Un bel giorno per una nuova cascata, di Cristofari e Luccarda
Il 16 Febbraio 2010 Paolo Cristofari 'Ferro' e Mirco Luccarda hanno effettuato la probabile prima salita di “Silvana” (180m, 5+) una cascata di ghiaccio nella zona del Passo della Fricca, Prealpi Venete.
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Paolo Cristofari 'Ferro' su Silvana
arch. Cristofari - Luccarda
Di questi tempi potrebbe essere una Storia diversa per alpinisti normali. Ma anche, continuando con De André, una Storia comune per alpinisti speciali. Di certo però questa non è una “Storia sbagliata” come quella cantata dal grande poeta genovese. Non è, insomma, una storia di alpinismo di quelle che ultimamente si leggono sempre più spesso sui giornali e che qualcuno pensa in futuro di farci leggere sulla “cronaca nera”, pensando così di risolvere per via giudiziaria il “problema” alpinismo. O meglio di risovere, con il codice penale, un problema di cultura alpinistica che sembra essere sempre più flebile.
Questa storia narra della salita di una nuova e bellissima cascata, ma soprattutto dell'amicizia e del rispetto tra due amici. Narra di un crak, che per una volta non preannunciava il disastroso crollo di qualche enorme candela, ma solo la rottura, il “crollo” psicologico, dell'entusiasmo di uno dei due. La cascata era in perfette condizioni, infatti. Ciò nonostante chi era in testa alla cordata non ha avuto dubbi, quella “prima volta” del suo amico su una salita di quel genere poteva considerarsi terminata. Inutile forzare: il bello dell'alpinismo è, e deve essere, anche nella rinuncia. Dunque, si poteva tranquillamente aspettare un secondo tempo. Che puntualmente è arrivato.
E' nata così “Silvana”. Una bellissima colata, che probabilmente non era mai stata salita, nella zona del Passo della Fricca a confine tra Trento e Vicenza. I due amici alpinisti rispondono al nome di Mirco Luccarda e Paolo Cristofari (per tutti 'Ferro') uno dei pilastri dell'arrampicata sportiva vicentina (da Lumignano al Covolo) che, ormai da qualche anno, si è “convertito” anche all'arrampicata con piccozze e ramponi. Per loro l'avventura su “Silvana” si è tramutata in un “bel giorno”. In sintonia con quello che è, o dovrebbe essere, lo spirito dell'alpinismo e di chi va in montagna.
UN BEL GIORNO di Paolo Cristofari 'Ferro'
Una bella avventura nasce sempre da un grande entusiasmo.
Tutto ha inizio un lunedì mattina. Sono al lavoro quando il "Facocero" (al secolo Mirco Luccarda) amico di vecchia data costantemente adrenalinico, irrompe in laboratorio dicendo: "Ferro! Go trovà 'na roba par ti. Bela, lunga, dura... Però BELLA...". Come sempre rimango stregato dalla colorita ed espressiva relazione del facocero (Ah, In questi momenti manca sempre una telecamera...). Gli rispondo sì, certo, andiamo, si può fare, e come eloquente reazione ottengo un gran sorriso.
Dopo qualche giorno il Facocero torna all'assalto con tanto di servizio fotografico. Un'opera d'arte di madre natura. La bellezza della linea che posso ammirare (al momento solo dalle foto) fa scattare l'interruttore dentro la mia testa. Il gioco mi ha rapito.
Si va: soliti preparativi, solita levataccia, solito avvicinamento. Arriviamo all'attacco della cascata con il mal di pancia a forza di ridere e sparar cazzate, in questo siamo proprio dei fuoriclasse... Inizio la salita, recupero il Facocero che arrivato alla prima sosta esclama "Casso Fero! Che giaso de m...a. E che rumore del casso chel fa...".
Cerco di tranquillizzarlo e parto per il secondo tiro di corda. La lunghezza che mi si para davanti è straordinaria: grandi meduse accatastate una sull'altra che invitano a valutare per bene ogni mossa.
Mentre sto seduto a calvacioni su una di queste riflettendo sul modo migliore per procedere il Facocero fa capolino dalla sosta e mi dice "Mmm.. Mi no vegno mia su pa de lì". CRACK!! Sordo rumore di entusiasmo che si rompe. Non rimane altro da fare che rimandare alla prossima.
L'animale vorrebbe ritirarsi dal gioco, ma lo convinco che la salita di questa cascata ha un senso solo se fatta insieme. Dopo tutto, anzi, prima di tutto è stato lui a scovarla.
Solo qualche giorno e siamo di nuovo in partenza. Questa volta per portare a termine il lavoro iniziato. Arrivati in cima ci stringiamo con forza la mano. L'immancabile sorriso del mio amico, ancora più luminoso del solito, è per me la più grande soddisfazione. Bravo Mirco e grazie. I Facoceri sono animali decisamente tenaci!
Penso sia stata la prima salita, se così fosse vorrei darle il nome di mia madre: Silvana.
Paolo Cristofari 'Ferro'
Un ringraziamento particolare va a Cristina e Lorenzo dello studio grafico El niño per l'aiuto che mi hanno dato.
SILVANA - scheda tecnica
Passo della Fricca (Prealpi Venete)
Prima salita: Paolo Cristofari 'Ferro', Mirco Luccarda il 16 Febbraio 2010
Accesso: dal Passo della Fricca scendere verso Trento. Arrivati in prossimità dell'albergo "Al Bosco" (da cui è possibile osservare la cascata) girare a dx per contrà San Nicolò. Arrivati alla frazione di Valle, proseguire fino ad una piccola area attrezzata sulla dx in prossimità della quale è anche possibile lasciare l'auto. Guadagnare il centro della valle e salirla sul lato destro. Avvicinamento h 1.30.
Quota: 700m slm
Esposizione: Ovest
Lunghezza: 180m (4 lunghezze di corda)
Difficoltà: 5+
Materiale: normale dotazione
Discesa: proseguire per 150 m sul greto del torrente fino ad incrociare un sentiero da seguire a dx nel senso di marcia.
Questa storia narra della salita di una nuova e bellissima cascata, ma soprattutto dell'amicizia e del rispetto tra due amici. Narra di un crak, che per una volta non preannunciava il disastroso crollo di qualche enorme candela, ma solo la rottura, il “crollo” psicologico, dell'entusiasmo di uno dei due. La cascata era in perfette condizioni, infatti. Ciò nonostante chi era in testa alla cordata non ha avuto dubbi, quella “prima volta” del suo amico su una salita di quel genere poteva considerarsi terminata. Inutile forzare: il bello dell'alpinismo è, e deve essere, anche nella rinuncia. Dunque, si poteva tranquillamente aspettare un secondo tempo. Che puntualmente è arrivato.
E' nata così “Silvana”. Una bellissima colata, che probabilmente non era mai stata salita, nella zona del Passo della Fricca a confine tra Trento e Vicenza. I due amici alpinisti rispondono al nome di Mirco Luccarda e Paolo Cristofari (per tutti 'Ferro') uno dei pilastri dell'arrampicata sportiva vicentina (da Lumignano al Covolo) che, ormai da qualche anno, si è “convertito” anche all'arrampicata con piccozze e ramponi. Per loro l'avventura su “Silvana” si è tramutata in un “bel giorno”. In sintonia con quello che è, o dovrebbe essere, lo spirito dell'alpinismo e di chi va in montagna.
UN BEL GIORNO di Paolo Cristofari 'Ferro'
Una bella avventura nasce sempre da un grande entusiasmo.
Tutto ha inizio un lunedì mattina. Sono al lavoro quando il "Facocero" (al secolo Mirco Luccarda) amico di vecchia data costantemente adrenalinico, irrompe in laboratorio dicendo: "Ferro! Go trovà 'na roba par ti. Bela, lunga, dura... Però BELLA...". Come sempre rimango stregato dalla colorita ed espressiva relazione del facocero (Ah, In questi momenti manca sempre una telecamera...). Gli rispondo sì, certo, andiamo, si può fare, e come eloquente reazione ottengo un gran sorriso.
Dopo qualche giorno il Facocero torna all'assalto con tanto di servizio fotografico. Un'opera d'arte di madre natura. La bellezza della linea che posso ammirare (al momento solo dalle foto) fa scattare l'interruttore dentro la mia testa. Il gioco mi ha rapito.
Si va: soliti preparativi, solita levataccia, solito avvicinamento. Arriviamo all'attacco della cascata con il mal di pancia a forza di ridere e sparar cazzate, in questo siamo proprio dei fuoriclasse... Inizio la salita, recupero il Facocero che arrivato alla prima sosta esclama "Casso Fero! Che giaso de m...a. E che rumore del casso chel fa...".
Cerco di tranquillizzarlo e parto per il secondo tiro di corda. La lunghezza che mi si para davanti è straordinaria: grandi meduse accatastate una sull'altra che invitano a valutare per bene ogni mossa.
Mentre sto seduto a calvacioni su una di queste riflettendo sul modo migliore per procedere il Facocero fa capolino dalla sosta e mi dice "Mmm.. Mi no vegno mia su pa de lì". CRACK!! Sordo rumore di entusiasmo che si rompe. Non rimane altro da fare che rimandare alla prossima.
L'animale vorrebbe ritirarsi dal gioco, ma lo convinco che la salita di questa cascata ha un senso solo se fatta insieme. Dopo tutto, anzi, prima di tutto è stato lui a scovarla.
Solo qualche giorno e siamo di nuovo in partenza. Questa volta per portare a termine il lavoro iniziato. Arrivati in cima ci stringiamo con forza la mano. L'immancabile sorriso del mio amico, ancora più luminoso del solito, è per me la più grande soddisfazione. Bravo Mirco e grazie. I Facoceri sono animali decisamente tenaci!
Penso sia stata la prima salita, se così fosse vorrei darle il nome di mia madre: Silvana.
Paolo Cristofari 'Ferro'
Un ringraziamento particolare va a Cristina e Lorenzo dello studio grafico El niño per l'aiuto che mi hanno dato.
SILVANA - scheda tecnica
Passo della Fricca (Prealpi Venete)
Prima salita: Paolo Cristofari 'Ferro', Mirco Luccarda il 16 Febbraio 2010
Accesso: dal Passo della Fricca scendere verso Trento. Arrivati in prossimità dell'albergo "Al Bosco" (da cui è possibile osservare la cascata) girare a dx per contrà San Nicolò. Arrivati alla frazione di Valle, proseguire fino ad una piccola area attrezzata sulla dx in prossimità della quale è anche possibile lasciare l'auto. Guadagnare il centro della valle e salirla sul lato destro. Avvicinamento h 1.30.
Quota: 700m slm
Esposizione: Ovest
Lunghezza: 180m (4 lunghezze di corda)
Difficoltà: 5+
Materiale: normale dotazione
Discesa: proseguire per 150 m sul greto del torrente fino ad incrociare un sentiero da seguire a dx nel senso di marcia.
Note:
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