Usa e Canada Ice Climbing Connection
Claudio Battezzati, Elio Bonfanti, Enrico Bonino, Riccardo Olliveri e Silvano Secondo in un viaggio alla ricerca del ghiaccio nel nord est dell'America; Vermont, New England e Canada le mete di questa zingarata glaciale dalle mille sorprese.
1 / 33
Riccardo Olliveri su Valentin, Pont Rouge, Quebec, Canada
arch. Canada Team
Una meteo decisamente inclemente accompagnata da temperature polari ci ha reso dura la vita, ma incuranti “ quasi “ del freddo e della neve siamo riusciti a mettere a segno lo stesso, quasi tutti gli obiettivi che ci eravamo posti sin dall’ inizio. Tutti meno uno, la mitica “ Pomme D’or “ ma, tenuto conto che questa signora prima di lasciarsi conquistare richiede parecchi chilometri di marcia e talvolta una notte ai suoi piedi, abbiamo preferito dirottare, visto il clima incontrato, le nostre attenzioni su progetti un po più accessibili ma non per questo meno interessanti.
Dopo un primo giorno di riposo forzato a Montreal dovuto guarda caso ad una tempesta di neve, abbiamo effettuato il trasferimento a Conway nel New Hampshire dove eravamo attesi per trascorrere alcuni giorni ospiti di Aku e di Ragged Mountain che è uno dei rivenditori della casa. Quindi, dopo aver presentato una serata dove abbiamo mostrato un filmato con le meraviglie delle nostre Alpi, ci siamo trattenuti il tempo necessario per presenziare al locale 18° Ice Festival , per partecipare alla gara indoor dove Enrico e Riccardo non hanno affatto sfigurato contro i fortissimi “locals” e per centrare alcune salite mitiche tra cui Repentance e Remission. La nostrana Repentance prese il nome da questa linea ed avrebbe dovuto essere anche più difficile di lei ma si sa su ghiaccio le cose cambiano e la nostra divenuta ormai “obesa” è molto più abbordabile di quanto non sia l’attuale esile linea dell’originale.
Chiusa la partita con Conway siamo risaliti in mezzo ad una nuova tempesta di neve nel Vermont dove ben consigliati, tra le varie possibilità, abbiamo deciso di concentrare le nostre attenzioni sulle spettacolari cascate poste a Lake Willougby. Per la comodità di accesso, la scelta e la bellezza delle linee, l’imponente muraglia ghiacciata di questo sito è un unicum di assoluto interesse che vide già nel lontano 1974 sulla linea Zero Gully i suoi primi salitori.
Dal Vermont al Canada il passo è abbastanza breve e finalmente in una giornata non da tregenda raggiungiamo Pont Rouge il sito più famoso del Canada orientale, dopo la Mitica Pomme d’or. La “riviere” dove si concentrano i flussi da scalare è sotto il profilo ambientale molto coreografica e nell’unica giornata di sole il colori della falesia sono risultati essere superlativi. Oltre a numerose e difficili colate qui, al grido di “Super good” sono stati i tiri di dry a farla da padroni ma dobbiamo avvertirvi che la qualità della roccia non mancherà di ingaggiare anche gli spiriti più temerari.
Il livello dell’acqua varia numerose volte al giorno ed attraversare le zone ghiacciate può risultare molto pericoloso per cui il nostro invito alla prudenza non è da sottostimare. Nei programmi come avevo premesso c’era anche questa benedetta “Pomme d’or” che ci è sfuggita ma ne faremo una buona ragione per tornare sino a lassù più agguerriti che mai.
Per l’intero viaggio trasferimenti aerei compresi e noleggio auto abbiamo speso circa mille euro a testa che ripartiti nei 14 giorni fanno tutto incluso circa 71,00 euro al giorno... non male no? Quindi speriamo che queste poche righe servano da viatico ad altri vagabondi come noi.
Buon Ghiaccio a tutti.
Elio Bonfanti
Il nostro grazie va a: Aku, Camp e Montura
Dopo un primo giorno di riposo forzato a Montreal dovuto guarda caso ad una tempesta di neve, abbiamo effettuato il trasferimento a Conway nel New Hampshire dove eravamo attesi per trascorrere alcuni giorni ospiti di Aku e di Ragged Mountain che è uno dei rivenditori della casa. Quindi, dopo aver presentato una serata dove abbiamo mostrato un filmato con le meraviglie delle nostre Alpi, ci siamo trattenuti il tempo necessario per presenziare al locale 18° Ice Festival , per partecipare alla gara indoor dove Enrico e Riccardo non hanno affatto sfigurato contro i fortissimi “locals” e per centrare alcune salite mitiche tra cui Repentance e Remission. La nostrana Repentance prese il nome da questa linea ed avrebbe dovuto essere anche più difficile di lei ma si sa su ghiaccio le cose cambiano e la nostra divenuta ormai “obesa” è molto più abbordabile di quanto non sia l’attuale esile linea dell’originale.
Chiusa la partita con Conway siamo risaliti in mezzo ad una nuova tempesta di neve nel Vermont dove ben consigliati, tra le varie possibilità, abbiamo deciso di concentrare le nostre attenzioni sulle spettacolari cascate poste a Lake Willougby. Per la comodità di accesso, la scelta e la bellezza delle linee, l’imponente muraglia ghiacciata di questo sito è un unicum di assoluto interesse che vide già nel lontano 1974 sulla linea Zero Gully i suoi primi salitori.
Dal Vermont al Canada il passo è abbastanza breve e finalmente in una giornata non da tregenda raggiungiamo Pont Rouge il sito più famoso del Canada orientale, dopo la Mitica Pomme d’or. La “riviere” dove si concentrano i flussi da scalare è sotto il profilo ambientale molto coreografica e nell’unica giornata di sole il colori della falesia sono risultati essere superlativi. Oltre a numerose e difficili colate qui, al grido di “Super good” sono stati i tiri di dry a farla da padroni ma dobbiamo avvertirvi che la qualità della roccia non mancherà di ingaggiare anche gli spiriti più temerari.
Il livello dell’acqua varia numerose volte al giorno ed attraversare le zone ghiacciate può risultare molto pericoloso per cui il nostro invito alla prudenza non è da sottostimare. Nei programmi come avevo premesso c’era anche questa benedetta “Pomme d’or” che ci è sfuggita ma ne faremo una buona ragione per tornare sino a lassù più agguerriti che mai.
Per l’intero viaggio trasferimenti aerei compresi e noleggio auto abbiamo speso circa mille euro a testa che ripartiti nei 14 giorni fanno tutto incluso circa 71,00 euro al giorno... non male no? Quindi speriamo che queste poche righe servano da viatico ad altri vagabondi come noi.
Buon Ghiaccio a tutti.
Elio Bonfanti
Il nostro grazie va a: Aku, Camp e Montura
|
Note:
Links Planetmountain | |
News Elio Bonfanti | |
Canada Ice Trip 2007, Astner e Auer | |
Expo Planetmountain | |
Expo AKU | |
Expo CAMP |
Ultime news
Expo / News
Expo / Prodotti
Il nuovo PHANTOM 6000 HD è uno scarpone progettato per l'alpinismo estremo. Grazie alla tecnologia HDry, offre una protezione impermeabile e traspirante superiore.
Rampone a 10 punte in acciaio per alpinismo classico.
Piccozza tecnica da alpinismo evoluto
Uno scarpone dal taglio mid-cut agile e leggero per hiking su terreni misti.
Rinvio arrampicata super versatili con moschettone Keylock
Scarpone da montagna da donna pensato per il trekking, l’escursionismo e il backpacking.