Valanga in Marmolada: 11 le vittime. Il Soccorso Alpino chiede rispetto

Domenica 3 luglio si è staccata una porzione impressionante del ghiacciaio della Marmolada, sotto Punta Rocca, causando 11 morti.
- Identificate tutte le 11 vittime.
- Ora la 'Fase Due' caratterizzata da ricerche con i droni per dieci giorni e la successiva raccolta dei reperti ogni tre giorni.
- Per motivi di sicurezza i punti di accesso alla montagna sono chiusi.
- Il Soccorso Alpino chiede rispetto e silenzio per le vittime e i propri cari.
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La valanga in Marmolada, Dolomiti, nel primo pomeriggio di domenica 3 luglio 2022
Soccorso Alpino e Speleologico Veneto

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del Soccorso Alpino e Speleologico Veneto.

Aggiornamento alle 12:29 il 11/07/2022

Le analisi scientifiche del Reparto Investigativo Speciale dei Carabinieri hanno permesso lo scorso sabato di "chiudere il cerchio" identificando tutte le 11 vittime coinvolte dal crollo di un seracco sulla Marmolada. Si chiude dunque un capitolo molto triste per la montagna italiana. Da parte di tutto il Soccorso Alpino e Speleologico - ancora una volta - un forte abbraccio alle famiglie, agli amici e alle comunità colpite da questi lutti e un ringraziamento a tutti gli operatori intervenuti sul posto.
Sulla Marmolada inizia ora la "Fase Due" caratterizzata da ricerche con i droni per dieci giorni e la successiva raccolta dei reperti ogni tre giorni. Quindi la "Fase Tre", con la valutazione di una parziale riapertura della montagna.

Aggiornamento alle 08:20 il 09/07/2022
Rispetto.
Ci sono feriti, vittime, dispersi. Soprattutto ci sono figli, genitori, parenti, amici. Le sentenze sui social, le sparate dei saggi di turno, i giudizi da tastiera, le critiche gratuite, la vita sbandierata, i dettagli macabri, a loro fanno male, senza motivo e senza alcuna utilità. Cerchiamo invece tutti di imparare da questo grande dolore e dalla sofferenza della montagna. In silenzio.


Aggiornamento alle 09:20 il 08/07/2022
Nell’area a valle del distacco del seracco di Punta Rocca, sulla Marmolada, sono in corso le operazioni di ricerca da terra, in stretto collegamento con il Centro di Protezione civile di Canazei, con Vigili del Fuoco volontari e Psicologi per i popoli.

In quota 14 donne e uomini di Soccorso Alpino e Speleologico Trentino, Soccorso Alpino della Guardia di Finanza con due unità cinofile, Centro Addestramento Alpino di Moena della Polizia di Stato, Corpo Vigili del Fuoco permanente di Trento e la Squadra di Soccorso Alpino dell’Arma dei Carabinieri.

Le operazioni sono iniziate alle 6.15 e continueranno finché le condizioni meteo di sicurezza lo renderanno possibile. La stabilità del ghiaccio viene monitorata in diretta dagli esperti del Centro per la Protezione civile dell’Università di Firenze, che collaborano con l’Ufficio previsioni e pianificazione della Provincia autonoma di Trento, attraverso i dati raccolti da radar interferometrici e doppler.

Aggiornamento alle 20:20 il 07/07/2022
Salgono a 10 le vittime accertate in seguito al crollo del seracco della Marmolada. Nella giornata di oggi gli operatori hanno recuperato una salma, individuata stamani nell’ambito delle operazioni di ricerca da terra, compiute nell’area a valle del distacco. Le ricerche sono proseguite per l’intera giornata, anche con l’ausilio dei droni. Lo ha comunicato il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, al termine dell’incontro con la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, che questo pomeriggio ha raggiunto Canazei per ringraziare gli operatori in campo dalla giornata di domenica. “La presenza della presidente Casellati dimostra come le istituzioni sappiano essere coese e unite. Qui fin dall’inizio si è lavorato con serietà e forza per soccorrere senza se e senza ma. Dobbiamo ancora trovare delle persone e le troveremo grazie a modalità operative all’avanguardia, grazie al lavoro che gli operatori stanno compiendo con grande rispetto e umanità” sono state le parole del presidente Fugatti, che ha annunciato una nuova operazione di ricerca via terra in programma domani mattina. Proprio come oggi, saranno coinvolti sin dalla primissima mattinata 14 operatori con 2 cani da ricerca e 2 vedette. I sistemi di allerta meccanici consentiranno lo svolgimento delle operazioni in sicurezza.

Cinque sono le persone reclamate dai familiari e le analisi scientifiche che i Ris stanno compiendo, saranno fondamentali per attribuire un nome ad ogni corpo. Ad oggi 6 delle 10 vittime accertate (4 italiane e 2 di nazionalità ceca) sono state identificate.
“Grazie per ciò che fate e continuerete a fare. Le istituzioni sono con voi: non vi lasceremo mai soli” ha affermato la presidente Casellati, che ha aggiunto: “Sono qui per testimoniare la mia vicinanza alle famiglie delle vittime e dei dispersi, oltre che la mia preoccupazione per i feriti. Questa è una ferita dell’Italia intera e interroga le nostre coscienze” “Dobbiamo cambiare i paradigmi, la politica deve fare un cambio di passo coniugando ambiente ed economia” ha aggiunto, osservando come l’Italia sia bellissima ma fragile: “Il 94% dei nostri comuni è a rischio idrogeologico: servono più investimenti in prevenzione, il nostro Paese ha bisogno di un casco protettivo. Dobbiamo avere la consapevolezza che il cambiamento climatico è epocale”.

All’incontro con la stampa, nel pomeriggio di oggi, hanno partecipato i rappresentanti di tutte le realtà impegnate nelle ricerche: il Soccorso Alpino e Speleologico Trentino, il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza con due unità cinofile, il Centro Addestramento Alpino di Moena della Polizia di Stato, i Vigili del Fuoco permanenti di Trento, i Vigili del Fuoco volontari e il Soccorso Alpino dell’Arma dei Carabinieri. Fondamentale in questi giorni è anche il supporto fornito dai volontari degli Psicologi per i popoli ai familiari delle persone coinvolte in questa terribile tragedia.

Andrea Ciech e Moreno Togni del Corpo permanente dei vigili del fuoco di Trento, oltre al direttore di MeteoTrentino Mauro Gaddo e al maresciallo Riccardo Manfredi, comandante della stazione di soccorso Passo Rolle della Guardia di Finanza hanno illustrato come si siano svolte le operazioni da terra, oltre al sistema di geolocalizzazione dei reperti tecnici e organici rinvenuti. I droni – è stato spiegato – consentono di monitorare uno scenario particolarmente difficile ed insidioso, oltre che in costante mutamento per via dello scioglimento della parte superiore del ghiaccio nelle ore più calde. Una tecnologia che si sta rivelando fondamentale.

Aggiornamento alle 13:20 il 07/07/2022

I 14 operatori con i 2 cani della Guardia di Finanza specializzati sono rientrati a Canazei al termine delle operazioni di ricerca via terra nell'area interessata dal distacco del ghiacciaio della Marmolada, a valle della colata. Nel corso delle ricerche ci sono stati dei ritrovamenti organici e di materiale tecnico. Il tutto è stato recuperato, trasportato a valle e consegnato per le analisi.

Coinvolti nelle operazioni via terra il Soccorso Alpino e Speleologico Trentino, il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza con due unità cinofile, il Centro Addestramento Alpino di Moena della Polizia di Stato, i Vigili del Fuoco permanenti di Trento e il Soccorso Alpino dell'Arma dei Carabinieri.

La giornata ha avuto inizio questa mattina alle 5, con un primo momento di briefing. Verso le 6 l'elicottero ha portato in quota gli operatori per ispezionare la parte più bassa del distaccamento. L'operazione sul campo ha avuto inizio alle 6.30 e si è conclusa alle 9.15.
Le operazioni si sono svolte con un controllo di sicurezza compatibile con la situazione esistente grazie a sistemi di controllo e valutazione della temperatura.
 
Aggiornamento alle 20:20 il 06/07/2022
Soccorso Alpino e Speleologico Veneto - CNSAS: Si è tenuto poco fa a Canazei un breve punto stampa al termine di una riunione tecnica fra tutti i soggetti coinvolti nelle attività di soccorso e ricerca. Presenti il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, il presidente del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico Maurizio Dellantonio, il comandante del RIS (Reparto Investigazioni Scientifiche) di Parma Giampietro Lago, il comandante del Gruppo della Guardia di Finanza Trento tenente colonnello Gianfranco Zarro, il comandante della stazione del Soccorso alpino della Guardia di finanza di Passo Rolle Riccardo Manfredi e il sindaco di Canazei Giovanni Bernard.

"L'attenzione di tutte le istituzioni italiane per cercare di risolvere il più presto possibile questa gravissima tragedia è massima, come testimonia la presenza di tutti i soggetti coinvolti nelle operazioni di ricerca e la sinergia fra i soccorritori - ha esordito il presidente Fugatti nell'aprire la breve conferenza stampa - Oggi le operazioni sono proseguite con l'utilizzo dei droni che hanno individuato nuove salme. Le vittime accertate sono salite e nove, due in più rispetto a ieri, di cui quattro riconosciute dai familiari e cinque non ancora identificate. Non lasceremo nulla di intentato - ha concluso il presidente trentino - stiamo davvero facendo tutto il possibile per ritrovare i dispersi e per dare un nome alle persone travolte dalla valanga".

Accanto al presidente vi era anche il comandante del Ris di Parma, Lago che ha spiegato come l'obiettivo sia appunto identificare i soggetti che, con le modalità ordinarie, non possono essere identificati, mentre il comandante della Guardia di Finanza di Passo Rolle Manfredi ha chiarito come oggi i droni abbiamo individuato i ritrovamenti grazie allo "scioglimento della superficie della frana di diversi centimetri" e che l'operazione di recupero è stata effettuata da una squadra composta da persone dei diversi enti coinvolti, a dimostrazione della sinergia fra gli uomini e le donne coinvolti nel recupero.

Quindi il presidente del Soccorso Alpino e Speleologico Dellantonio ha illustrato come avverrà l'attività di domani, con squadre di recupero sul terreno, supportate da un elicottero per "evacuare immediatamente le persone impegnate nella ricerca" in caso di pericolo o di movimento del ghiacciaio soprastante, che viene costantemente monitorato.

Infine il sindaco di Canazei ha ricordato che sabato 9 luglio è stata proclamata una giornata di lutto cittadino che coinvolgerà tutta la valle di Fassa e che vedrà alle 18 una celebrazione presieduta dall'arcivescovo di Trento monsignor Lauro Tisi e dal vescovo di Vicenza monsignor Beniamino Pizziol.

Aggiornamento alle 15:20 il 06/07/2022

Soccorso Alpino e Speleologico Veneto - CNSAS: Il sindaco di Canazei, Giovanni Bernard, ha firmato una nuova ordinanza attraverso la quale viene circoscritta l’area di chiusura del massiccio della Marmolada, in seguito al distacco di un seracco sotto Punta Rocca. Il divieto di accesso è limitato al versante nord con la forcella Marmolada (da Villetta Maria sentiero E618-E619, prossimità Rifugio Dolomia sentiero E618-Altavia n. 2-E606, piazzale Cima Undici sentiero E618-Altavia n. 2-E606, val Contrin 602-602A). Si puntualizza che il divieto di percorrenza lungo i sentieri elencati in precedenza interessa anche gli alpinisti che risalgono la parete sud-ovest della Marmolada. I trasgressori saranno denunciati, ai sensi dell’articolo 650 del Codice penale. L’accesso all’area è consentito dunque solo agli operatori autorizzati che stanno conducendo le ricerche in quota (oltre che ai rifugisti di Punta Penia e Capanna Ghiacciaio). La zona è controllata dal personale di Corpo forestale del Trentino e Polizia locale della Val di Fassa. Le operazioni sono riprese nella prima mattinata di oggi, con l’impiego di droni. Nella giornata di domani, i tecnici soccorritori di Soccorso alpino, Vigili del fuoco permanenti, Guardia di finanza, Arma dei Carabinieri e Polizia di Stato effettueranno le ricerche via terra, con il supporto di cani appositamente addestrati. Le operazioni avverranno garantendo le condizioni di sicurezza degli operatori attraverso speciali tecnologie per il monitoraggio dei movimenti del ghiacciaio.

Aggiornamento alle 18:12 il 05/07/2022

Otto delle 13 persone che si temevano disperse sono state rintracciate dalla compagnia dei carabinieri di Cavalese, in collaborazione con le autorità della Provincia autonoma di Trento e della Regione Veneto. Scende dunque a 5 il numero delle persone – tutti di nazionalità italiana – di cui non si hanno notizie dal pomeriggio del 3 luglio, quando è avvenuto il crollo del ghiacciaio della Marmolada. Nel frattempo, continua l’azione di riconoscimento delle 7 vittime del crollo del 3 luglio scorso, accanto alle operazioni di monitoraggio e recupero. Al momento la situazione è questa: i familiari hanno riconosciuto l’ultimo degli 8 feriti coinvolti nel crollo del ghiacciaio della Marmolada che non era stato ancora identificato. Il numero dei ricoverati scende peraltro a 7: in giornata è infatti avvenuta una dimissione. Sono state inoltre riconosciute ufficialmente 4 vittime, tutte di nazionalità italiana, mentre altri due corpi sono in fase di riconoscimento (in attività di conferma dalle autorità consolari). Infine, attraverso articolate verifiche, sono stati individuati i proprietari e gli utilizzatori delle autovetture parcheggiate all’imbocco dei sentieri che portano al ghiacciaio. Tutti risultano negli elenchi in possesso delle forze dell’ordine.

Tutti i punti di accesso alla montagna sono chiusi per motivi di sicurezza. È dunque interdetto anche l’accesso all’area compresa tra Punta Serauta e la Forcella Marmolada, cui sia accede dalla Val Contrin, secondo quanto previsto dalle ordinanze dei tre Comuni di Canazei, San Giovanni di Fassa e Rocca Pietore (Belluno). Sul posto sono stati installati cartelli di divieto di accesso e transito. È stato inoltre disposto il presidio di Passo Fedaia da parte di Polizia locale e Corpo forestale del Trentino. Lo ha comunicato il sindaco di Canazei, Giovanni Bernard, al termine della riunione di coordinamento interforze, che si è tenuto questa mattina presso il centro operativo comunale. Il presidente del Corpo nazionale del Soccorso alpino e speleologico, Maurizio Dellantonio, incontrando la stampa ha confermato la prosecuzione delle operazioni di ricerca, che si svolgono per ora esclusivamente attraverso l’impiego di droni. La priorità è di garantire l’incolumità degli operatori sul campo. Le condizioni della parte superiore della montagna vengono monitorate dal personale della Protezione civile della Provincia autonoma di Trento, anche attraverso l’impiego di interferometri e radar doppler, ossia speciali apparecchiature di monitoraggio che misurano i movimenti della parete ghiacciata.

Aggiornamento alle 20:56 il 04/07/2022
È di 7 vittime (di cui 3 identificate) il bilancio provvisorio della tragedia che ha interessato il ghiacciaio della Marmolada nel pomeriggio di ieri. Otto i feriti trasferiti negli ospedali di Trento, Bolzano, Belluno, Feltre e Treviso, di cui 2 in gravi condizioni. Attualmente sono 13 le persone disperse, il cui mancato rientro è stato denunciato dai familiari (una in meno rispetto quanto comunicato in precedenza, poiché un uomo di nazionalità austriaca è stato rintracciato nelle ultime ore). Dieci dispersi sono di nazionalità italiana e 3 di nazionalità ceca. Le autorità stanno ancora accertando la proprietà di 4 delle 16 auto parcheggiate nei pressi dei sentieri che portano al ghiacciaio: tutte hanno targhe straniere (1 tedesca, 2 ceche e una ungherese).

Le informazioni sono state fornite nel corso di una conferenza stampa presso il centro logistico della Protezione civile a Canazei, alla presenza del presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, dei presidenti delle Province autonome di Trento e Bolzano, Maurizio Fugatti e Arno Kompatscher, del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia e del capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio. In mattinata le ricerche sull’area interessata dal distacco sono proseguite con l’impiego di droni e attraverso il sorvolo dell’elicottero di Trentino emergenza, fino all’arrivo di un temporale nella tarda mattinata.

Le ricerche - riprese nel pomeriggio - proseguiranno nei prossimi giorni nello stesso modo, poiché il rischio di ulteriori distacchi non permette di garantire l’intervento da terra. Viene confermata la chiusura dell’area con ordinanza del sindaco di Canazei, Giovanni Bernard, mentre sono in corso le indagini tecniche dei glaciologi della Provincia autonoma di Trento.

Il premier Draghi - che ha incontrato i familiari delle vittime e dei dispersi - ha voluto ringraziare tutti gli operatori impegnati nelle operazioni per la loro generosità, professionalità e coraggio: “Voglio esprimere la più sincera, affettuosa e accorata vicinanza alle famiglie delle vittime, dei feriti e dei dispersi, oltre che alle comunità che sono state colpite da questa tragedia. Questo è un dramma che certamente ha dell’incredibile, ma dipende dal deterioramento dell’ambiente e della situazione climatica. Oggi l’Italia piange queste vittime e tutte le italiane e gli italiani si stringono a loro con affetto. Il Governo deve ora riflettere su quanto è accaduto ed è chiamato ad assumere i provvedimenti necessari, perché quanto è accaduto possa essere evitato in futuro”.

Il presidente Fugatti ha ringraziato il premier per la visita sui luoghi della tragedia e - nel fare proprie le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ringraziato gli uomini e le donne che, con tempestività sono intervenuti in una situazione oggettivamente complessa: “Canazei, che in passato era già stata colpita da altre tragedie, sta vivendo un dolore particolarmente profondo”. Il presidente Zaia ha assicurato: “Le ricerche continueranno: lo dobbiamo ai familiari e a chi è ancora lassù”. Il presidente Kompatscher ha rivolto un ringraziamento speciale ai soccorritori e un pensiero ai familiari delle vittime e dei dispersi.

Il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio ha ricordato come "in questo momento difficile per il Paese, la risposta operativa è stata importante ed ha visto una collaborazione proficua tra forze diverse. Il sistema nazionale è a disposizione per supportare le attività in questa grande tragedia."

Aggiornamento alle 10:20 il 04/07/2022
Sono sei le vittime accertate della valanga. Diciotto persone sono state fatte evacuare dalla cima di Punta Rocca e Punta Penia e sono state fatte rientrare tutte quelle che si trovavano più in basso. Per segnalare il mancato rientro di amici e familiari da possibili escursioni durante la giornata odierna sul ghiacciaio della Marmolada chiamate il +39 0461 495272. Si prega di dare diffusione di questa informazione tramite una condivisione e di non utilizzare questo numero per avere informazioni generali. (Soccorso Alpino e Speleologico Veneto - CNSAS)

Crolla seracco sulla Marmolada, elicottero sorvola l'area



Pubblicato il 03/07/2022

È purtroppo ancora provvisorio il bilancio delle vittime e dei feriti, a seguito del distacco del seracco dalla calotta sommitale del ghiacciaio della Marmolada, sotto Punta Rocca. Una valanga di neve, ghiaccio e roccia che nel suo passaggio ha coinvolto anche il percorso della via normale, mentre vi si trovavano diverse cordate, alcune travolte.

Al momento sono stati recuperati 8 feriti - 2 trasportati all'ospedale di Belluno, uno più grave a Treviso, 5 a Trento - e purtroppo 5 persone sono state rinvenute senza vita. Non si sa ancora il numero definitivo di alpinisti coinvolti.

Per il rischio di nuovi distacchi, l'elicottero di Trento sta provvedendo alla bonifica dell'area con la Daisy Bell e scongiurare così il più possibile il pericolo per gli operatori. Sul posto gli elicotteri del Suem di Pieve di Cadore, di Dolomiti Emergency di Cortina, di Trento, della Protezione civile della Regione Veneto, dell'Air service center e le stazioni del Soccorso alpino bellunese e trentino.

Michela Canova, Addetta Stampa Soccorso Alpino e Speleologico Veneto

Info:https://www.cnsas.veneto.it/




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