Sulla Cima dei Lastei ricordando Lorenzo Massarotto, di Ivo Ferrari
Ivo Ferrari ricorda Lorenzo Massarotto salendo la via Vittorio Chenet, aperta il 22 giugno 2003 dal grande Lorenzo Massarotto e Claudio Chenet sul Pilastro dei finanzieri alla Cima dei Lastei (Val Canali, Pale di San Martino, Dolomiti).
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La cima dei Lastei (Val Canali, Pale di San Martino) dove sul Pilastro dei Finanzieri sale la via aperta da Lorenzo Massarotto e Vittorio Chenet.
archivio Ivo Ferrari
"Ciao Lorenzo, grazie per la bella giornata passata insieme, la Tua linea verso il Cielo è fantastica, logica e scalabile come piace a me, niente forzature o chiodature inutili, le numerose clessidre segnano il salire
E buio quando lasciamo la macchina, una sola frontale ci obbliga a camminare vicini, il silenzio è illuminato dalle stelle, il sudore scorre sulla schiena inzuppando la maglietta e gli spallacci del pesante zaino, oggi mi sento diverso, molto più calmo del solito, stiamo camminando verso la Cima dei Lastei, lartificiale luce mi aiuta a trovare esili bolli rossi, indicandomi il cammino.
Lorenzo Massarotto era un amico, mi piaceva ascoltarlo mentre raccontava la sua vita verticale, la sua storia e le sue vie saranno presto descritte sulla carta di un libro grazie a un noto editore, io mi limito a cercare di ripetere le sue opere, questo è il mio migliore modo per sentire ancora la sua voce, per guardarlo negli occhi... questo è quello che mi esce meglio.
Alla base un chiodo indica il punto di partenza, non sono meravigliato di trovarmi solo col mio compagno in un posto cosi lontano, la fortuna vuole che dietro langolo tutto sia lontano.
La roccia mi permette di assicurarmi con facilità e dopo ogni lunghezza, un provvidenziale cordone lasciato da Lorenzo indica le fermate, osservo il panorama, ma oggi posso solo guardare verso il basso, vedo laccogliente Rifugio Treviso, le persone che camminano lungo i sentieri, ma niente Cime, nuvole nere nascondono alla mia vista le famose punte, laria è strana, il caldo si mischia col freddo, siamo alti da terra, isolati e su qualcosa di grande e robusto, un bellissimo pilastro...
Le lunghezze di questa via scorrono veloci, logiche e belle, pochi traversi o sali e scendi, intere lunghezze diritte verso lalto, Lorenzo era un artista e tra bozze, prove e originali, sapeva vedere e creare capolavori.
Lorenzo era un Amico e salire ancora una sua via mi lascia diverso, sento una calma a ogni lunghezza che percorro entrarmi dentro, sono certo che le nuvole oggi si limiteranno a nascondere il sole senza scaricare acqua, sono entusiasta nel salire lungo i suoi appigli, mi piacerebbe raccontare e raccontare i nostri incontri in Valle di San Lucano, parlare delle sue imprese, dei suoi sogni incompiuti, ma non ci riesco, non mi riesce mai di descrivere una persona cara... ho paura di non esserne allaltezza, di non riuscire a estrarre quello che ho in testa... forse ci riuscirà uno sconosciuto, qualcuno che non ha mai messo le sue mani sugli appigli di Lorenzo.
La Cima è una vera Cima, piccola ma accogliente, un esile cresta lo unisce a un'altra Cima, grande e frastagliata. Recupero il compagno stando sdraiato nel punto più alto, una fettuccia girata intorno ad un pilastrino è lultima sicurezza di questa giornata. Ora si scende, nella testa ci sono altre Cime, ma come quella volta di ritorno dal Cuore del Gigante Agnèr, mi ritrovo a scrivere Grazie Mass, è stato bellissimo!
Ivo Ferrari
Pilastro dei Finanzieri, Cima dei Lastei, Pale di san Martino
Via Vittorio Chenet
22 giugno 2003 Lorenzo Massarotto e Claudio Chenet
IVO FERRARI 2013
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Lorenzo Massarotto era un amico, mi piaceva ascoltarlo mentre raccontava la sua vita verticale, la sua storia e le sue vie saranno presto descritte sulla carta di un libro grazie a un noto editore, io mi limito a cercare di ripetere le sue opere, questo è il mio migliore modo per sentire ancora la sua voce, per guardarlo negli occhi... questo è quello che mi esce meglio.
Alla base un chiodo indica il punto di partenza, non sono meravigliato di trovarmi solo col mio compagno in un posto cosi lontano, la fortuna vuole che dietro langolo tutto sia lontano.
La roccia mi permette di assicurarmi con facilità e dopo ogni lunghezza, un provvidenziale cordone lasciato da Lorenzo indica le fermate, osservo il panorama, ma oggi posso solo guardare verso il basso, vedo laccogliente Rifugio Treviso, le persone che camminano lungo i sentieri, ma niente Cime, nuvole nere nascondono alla mia vista le famose punte, laria è strana, il caldo si mischia col freddo, siamo alti da terra, isolati e su qualcosa di grande e robusto, un bellissimo pilastro...
Le lunghezze di questa via scorrono veloci, logiche e belle, pochi traversi o sali e scendi, intere lunghezze diritte verso lalto, Lorenzo era un artista e tra bozze, prove e originali, sapeva vedere e creare capolavori.
Lorenzo era un Amico e salire ancora una sua via mi lascia diverso, sento una calma a ogni lunghezza che percorro entrarmi dentro, sono certo che le nuvole oggi si limiteranno a nascondere il sole senza scaricare acqua, sono entusiasta nel salire lungo i suoi appigli, mi piacerebbe raccontare e raccontare i nostri incontri in Valle di San Lucano, parlare delle sue imprese, dei suoi sogni incompiuti, ma non ci riesco, non mi riesce mai di descrivere una persona cara... ho paura di non esserne allaltezza, di non riuscire a estrarre quello che ho in testa... forse ci riuscirà uno sconosciuto, qualcuno che non ha mai messo le sue mani sugli appigli di Lorenzo.
La Cima è una vera Cima, piccola ma accogliente, un esile cresta lo unisce a un'altra Cima, grande e frastagliata. Recupero il compagno stando sdraiato nel punto più alto, una fettuccia girata intorno ad un pilastrino è lultima sicurezza di questa giornata. Ora si scende, nella testa ci sono altre Cime, ma come quella volta di ritorno dal Cuore del Gigante Agnèr, mi ritrovo a scrivere Grazie Mass, è stato bellissimo!
Ivo Ferrari
Pilastro dei Finanzieri, Cima dei Lastei, Pale di san Martino
Via Vittorio Chenet
22 giugno 2003 Lorenzo Massarotto e Claudio Chenet
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