Via Fratelli e Cortelli, nuova via di ghiaccio in Dolomiti di Brenta per i fratelli Franchini
A metà marzo i due fratelli Silvestro e Tomas Franchini hanno salito Via Fratelli e Cortelli, una bella ed esile linea di ghiaccio sulla cima Pietragrande nel Gruppo del Brenta. Rispettivamente nati nel 1987 e 1989, i due maestri di sci di Madonna di Campiglio nonché aspiranti guide alpina hanno salito questo esiguo filo di ghiaccio che descivono così: "non ci aspettavamo un ambiente così bello e la goulotte è fina, delicata, dura ma fantastica…". Come dire che ce ne abbastanza per saperne di più leggendo con attenzione tutto il loro report.
Via Fratelli e Cortelli, Cima Pietragrande, Dolomiti di Brenta
di Silvestro Franchini
Vogliamo scrivere questo articolo perché ci teniamo a quello che facciamo: alle nostre linee, pareti, montagne e allo stile che usiamo quando le saliamo. Non vogliamo più che capiti che altra gente ignori vie già salite con certi principi, sormontandoci sopra e soprattutto cambiando il modo di salita magari forando la roccia e modificandola dove noi eravamo già passati in maniera rispettosa e pulita. Questo purtroppo ci è successo su una via aperta l’estate scorsa, Tempi Cupi, su una parete in Val Genova e per questo motivo vogliamo anche noi aggiornare il pianeta della montagna su quello che abbiamo fatto in questa bizzarra stagione!
Ormai è il terzo anno che facciamo i maestri di sci qui nel nostro paese Madonna di Campiglio, e quindi d’inverno siamo molto impegnati nel lavoro dato che “il maestro” è la nostra principale fonte di guadagno. Anche in questa stagione siamo molto attirati dai monti e ci sentiamo dei “lupi in gabbia” perché lavoriamo tutti i giorni ma non abbiamo il tempo da dedicare alle pareti. Siamo lì che guardiamo in su, in là, guardiamo le condizioni delle pareti da lontano senza mai potere metterci le mani…è dura!
Quest’anno però, non avendo “perso” giornate per i corsi guida abbiamo approfittato delle settimane di buco di fine gennaio e ci siamo incamminati per salire una via che era già da due anni che avevamo in testa. Questa è in Brenta, sul Crozzon, monte a noi molto caro. Gran bella esperienza per noi è stata: dall’avvicinamento, alla truna, alla grande parete e ciliegina sulla torta bufera finale! Così abbiamo salito con la probabile prima ripetizione “Lisa dagli occhi blu”, grande intuizione di R. Parolari e M. Piccoli, da anni era stata aperta e chissà perché nessuno ci aveva mai messo piede, siamo stati contenti ad essere stati noi ad averla esplorato di nuovo.
Dopo questa bella salita c’è stato ancora un po’ di lavoro ma nel buco lavorativo successivo abbiamo pensato di andare a vedere la prestigiosa Cascata della Canavaccia in Val Nambrone, ma dopo una veloce esplorazioneci siamo resi subito conto che era troppo pericolosa perché soggetta a tantissimi crolli dovuti all’enorme quantità di acqua che circola al suo interno. Nonostante questo abbiamo ripiegato bene, salendo e attrezzando le calate di quattro cascate vicine che abbiamo chiamato con i nomi della nostra famiglia: Antonio, Piera, Silvestro e Tomas. Queste belle cascate ve le consigliamo per la bellezza dell’ambiente in cui sono, la comodità di accesso e per la divertente arrampicata.
C’è stato poi ancora tanto tanto da fare sulle piste, ma quasi non se ne poteva più quanto era la voglia di una nuova avventura, e quando si lavorava al Grostè si tenevano sempre controllate le inedite goulotte che ogni tanto si formano sulla vasta e lavorata parete della Pietra Grande. Ed eccole là! Da una notte all’altra si sono formate, ci allarmiamo e organizziamo subito una frettolosa salita, pernottando al Graffer ed ospitati calorosamente da altri due stimabili fratelli: i fratelli Manni con cui passiamo una bella serata parlando di montagne ed esperienze.
La mattina partiamo, le condizioni ancora non sono ottime ma proviamo a salire… c’è grande ambiente, non ci aspettavamo un ambiente così bello e la goulotte è fina, delicata, dura ma fantastica… nasce così Fratelli e Cortelli. Cerchiamo di arrivare in cima più velocemente possibile perché sono giorni caldi e i pericoli oggettivi sono sempre in agguato, poi scendiamo dalla bellissima ed elegante cresta! Arrivati al Graffer ci cambiamo velocissimi nel suo deposito, scappiamo via subito a far lezione cotti fisicamente ma freschi di animo! Solamente due giorni dopo la goulotte non c’è più per le alte temperature e noi siam contenti di essere riusciti a salirla in tempo.
Ringraziamo tutti quelli che ci tengono all’ambiente montano, tenendolo pulito ed incontaminato lasciandolo il più possibile al suo stato originale. Riteniamo importante salire le pareti in stile puro e onesto con un’etica che rispetti l’ambiente e i primi salitori! Ciao a tutti e buone avventure.
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