Scalo Sogni in Sudafrica di Ettore Campana
"Scalo Sogni South Africa" è stato la continuazione della mia precedente avventura sulle Alpi; l'obiettivo è stato ancora quello di coinvolgere i bambini malati di tumore, motivandoli a rimanere forti, a credere in loro stessi ed aver passione per la vita facendoli appassionare all'avventura.
Dai ghiacci alpini alle savane africane; il desiderio era di vivere un'esperienza intensa ed autentica, fuori dalle tratte battute ed esplorando a fondo le bellezze naturalistiche del paese.
Avevo sottovalutato le condizioni metereologiche di queste terre selvagge; pensavo che, essendo primavera, avrei trovato condizioni favorevoli ed invece ho dovuto affrontare sfide differenti.
Per quasi tre settimane ho pedalato combattendo contro la violenza dei venti oceanici che puntualmente iniziavano a soffiare verso metà mattina e non si placavano fino a tarda sera. Poi, raggiunte le montagne, quasi ogni pomeriggio hanno iniziato a scatenarsi violenti temporali estivi: sono stato travolto da alcuni, uno dei quali è stato tremendamente violento.
Prima di entrare in Lesotho ho contratto un virus intestinale che mi ha causato nausea e vomito, impedendomi di mangiare ed indebolendomi molto. Ho affrontato le tappe più dure con dislivelli di oltre 2000m in condizioni di grande spossatezza e malessere; ammetto di esser stato in difficoltà. Infine, negli ultimi 10 giorni, ho dovuto subire l'arrivo di un'ondata di calore, pedalando con temperature che hanno raggiunto i 40 gradi.
Il viaggio è stato intenso, vivo e mai banale: ho attraversato paesaggi meravigliosi: dalle coste atlantiche, alla savane, dalla giungla alle aride montagne del Lesotho. Ho viaggiato per campagne selvagge ed isolate, visitato spiagge deserte e risalito un fiume con il kayak per cercare una cascata. Quel giorno ho rischiato di essere bloccato nella giungla, in quanto la spiaggia dove avevo parcheggiato il kayak era quasi scomparsa; il fiume, nel giro di 3 ore, aveva triplicato il suo volume e se fossi arrivato 10 minuti dopo la corrente si sarebbe portata via l'imbarcazione.
Nonostante non abbia partecipato ad alcun safari, gli avvistamenti di animali sono stati innumerevoli e quotidiani: ho incontrato scimmie, babbuini, struzzi, gnu, bufali, zebre, antilopi, kudu, giraffe, elefanti, facoceri, rapaci, uccelli, rettili ed insetti di ogni tipo, serpenti velenosi, ed ho anche avvistato le balene.
L'aspetto più sorprendente del viaggio è stata l'incedibile ospitalità ricevuta dai locali: sono stato ospitato tantissime notti e nei contesti più inaspettati. Spesso venivo approcciato al supermercato e mi veniva offerto aiuto.
Successivamente è iniziato un vero e proprio passa-parola ed il mio viaggio ha iniziato a fare notizia nel paese; stabilivo le mie tappe in base a dove sarei stato ospitato. Sono infatti entrato nel giro di allevatori, contadini e poliziotti che mi hanno aiutato moltissimo, invitandomi a passar la notte nelle loro case, consigliandomi le strade più sicure e le zone da evitare. Il loro supporto è stato provvidenziale!
La bici - la stessa utilizzata per le Alpi - si è comportata abbastanza bene anche se è arrivata a fine viaggio decisamente provata. Ho avuto un problema il primo giorno con il pedale sinistro che si continuava a smollare fino a perderlo per strada. Mi sono dovuto fermare in un paese e per fortuna il giorno dopo ho trovato una sorta di meccanico che è riuscito a sistemare il problema. Per due giorni ho pedalato senza freni in quanto avevo bruciato le pastiglie nelle ripide discese del Lesotho danneggiando anche le pinze; infine mi si è spaccato il filo del cambio posteriore. Ho forato tre volte.
Avendo fatto una SIM locale, ho sempre avuto connessione internet ed in questo modo il collegamento con i bambini e con chi mi seguiva è stato quotidiano. Penso anche di aver documentato il viaggio abbastanza bene sui social: tutti i giorni pubblicavo storie che mostravano il quotidiano delle mie giornate, mentre con i post/reel narravo più nello specifico gli avvenimenti. Ho anche girato tanti video con la Gopro che era installata sul manubrio; quest'inverno, con un amico, lavoreremo alla realizzazione di un video-movie.
Scalo Sogni Alpi vs South Africa.
I due viaggi sono stati decisamente diversi tra loro. Seppur sulla carta il viaggio sulle Alpi con la bici e gli sci sia stato più complesso, devo ammettere che l'attraversamento del Sudafrica ha rivelato sfide importanti soprattutto per l'aspetto meteorologico e per il fatto che non mi sono praticamente mai fermato avendo un massimo di 45 giorni a disposizione.
Anche mentalmente il viaggio è stato impegnativo: ogni volta che entravo in un paese per fare rifornimento ero sempre in massima allerta per via delle continue raccomandazioni che mi venivano fatte dai locali. Fortunatamente non ho mai sperimentato o assistito a nessuna forma di violenza, anche se a volte ho "fiutato" situazioni spiacevoli e sono andato via velocemente.
Solitamente mi svegliavo alle 5 e cercavo di essere in sella per le 6. Era importante partire presto per anticipare lo scatenarsi dei venti o l'esplosione del caldo che, in assoluto, sono stati i due più grandi "avversari". Durante le lunghe ore in sella ero sempre solo e non ho mai incontrato nessun altro ciclista o cicloviaggiatore. Mangiavo prettamente cibo del supermercato, tranne quando venivo ospitato dove mangiavo ciò che mi veniva offerto.
Questa esperienza in Sud Africa è stata ben più ricca ed intensa di quello che mi aspettassi. Sono andato con la consapevolezza che avrei attraversato un paese che vive una condizione sociale difficile, ma alla fine ho incontrato solamente persone meravigliose che hanno cercato di aiutarmi in ogni modo, supportandomi, spronandomi e dandomi costanti consigli su come muovermi nel paese. Sapevo che avrei attraversato paesaggi naturalistici stupendi, quello che però non mi immaginavo era di ricevere un'ospitalità così calorosa. L'aspetto umano e la solidarietà ricevuta sono stati senza dubbio gli aspetti che hanno lasciato di più il segno e che mi terrò per sempre nel cuore.
Scalo Sogni è nato per i bambini ricoverati presso il reparto di Oncoematologia pediatrica di Brescia, e pensiamo vivamente che i bambini siano stati contenti di esser parte del progetto. Spero davvero che quest'avventura li possa aver spronato a tenere alto il morale, motivandoli a tener duro anche nei momenti più difficili. Ci tenevo anche a trasmettergli i valori come l'amore per la natura ed il rispetto per tutte le creature del Pianeta. È stato emozionante condividere con loro i numerosi incontri con gli animali che ho avvistato.
Penso sia stato di grande importanza il fatto che sia riuscito ad interagire con i bambini africani. Nelle numerose serate trascorse a cena della persone che mi hanno ospitato, c'erano spesso i figli ai quali regalavo i disegni fatti da bambini del reparto. Anche la bandierina firmata ad inizio viaggio dai bambini italiani ha avuto un ruolo importante, in quanto è stata un tassello di connessione tra due mondi lontani. Spesso venivo "inseguito" per strada dai bambini del posto e, seppur non sempre riuscissimo a comunicare a parole, si sono sempre dimostrati entusiasti di firmare la bandierina.
Rientrato dal viaggio sono riuscito a fissare un appuntamento con il reparto ed andare a trovare i bambini; vedere i loro intramontabili sorrisi mi ha conferito un'energia pazzesca ed è stata la conferma del successo del progetto. Per me è stato un grande orgoglio essere il loro messaggero di sogni e portarli con me durante quest'avventura.
di Ettore Campana
Scalo Sogni South Africa in pillole
Durata totale: 42 giorni (35 in bici)
Paesi attraversati 4: Sud Africa, Lesotho, Eswatini, Mozambico
KM totali: 3'220km (63,5km di trekking)
Dislivello totale: 45'900 D+ (4650 di trekking)
Vette salite:
- Table Mountain 1018m
- Leopard's Eyes Viewpoint 700m
- Lady's Slipper 571m
- Hodgson's Peak South 3275m
- Mqatsheni 3276m
- Thabana Ntlenyana 3482m
La bandierina italiana, simbolo di fratellanza di questo viaggio, è stata firmata da tantissimi bambini africani e verrà donata al reparto in ricordo della nostra avventura.