Revelation mountains, nuove vie Slovene in Alaska

La scorsa primavera una spedizione slovena nella catena montuosa delle Revelation Mountain in Alaska ha portato a termine numerose nuove vie su cime inviolate. Il report del capo spedizione Anze Cokl.
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Nuove vie nelle Revelation Mountains in Alaska aperte dal team sloveno Freeapproved dal 10/04 - 02/05/2012.
Anže Čokl / Freeapproved Team



Il 12 aprile siamo atterrati su un remoto ghiacciaio, coperto da 30 cm di neve fresca, e guardandoci attorno ci siamo subito resi conto che eravamo in un paradiso per gli alpinisti. Il tempo al nostro arrivo era perfetto e c'era una sbalorditiva quantità di neve, 280 cm sul ghiacciaio! Questo lo sappiamo bene perché abbiamo scavato fino al ghiaccio dove abbiamo creato tunnel sotterraneo per un ripostiglio per il cibo ed anche una zona cucina per il brutto tempo.

Da quello che sapevamo, tutte tranne una delle montagne che volevamo salire erano ancora inviolate. Infatti, prima di volare verso l'Alaska abbiamo fatto delle ricerche approfondite e basandoci sulle poche informazioni trovate sull'American Alpine Journal e su diverse pubblicazioni online, abbiamo cercato appositamente questa zona delle Revelation Mountains che era stato visitato pochissimo in passato. Poi, dopo la nostra spedizione, abbiamo incontrato ad Anchorage un esperto di questo zona, Clint Helander, e con lui abbiamo fatto un'intervista per il nostro documentario, durante il quale abbiamo analizzato le mappe, confermando che la nostra speranza di aver salito delle vette inviolate era corretta.

Tranne che per 4 giorni di sole perfetto (2 all'arrivo e 2 prima della partenza), il tempo si è mantenuto prevalentemente coperto. Numerosi giorni di fila ci hanno fatto capire la tendenza - nuvolo con occasionali tempeste di neve al mattino, miglioramento al pomeriggio, con schiarite e cielo azzurro dopo le 16:00 fino al tramonto. Ci siamo adattati rapidamente a questa situazione, riuscendo a utilizzare tutti, tranne 3, i 16 giorni trascorsi sul ghiacciaio.

Abbiamo esplorato il ghiacciaio da cima a fondo e siamo riusciti a salire alcune delle vette importanti sui lati est ed ovest del ghiacciaio, così come a sud. Abbiamo salito principalmente le linee più logiche per canaloni, goulotte e creste fino in vetta alle cime inviolate. Abbiamo fatto troppe salite per descriverle tutte, ma quello che segue è una breve panoramica di quelle che hanno richiesto più arrampicata delle altre, effettuate tra l'altro sempre in condizioni molto mutevoli.

Dopo aver stabilito il Camp oBase ci siamo diretti alla scoperta del facilmente accessibile circo di vette appena a nord e abbiamo aperto la facile via Old Horses Route (70º/40-50º, M4, 600m, Ažman, Čokl) seguendo la cresta in cima al Monte Gendarme. Ci siamo calati lungo la parte superiore e poi siamo scesi arrampicando giù per l'adiacente canalone di neve.

The Final Frontier (V/3-4, 1100 m), segue invece la linea più ovvia di neve e ghiaccio della zona e raggiunge una cima piena di cornici. Questa via è stata terribilmente faticosa a causa della neve fresca nella prima parte, più facile e con una pendenza fino a 50º (100m fino alla terminale + 200m fino al ghiaccio). Dopo i tiri iniziali, 3 tiri su difficile ghiaccio nero hanno portato Grega Azman e me alla parte alta. Salendo in conserva per neve e ghiaccio fino a 65º, la minaccia più grande era costituita dal sole che riscaldava i pendii carichi di neve e anche la cornice, grande come una casa, direttamente sopra la via di salita. Abbiamo raggiunto l'inviolata cima col tempo che stava peggiorando e abbiamo chiamato la montagna Freeapproved Peak (2709 m). Siamo scesi in conserva per la maggior parte della via, tranne per i tiri di ghiaccio dove ci siamo calati su Abalakov.

Arrampicare su terreno innevato in una cordata di tre persone è sempre divertente, quindi Grega ed io ci siamo legati assieme a Bor Šumrada che ci ha dato il grande vantaggio di un ulteriore paio di gambe per battere la traccia nella neve profonda, sotto e sopra il crepaccio terminale, così come avere delle riprese video migliori e fatte in maniera più sicura. Abbiamo iniziato nel canalone più evidente, poi siamo subito saliti dritti verso la vetta lungo un sistema di goulotte molto sottili, per poi trovarci bloccati da neve non consolidata e strapiombante. Qui abbiamo dovuto tornare indietro, per poi salire a sinistra su granito buono ma difficile da proteggere. Questo ci ha permesso di raggiungere nuovamente neve e ghiaccio e salire i rimanenti 700m, con la sezione chiave appena sotto la vetta – un camino strapiombante, difficile da proteggere, alto 10m, colmo di neve molto polverosa e roccia completamente liscia. La discesa dopo la cima si è rivelata una avventura in quanto non c'era né ghiaccio né roccia da nessuna parte. I pendii erano carichi di neve. Così, dopo aver verificato tutte le opzioni, siamo scesi verso nord per la cresta terribilmente carica di neve, per poi finalmente scovare un masso di granito dal quale abbiamo iniziato le nostre calate per raggiungere la nostra via di salita. Più in basso siamo scesi arrampicando per raggiungere il grande canalone. La nuova via, Sleepwalker sale l'inviolata Windy Peak (ca. 2350m) ed è gradata V/4, M5, 700m.

Le altre vie che abbiamo salito sono molto meno tecniche. La Three Peaks è stata salita dal couloir ovest e la cresta da Bor Šumrada, Matej Pobežin e Janez Rutar, mentre la cresta sud ovest della Ant Peak da Dušan Huč, Urban Iglič e Valentina Mravlje. L'evidente David peak (2438m) è stata salito da Grega Ažman da solo lungo il couloir sud ovest e la cresta nord. Boštjan Virc, Žiga Fujan e Janez Rutar hanno effettuato con gli sci alcune discese di ripidi couloir che si trovavano in buone condizioni, mentre Grega Ažman ha effettuato alcune discese pericolose con lo snowboard.

La zona offre un'arrampicata mista davvero di prima categoria, con l'aggiunta di granito perfetto e grandiosi ed esposti pendii per lo sci. L'unico problema sono il tempo e le condizioni della neve – considerando il periodo, abbiamo trovato neve non consolidata, mentre alcune vie si sono rivelate molto asciutte, fatta eccezione per le linee dove si accumulava la neve che poi risultava essere molto dura. Stando alla statistiche, quest'anno dovremmo aver trovato una nevicata record, mentre se ci fosse stata meno neve l'arrampicata si sarebbe probabilmente presentata con molta più roccia e misto.

LA SPEDIZIONE:
Date: 10.4. - 2.5.2012
Membri: Anže Čokl, exp.leader, Bor Šumrada, Boštjan Virc, Dušan Huč, Grega Ažman, Janez Rutar, Matej Pobežin, Urban Iglič, Valentina Mravlje, Žiga Fujan - tutti membri del Freeapproved Team, Slovenia
Le cime: 11
Nuove vie: 12
Per una lista completa:www.freeapproved.com/odprave/aljaska-2012.html


Testo e foto di Anže Čokl del Freeapproved Team





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