Monte Miletto, la via The Thin Ice

Spesso salendo in seggiovia questo tracciato mi era parso logico, evidente e non estremo. Nonostante tali premesse, capita spesso dalle mie parti che salite "ovvie" non siano relazionate o addirittura scalate. La storia delle vie sul Monte Miletto è legata, d’altra parte, ad alpinisti non molisani, Giorgio Ferretti e Cristiano Iurisci in primis, ai quali si deve il merito di aver dato lustro ad una parete fin prima mai considerata. Non essendo riportata nella guida "Ghiaccio d’Appennino " dello stesso Iurisci, ho pensato potesse essere utile scriverne una relazione che potesse essere d’aiuto per i ripetitori. Allo stesso modo ho ritenuto che spittare le soste non sottragga "avventura" alla salita (vista la qualità spesso carente della roccia), ma costituisca la reale sicurezza almeno per il secondo.

Approfittando degli ultimi scampoli di un inverno quasi da dimenticare, in compagnia di Fabio Madonna, abbiamo quindi deciso di andarci a mettere le picche sopra. Partenza all’alba per sfruttare le ore più fredde, nebbia e vento che non sembravano promettere granché; poi il sole ha avuto la meglio, regalandoci una salita d’ambiente, con il brio "proteggibilità" che solo il Matese sa dare. Forse non è una prima salita, poco importa, per noi è "The thin ice", con i Pink Floyd che ci hanno "accolto" al rientro nella piana di Campitello.

di Riccardo Quaranta


SCHEDA: The Thin Ice, Monte Miletto