Patagonia: Gendarme del Pollone, nuova via per Cominetti e Calvo

Dal 23 al 24/11 Marcello Cominetti e Ramiro Calvo hanno aperto una nuova via sulla parete sud-est del gendarme del Pollone (gruppo del Fitz Roy, Patagonia)
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Dal Paso Marconi verso il Gruppo del Fitz Roy
arch. Marcello Cominetti
Il 23 e 24 novembre la guida argentina Ramiro Calvo (Arg) e la guida alpina italiana Marcello Cominetti hanno compiuto quella che con tutta probabilità è la seconda ascensione del Gendarme del Pollone, nel gruppo del Fitz Roy. I due hanno aperto una nuova via sul versante sud-est, con difficoltà fino al 6b (ca. 200m) su un dislivello di ca. 1700m e affrontando un couloir di ca. 500m.

I due alpinisti si sono anche attribuiti come scrive Cominetti: “l’arrogante mossa di cambiare nome alla bellissima torre rocciosa” ribattezzandola “Sentinela Del Porter” sperando, prosegue sempre Cominetti con la sua ben nota verve, “di non sollevare ire nel biellese, visto che al bel paese di Pollone dove nacque Padre De Agostini, sono state dedicate dallo stesso già un ghiacciaio, un fiume (da dove è iniziata l’ ascensione), un Cerro e una Aguja…”

Dopo la “brecha” di 5 giorni di tempo ottimo - che, oltre a questa sul gendarme, ha fruttato alcune ascensioni al Fitz Roy e alla Torre di Medialuna (oltre naturalmente al bel Tour di Rolando Garibotti con lo statunitense Hans Johnstone e di Salvaterra, Beltrami, Masé, Salvadei lungo la sospirata traversata Standhardt, Herron, Egger, Torre per entrambe le cordate arrestatasi sulla parete del Cerro Torre - ora la prossima finestra di bel tempo è attesa attorno al 6 dicembre…


Gendarme del Pollone di Marcello Cominetti

Ogni volta che abbiamo salito il versante est del Paso Marconi mai abbiamo mancato di notare, guardando in direzione del Fitz Roy e del Cerro Piergiorgio, la slanciata sagoma del Gendarme del Pollone, una guglia sottile ed attraente. Solo che la scalata che già da una vista promette, non è di quelle che prendono più di tanto… molto terreno facile per arrivare alla base e poca adrenalina per proseguire fino alla cima perché la guglia è alta solo circa 200m, anche se ha un versante alto almeno il doppio ma con la roccia friabile.

Dopo alcune indecisioni sul da farsi, perché il tempo è bellissimo già da alcuni giorni e non siamo mai stati fermi e quindi siamo un po’ stanchi, la decisione cade sul Gendarme semplicemente per “joder” come si dice qui, ovvero per fare un po’ di casino come diremmo a casa nostra. Ramiro Calvo, una delle “stelle” dell’alpinismo locale, è il compagno ideale, primaditutto perché è un amico e poi perché è un tipo comicissimo che non smette mai di farti ridere… e siccome l’ alpinismo per me è vacanza - a parte quando faccio la guida - partiamo allegri e leggerissimi per la meta.

In verità ci attrae anche il potere passare una notte sotto le stelle in uno dei posti più suggestivi della Patagonia con al cospetto un intorno di cime e scorci vari davvero unico.
Lasciamo il Lago Electrico nel tardo pomeriggio dopo essere partiti da El Chaltèn subito dopo colazione… Peccato ci fossimo svegliati alle 12 e la medesima si sia protratta fino alle 4 del pomeriggio…

Risaliamo le pendici meridionali della Loma Blanca velocissimi fino ad imboccare un bel canale di neve ormai marcia ma abbastanza ripido per farci prendere quota velocemente. Poi pendii di neve e vista superba, oltre a battute nonsense solo per alcuni ma per noi di profondo significato, ci portano quando ormai sono circa le 10 di sera su pendii di roccia marcissima che si raddrizzano poi in torri della stessa consistenza.

Ci separiamo, mentre ognuno guarda con un occhio la frontale dell’ altro a distanza, per ritrovarci ormai a notte fatta sulla cresta che porta alla base del Gendarme.
Tagliamo un terrazzino nel ghiaccio che precipita sul Glaciar Pollone con la ovest del Fitz a un palmo dal naso e ci sistemiamo per la notte dopo una cena tutt’altro che frugale.
L’alba è col cielo color latte e ci fa mal sperare mentre comunque ci innalziamo sino alle rocce che costituiranno il primo bellissimo tiro di corda, verticalissimo e tutto a lame di ottima diorite.

Il tempo migliora anche se tira un venticello che non ci fa mai togliere le giacche a vento, affrontiamo un off-width di un bel 6b su cui concordiamo a pennello per seguire con tiri poi più facili fino in vetta… Nessuno ha l’orologio ma fa lo stesso. Scendiamo alla base e proseguiamo verso il basso ripercorrendo la via di salita praticamente di corsa. Il canale lo facciamo sul sedere in un attimo e risiamo al Lago Electrico da dove corriamo fino al Puente sul Rio omonimo scoprendo di essere arrivati all’appuntamento con delle nostre amiche in auto con grande anticipo.

Aspettiamo dormendo dietro degli alberi. Alle 10 di notte arrivano e ci andiamo a gustare un buon arrosto al vicino Pilar… Decidiamo tra i fumi dell’ottimo Malbec argentino di ribattezzare il Gendarme del Pollone, Sentinela del Porter, dedicando questa bella cima ai portatori che lavorano su e giù per il Paso Marconi!
questo è quanto

marcellocominetti.com




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