Valle di Trona e la nuova via d’arrampicata Leontopodium

È un po' che non piove in Val Gerola, evento più unico che raro! E così la fantasia mi fa viaggiare ripensando a progetti rimasti in sospeso a pareti sopra casa che andrebbero valorizzate. Alla voglia di avventura che non manca mai e che anche se svolgendo il lavoro da Guida Alpina ho la fortuna di appagarla un po’. Avere a che fare con le persone ti insegna a conoscerle, capirle e scoprirle, a trovare i loro interessi e far sì che i loro sogni, per quanto possibile, possano realizzarsi.

È passato circa un anno da quando portai Alessandro a scoprire il mondo dell'apertura di una via nuova in roccia. In quest'anno di strada insieme ne ha fatta, è cresciuto, è maturato alpinisticamente e sopratutto è desideroso ogni volta di avventura.

Così decido che la nostra prossima uscita la dedicheremo all'apertura di una nuova via. Unendo le due giornate in autonomia, trasportandoci i sacconi alla base, bivaccando in tenda e godendoci a pieno questa avventura. La proposta è subito accettata, così giovedì partiamo con i nostri sacconi alla volta della Val Trona.

Ci portiamo al nostro campo, depositiamo il materiale e scendiamo alla diga di Trona dove avevo lasciato dell'altro materiale. Dividiamo i pesi e dopo un buon caffè offerto dai guardiani sempre pronti e disponibili ci incamminiamo verso la parete.

Questa fase di trasporto dura fino al primo pomeriggio, ma la voglia di attaccare è troppo forte per essere placcata e così mangiato un boccone al volo, diamo il via alle danze.

Il primo tiro ci darà filo da torcere, la parete non presenta possibilità di protezione durante la chiodatura e nello stesso tempo ha diversa roccia da disgaggiare… ne diventa così una progressione certosina e millimetrica per far sì che tutto riesca al meglio Dopo 2 ore di battaglia sono in cengia.

Creo la sosta, recupero il saccone che lasceremo qui per il giorno seguente e recupero Ale, che si gode questo tiro con le ultime luci della sera. Tutt'attorno è veramente fantastico, montagne, laghi, tramonto e tanto silenzio.

In fretta e furia poi ci caliamo, ci fiondiamo al lago per un bagno rigenerante e dopo una gustosa cena a base di riso e carne secca ci corichiamo, immaginandoci i tiri seguenti che il giorno dopo andremo ad affrontare.

Al mattino… la brama è tanta e così di buona lena risalgo la corda del primo tiro, recupero Ale in sosta e poi pronti via, si attacca il secondo tiro e poi il terzo. La roccia e fotonica il divertimento pure, non ci credevamo.

Decidiamo di concluderla qui, la linea ci piace così e forzare un traverso su roccia marcia per uscire avrebbe snaturato la nostra idea. Guardo Ale, il suo sorriso la sua soddisfazione la sua avventura vissuta alle porte di casa ma carica come fosse chissà dove, mi fa ancor più apprezzare come è bello fare ciò che faccio e come alle volte è facile star bene con poco. Non smetterò mai di dire che questo è il mio mondo, il mondo che voglio vivere e il modo in cui voglio svolgere il mio lavoro. Ed ora buon divertimento a tutti.

di Cristian Candiotto

SCHEDA: Leontopodium, Avancorpo di Punta Pio X, Val Trona