Monte Bianco, giovane alpinista trova un tesoro in gioielli

In questo mese di settembre sul Ghiacciaio dei Bossons ai piedi del Monte Bianco un alpinista francese ha ritrovato un piccolo tesoro in pietre preziose.
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Ghiacciaio dei Bossons
Enrico Bonino

La notizia va sotto la categoria delle stranezze ma anche di quelle meritevoli di comparire nei Guiness della fortuna e anche... dell'onestà. Metti che te ne vai, con piccozza, ramponi e tutto l'armamentario da alpinista, per i Bossons. E mentre sali e ti destreggi per quel tormentato ghiacciaio che proprio di fronte a Chamonix fa da barriera ed antica via verso il Monte Bianco, ti imbatti in qualcosa di abbandonato. Ora a qualcuno potrebbe sembrare anche una stranezza. Ma si sa, i ghiacciai nel loro movimento perenne (e nell'attuale fase, purtroppo, di ritiro) ingoiano, digeriscono e poi sputano fuori tutto quello che vi cade sopra. Quindi può capitare e non è così eccezionale trovare qualcosa.

Lo sanno bene gli alpinisti. Come ben sanno che quel qualcosa il più delle volte sono spezzoni di corda ma anche vecchi rifiuti e ancora peggio i corpi di alpinisti che la montagna, anche dopo moltissimo tempo, restituisce. Non sanno, perché non capita mai, e probabilmente nessuno se l'era immaginato che quel qualcosa possa essere un piccolo tesoro in zaffiri, rubini e gioielli vari. Ed è proprio questo che è accaduto ad un giovane alpinista francese che a settembre, sui Bossons appunto, si è imbattuto in una scatola metallica contenete dei sacchetti pieni di... gioielli.

Le cronache dei molti giornali che hanno riportato il fortunato ritrovamento ci fanno sapere che il valore del tutto si aggirerebbe, secondo le varie versioni, da varie decine di migliaia di euro fino a 200.000 euro. Poi, siccome sui sacchetti contenenti il tesoro era stampigliato il simbolo “Made in India”, la Gendarmeria francese avrebbe dedotto che il tutto potrebbe essere caduto dal cielo. Ovvero essere precipitato sul Monte Bianco insieme ai due aerei dell'Air India che si sono schiantati, uno il 3 novembre 1950 provocando la morte di tutti i suoi 59 passeggeri e l'altro il 24 gennaio 1966 facendo 117 le vittime. Insomma a causa di due autentiche tragedie di cui già negli anni passati il ghiacciaio ha restituito vari resti: valige, rottami ma mai appunto gioielli.

Ora è chiaro che il giallo è a chi appartenesse il tesoro. Se, come è lecito pensare, il mistero non venisse svelato i gioielli resterebbero (secondo France Press) per metà del loro valore al Comune di Chamonix o allo stato francese mentre l'altra metà spetterebbe al giovane alpinista francese che li ha ritrovati. Sì, perché l'avrete già capito, lui quel che ha trovato l'ha consegnato alla Gendarmerie... Chapeau, alla fortuna ma soprattutto all'onestà!

Per concludere, e giusto per stimolare qualche ricerca in più, naturalmente sempre da Guinness. A noi non risultano altri casi simili, o meglio così “preziosi” successi in alta montagna. Ricordiamo solo la storia raccontata su Angeli di Luce da Jeff Long. Ma lì si trattava di un romanzo (bellissimo) che, tra fiction e realtà, raccontava sì della corsa dei climbers per recuperare il carico di un piccolo aereo schiantatosi nella Yosemite Valley, solo che il tesoro era tutto in... marijuana.




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