Voglio la mia parte della Valmalenco
Riceviamo e volentieri pubblichiamo la provocatoria lettera aperta di Michele Comi, già apparsa sul quotidiano La Provincia di Sondrio il 7 ottobre scorso.
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Scerscen, Disgrazia: l’eccellente qualità della pietra malenca che non ha pari in tutto il mondo...
Andrea Lenatti
Non c'è molto da aggiungere al "grido" di cui si fa portavoce la Guida alpina della Valmalenco. Forse perché, in questi tempi in cui tutto sembra regolato dal paradosso, solo il rovesciamento dei termini può aiutare a comprendere l'assurdità del tunnel in cui ci siamo infilati.
Quindi, se sfruttamento indiscriminato deve essere, vogliamo tutti la nostra parte! Ben sapendo che, come il Guccini dell'Avvelenata, anche noi siamo nati "fessi" e perciò continueremo a lottare e nonostante tutto a cantare: "tiro avanti e non mi svesto dei panni che son solito portare: ho tante cose ancora da raccontare per chi vuole ascoltare e a culo tutto il resto!".
VOGLIO LA MIA PARTE
Egregio Direttore,
approfitto dell’ospitalità del Suo giornale per lanciare questo appello.
Sono nato e vivo in Valmalenco. Voglio la mia parte. La mia parte di pietra, di minerale e di acqua. Ne ho diritto. Ce n’è tanto, di tutto e di qualità. Come asserito da autorevoli esponenti provinciali del mondo confindustriale, nella mia Valle grande è la disponibilità di pietra, minerale e acqua, quindi va utilizzata!
Rivendico il mio diritto democratico di abitante residente dalla nascita di godere e condividere tale ricchezza. Mi bastano pochi metri cubi al mese di serpentinite, qualcosina in più d’acqua, quanto al minerale lo lascio in beneficenza. Anni di scalate sulle montagne di casa, mi hanno consentito di mappare accuratamente i giacimenti e la qualità del miglior materiale lapideo in quota.
Ho in modo analogo cartografato e quantificato decine di fresche cascate d’acqua e tumultuosi torrenti glaciali che scaturiscono estate dopo estate sempre più vigorosi grazie allo scioglimento inarrestabile dei ghiacci, complice il riscaldamento globale. Considerate le mie attitudini professionali, mi ritaglierei un piccolo spazio, in alta quota, senza interferire con le importanti attività di fondovalle. Chiedo davvero poco.
Le nuove strade in via di realizzazione arriveranno a breve all’Alpe Musella e all’Alpe Pirlo, i punti di partenza ideali per un veloce prolungamento delle stesse verso i miei speciali siti di escavazione e sfruttamento idroelettrico delle acque! Contestualmente, ma forse sto correndo troppo, potrei pensare a qualche investimentino immobiliare, con le migliori vedute sui gruppi Bernina-Disgrazia-Scalino, andrei così a completare l’offerta di nuovi complessi residenziali d’alta quota che si vocifera sorgeranno come funghi nell’area Palù-Paluetto-Barchetto.
E’ una pietra fantastica! Pochi giorni fa, sotto le punte dei ramponi in salita verso il Disgrazia, ammiravo l’eccellente qualità della pietra malenca che non ha pari in tutto il mondo. Sulla Corda Molla, celebre cresta tra le più estetiche delle Alpi, il sole radente all’Alba pare incendiarla. Di sicuro occorrerà un marchio di qualità per contraddistinguere la tipicità del lapideo cavato al di sopra dei 3000 m. Che dire poi della potenzialità di sfruttamento energetico a monte degli impianti esistenti?
Migliaia di rivoli d’acqua, nelle calde giornate di luglio, dalla superficie del ghiacciai di Scerscen e Fellaria, apparati glaciali tra i più estesi delle Alpi italiane, si concentrano in una impressionante massa d’acqua che aspetta solo di essere turbinata. Basta con la professione di Guida, basta accompagnare alpinisti sulle vette per godere delle bellezze delle nostre montagne, non è possibile non sfruttare e consumare quel che abbonda in casa mia.
E’ ora di seguire i modelli concreti e consolidati di sviluppo che la Valmalenco, da anni, con forza, determinazione e profitto sta seguendo. E’ ora di finirla di prestare qualche attenzione a quel mucchio di balle che i più grandi esperti e studiosi di economia ambientale vanno dicendo riguardo alla sostenibilità ambientale. Non ho tempo da perdere e poi, siccome i bimbi crescono, devo cercar casa e mi piacerebbe tanto quella bella mansardina che ho visto in vendita qui a Chiesa a quattrocentocinquantamila euro, hai voglia su e giù dalle montagne, manco in 10 generazioni di Guide… Voglio la mia parte!
Michele Comi - Guida alpina della Valmalenco
Quindi, se sfruttamento indiscriminato deve essere, vogliamo tutti la nostra parte! Ben sapendo che, come il Guccini dell'Avvelenata, anche noi siamo nati "fessi" e perciò continueremo a lottare e nonostante tutto a cantare: "tiro avanti e non mi svesto dei panni che son solito portare: ho tante cose ancora da raccontare per chi vuole ascoltare e a culo tutto il resto!".
VOGLIO LA MIA PARTE
Egregio Direttore,
approfitto dell’ospitalità del Suo giornale per lanciare questo appello.
Sono nato e vivo in Valmalenco. Voglio la mia parte. La mia parte di pietra, di minerale e di acqua. Ne ho diritto. Ce n’è tanto, di tutto e di qualità. Come asserito da autorevoli esponenti provinciali del mondo confindustriale, nella mia Valle grande è la disponibilità di pietra, minerale e acqua, quindi va utilizzata!
Rivendico il mio diritto democratico di abitante residente dalla nascita di godere e condividere tale ricchezza. Mi bastano pochi metri cubi al mese di serpentinite, qualcosina in più d’acqua, quanto al minerale lo lascio in beneficenza. Anni di scalate sulle montagne di casa, mi hanno consentito di mappare accuratamente i giacimenti e la qualità del miglior materiale lapideo in quota.
Ho in modo analogo cartografato e quantificato decine di fresche cascate d’acqua e tumultuosi torrenti glaciali che scaturiscono estate dopo estate sempre più vigorosi grazie allo scioglimento inarrestabile dei ghiacci, complice il riscaldamento globale. Considerate le mie attitudini professionali, mi ritaglierei un piccolo spazio, in alta quota, senza interferire con le importanti attività di fondovalle. Chiedo davvero poco.
Le nuove strade in via di realizzazione arriveranno a breve all’Alpe Musella e all’Alpe Pirlo, i punti di partenza ideali per un veloce prolungamento delle stesse verso i miei speciali siti di escavazione e sfruttamento idroelettrico delle acque! Contestualmente, ma forse sto correndo troppo, potrei pensare a qualche investimentino immobiliare, con le migliori vedute sui gruppi Bernina-Disgrazia-Scalino, andrei così a completare l’offerta di nuovi complessi residenziali d’alta quota che si vocifera sorgeranno come funghi nell’area Palù-Paluetto-Barchetto.
E’ una pietra fantastica! Pochi giorni fa, sotto le punte dei ramponi in salita verso il Disgrazia, ammiravo l’eccellente qualità della pietra malenca che non ha pari in tutto il mondo. Sulla Corda Molla, celebre cresta tra le più estetiche delle Alpi, il sole radente all’Alba pare incendiarla. Di sicuro occorrerà un marchio di qualità per contraddistinguere la tipicità del lapideo cavato al di sopra dei 3000 m. Che dire poi della potenzialità di sfruttamento energetico a monte degli impianti esistenti?
Migliaia di rivoli d’acqua, nelle calde giornate di luglio, dalla superficie del ghiacciai di Scerscen e Fellaria, apparati glaciali tra i più estesi delle Alpi italiane, si concentrano in una impressionante massa d’acqua che aspetta solo di essere turbinata. Basta con la professione di Guida, basta accompagnare alpinisti sulle vette per godere delle bellezze delle nostre montagne, non è possibile non sfruttare e consumare quel che abbonda in casa mia.
E’ ora di seguire i modelli concreti e consolidati di sviluppo che la Valmalenco, da anni, con forza, determinazione e profitto sta seguendo. E’ ora di finirla di prestare qualche attenzione a quel mucchio di balle che i più grandi esperti e studiosi di economia ambientale vanno dicendo riguardo alla sostenibilità ambientale. Non ho tempo da perdere e poi, siccome i bimbi crescono, devo cercar casa e mi piacerebbe tanto quella bella mansardina che ho visto in vendita qui a Chiesa a quattrocentocinquantamila euro, hai voglia su e giù dalle montagne, manco in 10 generazioni di Guide… Voglio la mia parte!
Michele Comi - Guida alpina della Valmalenco
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