aperta verso l'alto. Così alzare il limite in falesia, sui massi ecc.(per i top climber ma anche per i no big) è ridiventato l'unico “gioco” che conta davvero. Se volete è un ritorno allo spirito dei pionieri dell'arrampicata sportiva, ma soprattutto è l'ossigeno per sognare ancora un po'. Chi accetterà la sfida? E soprattutto chi avrà il corraggio di dedicarsi a nuovi e sempre più difficili nonché faticosi progetti? Noi speriamo che siano molti. Anzi tutti!
Forse perché non erano situate in falesie di spicco, forse per lo scomodo accesso o il tempo inclemente, oppure forse semplicemente perché erano davvero dure... fatto sta che tutte queste vie non sono mai state ripetute finché il magico Adam non l'ha scelta quasi come una missione personale: ripetere l'apparentemente irripetibile. Ergo Weiße Rose nel settembre 2008, poi Open Air due mesi più tardi - che per la cronaca spicca tra le vie più dure salite finora da Adam. Ed adesso Om nella falesia del Endstal, Triangel. Dopo questo perfetto terzetto, ci è sembrato interessante sentire direttamente l'autore di queste vie che anni fa ha investito tantissimo tempo ed energie per seguire il suo progetto personale. E come sempre, il tedesco, che ha accompagnato Ondra in questa suo ultimo tour-performance, ha le idee molto chiare.
"Eravamo lì a scalare assieme sabato e domenica scorso. Cosa dovrei dire: ci è voluto molto tempo! Ma adesso si può veramente dire che climbers come Adam Ondra e Chris Sharma rappresentano quella generazione di arrampicatori, che sono entrati in un nuovo dimensione di difficoltà. Adam non ha salito niente di più difficile di quello che ho salito io all'inizio e metà degli anni novanta, ma ripete le vie in stile davvero regale che dimostra che oggi sta scalando ad un livello completamente diverso rispetto ai migliori della mia epoca. Open Air in cinque giorni, Weisse Rose in sette giorni, Om in due... poi di striscio un 8b e un 8a a vista e poi anche Shogun 8c al terzo tentativo... Poi è riuscito a salire vari 8c a vista... Sharma ha raggiunto per primo il grado 9b e, come sembra, Ondra espanderà il tutto ancora di più. Inoltre Adam è un persona molto piacevole e abbiamo trascorso due belle giornate!
Detto che Ondra ci ha confermato il grado di 9a per Om - ripetiamo: fatto da Alexander nel 1992! Ciononostante ci sembra altrettanto vero che qualcosa finalmente si sta muovendo. Così, prima di chiudere, vorremmo fare un brevissimo punto, anzi proporre una piccola domanda che sottintende una grande speranza. Perché dato per scontato che il fenomeno Ondra che ripete e risolve velocissimamente tutti gli storici e più difficili problemi della storia dell'arrampicata moderna (ma non solo), unito alla continua ricerca di Chris 'King' Sharma per spostare il livello della difficoltà su tutti i terreni, rappresentano le punte extratterestri del movimento arrampicata. Resta da capire dove stanno tutti gli altri. O meglio se questo “terremoto” porterà ad un cambiamento per tutti. Noi crediamo (e speriamo) di sì.
Basta comprendere che i tempi stanno cambiando, anzi sono già cambiati: Ondra e Sharma (ma anche altri) stanno sdoganato i limiti dell'impossibile: le difficoltà affrontate da Sharma (il 9b per intenderci) e la velocità con cui Ondra polverizza ogni problema considerato al "limite" sono lì a dimostrarlo. Insomma, a noi sembra chiaro che l'esplorazione è ri-aperta verso l'alto. Così alzare il limite in falesia, sui massi ecc.(per i top climber ma anche per i no big) è ridiventato l'unico “gioco” che conta davvero. Se volete è un ritorno allo spirito dei pionieri dell'arrampicata sportiva, ma soprattutto è l'ossigeno per sognare ancora un po'. Chi accetterà la sfida? E soprattutto chi avrà il corraggio di dedicarsi a nuovi e sempre più difficili nonché faticosi progetti? Noi speriamo che siano molti. Anzi tutti!
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