Spiro Dalla Porta Xydias, addio all'alpinista che arrampicava con l'anima

Ieri sera a Trieste se n'è andato per sempre Spiro Dalla Porta Xydias, alpinista, scrittore, regista teatrale, grande innamorato della montagna e dell'alpinismo. Era Accademico del Cai, presidente per 3 decenni del GISM - Gruppo Italiano Scrittori di Montagna. Il prossimo 21 febbraio avrebbe compiuto 100 anni. Con lui l'alpinismo italiano, e non solo, perde un grande alpinista e intellettuale. Il ricordo di Chiara Florit
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Spiro Dalla Porta Xydias con Chiara Florit
archivio M. Florit

Spiro Dalla Porta Xydias se né andato, non c'è più. Ieri sera il mondo ha perso una gran bella persona, sì, Spiro era questo: una bella persona. Perché di famosi alpinisti ce ne sono tanti, ma di alpinisti capaci di arrampicare con l'anima non ce n'è quasi nessuno. E una volta invecchiato pur non potendo più arrampicare, lui scriveva di montagna, parlava di lei e credeva in lei. Spiro era uno dei pochi uomini che ad un certo punto nella vita si chiedono il perché delle cose, si chiedono in cosa credere, cosa amare.

E con questo Spiro ha creato la sua etica, i suoi concetti, come quello della cima. Infatti lui credeva fermamente nell'alto, nella cima, lui riusciva a stare in alto senza essere sopra gli altri. Mi fa così male parlare di lui al passato, lui che per me c' è sempre stato, che da quando l' ho conosciuto mi ha trattata come una sua pari, chiamandomi "la sua collega un po' più giovane", io che sono solo una ragazza che appena inizia a vedere il mondo e lui, che era l' essenza stessa della montagna, della natura, dell' amore. Lui che sapeva istruirti solo standoti vicino, lui che ha sempre stretto forte la mano per salutare, lui che per parlare si alzava in piedi, che aspettava ospiti per aprire una bottiglia. Lui che ogni volta che andavo a trovarlo mi regalava un suo libro, lui che alle conferenze andava "a braccio", cioè improvvisava, avendo sempre e comunque un grande successo.

Lui che era un attore nato, ma che difronte alla montagna si mostrava per come era e le dava tutto se stesso. Gli devo tantissimo, perché solo grazie a lui ho capito quanto può insegnare una semplice scalata. Solo grazie a lui ho iniziato a chiedermi il perché delle cose. Ho imparato ad aiutare sempre gli altri, come faceva lui anche quando era stanchissimo, ho capito quanto una persona possa essere speciale e quanto una vita possa fare da esempio per un mondo migliore.

Non lo ringrazierò mai abbastanza. O forse sì, forse un modo c'è. E forse voi che state leggendo potete aiutarmi. Insieme possiamo decidere di vivere appieno la nostra vita, di non sciuparla a parlare e a pensare di cose non veramente importanti. Insieme possiamo promettere di andare in montagna con il cuore libero e buono e di vedere la sua anima, l'immensità della sua natura.

Sì, insieme possiamo farlo; e Spiro, dovunque sia adesso sarà felice perché la sua etica non verrà mai dimenticata e il suo spirito esisterà per sempre, sulla cima più alta.

di Chiara Florit

Chiara Florit, triestina, 13enne, figlia di Mauro uno dei più conosciuti alpinisti triestini. E' l'autrice di "Dalla cima penso..." (Luglioeditore) un libro di poesie che Spiro Dalla Porta Xydias l'ha sollecitata a pubblicare.

>> Biografia Spiro Dalla Porta Xydias




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