Nuova via di misto in Val Brenta
Roberto Parolari e Nicola Tondini attrezzano e liberano 'Sotto gli occhi della Luna' WI 6 - M7+ in Val Brenta Bassa, Dolomiti di Brenta.
introduzione scheda tecnica |
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Roberto Parolari e Nicola Tondini attrezzano e liberano 'Sotto gli occhi della luna' (WI 6 - M7+) in Val Brenta Bassa, Dolomiti di Brenta l'inizio Tutto ha inizio l'anno scorso quando Roberto Parolari, Guida Alpina di Brescia e grande appassionato di ghiaccio, aveva notato una stapiombante linea di salita durante le sue ricognizioni in Brenta. Naturalmente dopo qualche giorno ha fatto un primo tentativo, ma la candela di ghiaccio del secondo tiro era molto più corta (quasi 10 metri di meno!) cosa che rendeva il tiro nettamente più duro. la prima salita Il 17 Gennaio di quest'anno le condizioni si presentavano molto buone, così con Nicola Tondini, Guida Alpina di Verona e compagno di molte salite, hanno attrezzato dal basso la via. Durante l'attrezzatura hanno percorso già tutti i tiri in libera, tranne il primo pezzo della seconda lunghezza,quella chiave, dove hanno collocato 4 spit di passaggio dai cliff. Purtroppo le corte giornate invernali passano in fretta e così Nicola e Roberto non riescono a provare nella stessa giornata la sezione con i 4 punti di aiuto. Tornano invece all'auto percorrendo il sentiero con il buio, "sotto gli occhi della luna". la libera Mercoledì 26-01-2000 è il giorno di provare la "libera". La temperatura è particolarmente bassa, alla sera infatti il telegiornale dirà che è stato il giorno pìù freddo dell'inverno, ma il cielo è terso e Roberto e Nicola sono particolarmente motivati per "chiudere i conti" con il loro progetto. Risalito il primo facile tiro interamente su ghiaccio, eccoli alle prese con lo strapiombo su roccia che porta alla candela di ghiaccio sospesa. Le difficoltà sono concentrate nel primo tratto e data l'inclinazione e gli avambracci ancora freddi il primo tentativo di entrambi si conclude con un grande accumulo di acido lattico e un paio di resting prima di arrivare al ghiaccio. Il secondo giro è però quello buono, imparata la disposizione degli appigli/appoggi, la salita è più precisa e veloce, con gran risparmio di energia. All'altezza della candela sospesa una gran spaccata tra questa e la roccia, permette di scaricare il peso e riprendere il fiato. Ancora qualche metro per poi rimontare la candela e proseguire la salita interamente su ghiaccio. Nicola Tondini e Roberto Parolari realizzano così una delle salite di misto più difficili ed interessanti delle Alpi Orientali. Naturalmente, come fanno notare i due apritori, non è facile valutare il grado di difficoltà, perchè sono ancora poche le salite di questo tipo nell'area orientale e pochi gli arrampicatori che le ripetono. Per questo si ripromettono di provare altre salite come quelle di Diego Mabboni (Val di Ledro) e Philipp Unteregelsbacher (valle di Riva di Tures), sicuramente due tra gli arrampicatori più attivi ad est delle Alpi. E chissà che nel frattempo qualcuno non si cimenti con la loro via.... |
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Nicola Tondini sul secondo tiro di 'sotto gli occhi della luna' M7+ - Foto Francesco Tremolada | |||||||||||
Intervista a Roberto Parolari Roberto, guida alpina di Brescia, è un grande conoscitore del gruppo del Brenta, dove ha ripetuto e aperto diverse vie di ghiaccio e misto. Abbiamo scambiato due parole con lui per conoscere qualcosa di più sulle impegnative vie che ha aperto sul Crozzon di Brenta. Come è iniziata la tua "storia" con il Crozzon? Un Autunno, durante una delle mie abituali peregrinazioni, mi sono trovato ad osservare la parete del Crozzon da Cima Brenta. Da quell'angolazione ho potuto osservare una bellissima linea di ghiaccio che si insinuava nella parete dopo i primi 250 metri del canalone Neri e che poi è diventata "Lisa dagli occhi blu". Ma trattandosi del Brenta non è andato tutto liscio al primo colpo. Cosa intendi dire? Nel gruppo del Brenta nulla è così facile, soprattutto in Inverno. Gli avvicinamenti e le discese sono lunghi, occorre passare una notte al bivacco invernale del Brentei e vuoi per le condizioni meteo o della parete ho sempre dovuto effettuare più tentativi, senza contare i sopralluoghi per verificare le condizioni. Il primo tentativo in parete fu un disastro, per le difficili condizioni e la difficoltà della salita. Lasciai allora questa via ambiziosa e ne iniziammo un'altra più breve, che attaccava dopo 500 metri di salita nel canalone. Anche con questo progetto però il primo tentativo è stato bloccato dal cattivo tempo. Ma poi sei riuscito a ultimare queste vie? Si, ma non è stato facile. Nell'Ottobre del '96 con Diego Fregona siamo tornati in parete e nonostante un metro di neve fresca sui pendii e la parete incrostata siamo riusciti a sbucare in cima ultimando così la via degli aspiranti guida. Il problema maggiore è stata la discesa, il canalone Neri era troppo carico di neve, così siamo scesi a doppie verso la vedretta dei Camosci, impiegando tutta la notte e abbandonando praticamente tutto il materiale. Ho riprovato poi anche l'altra via con Nicola Tondini. Eravamo molto decisi e dopo i primi 5 tiri, sicuramente la parte tecnicamente più dura della via, abbiamo bivaccano in una truna ricavata in un pendio di neve. Volevamo ultimare la salita a tutti icosti, ma ancora una volta il brutto tempo ci ha fermato. Siamo così tornati a casa dove nel frattempo anche altri arrampicatori iniziavano a considerare il nostro progetto. Così dopo qualche giorno, sono tornato con Maurizio Piccoli, visto che Nicola era impegnato e se aspettavo mi rubavano la via. Con lui siamo riusciti ad ultimare quella che considero la mia più bella via. Una salita di grande impegno? La via ha uno sviluppo di 650 mt. più 250 mt. nella prima parte del canalone Neri. I primi due tiri sono molto duri, 6+ su ghiaccio, poi la salita si sviluppa su ghiaccio difficile e misto (un tiro di 5° su roccia). La discesa si effettua a doppie. Considerando che abbiamo impiegato 16 ore per la salita e 7 per la discesa abbiamo valutato 'V' l'impegno complessivo. Si tratta allora di una delle più difficili salite in Montagna delle Alpi Orientali? Per me è sicuramente paragonabile a molti itinerari difficili delle occidentali, per esempio la ritengo una salita nettamente più dura del Supercouloir salito fino in vetta. Inoltre fino ad ora non ha ripetizioni. |
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Roberto Parolari sale in libera il secondo tiro di 'sotto gli occhi della luna' M7+ - Foto Francesco Tremolada | |||||||||||
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