Manaslu: le decisioni degli alpinisti della spedizione Mountain Kingdom
Cesare Cesa Bianchi, capo della spedizione Mountain Kingdom impegnata sul Manaslu, ci ha comunicato le decisioni individuali del team di alpinisti circa il proseguimento della salita.
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Salita fino al campo 1. Quota 5600 m.
Cesare Cesa Bianchi / Mountain Kingdom
Nei giorni scorsi avevamo ricevuto dalla spedizione Mountain Kingdom impegnata sul Manaslu un report sulla situazione dopo la terribile valanga che la scorsa domenica 23 settembre 2012 ha spazzato via il Campo 3 a circa 6800m e che ha provocato 8 morti e 3 dispersi - un tragico bilancio ufficialmente confermato ieri dal Ministero della Cultura, Turismo e Aviazione Civile del Nepal. In quel "punto della situazione" gli alpinisti della spedizione ci avevano scritto che ancora non avevano deciso cosa fare, insomma se continuare la spedizione o interromperla. Oggi la decisione che ci ha comunicato con questo messaggio il capo della spedizione Cesare Cesa Bianchi:
"Dopo la drammatica valanga del 23, dopo aver profondamente riflettuto sia tutti insieme che ciascuno per sé e dopo esserci confrontati con altre spedizioni e alpinisti presenti e ovviamente con i nostri sherpa, abbiamo preso le nostre decisioni improntate alla massima libertà di azione per ciascuno e ben consci dei rischi che landar per monti sempre e comunque presenta. Eloise Barbieri e Ivan Bianchi rinunciano alla salita e iniziano oggi il trekking (bellissimo) lungo la Buri Gandaki fino ad Arughat e a Kathmandu accompagnati da Pemba Sherpa che pure preferisce rinunciare alla salita.
Gli altri (ndr: Cesare Cesa Bianchi, Luca Macchetto, Roberta Vittorangeli, Mario Monaco e Guido Spinelli) partono oggi per il campo 1, poi il 2 (il luogo in cui abbiamo il campo 2 è sicuro) e il 3 al colle nord a circa 7000 metri (150 metri sopra il vecchio campo 3 e anchesso sicuro). Da lì si valuteranno attentamente i pendii superiori e solo se sicuri si proseguirà fino al campo 4 e alla vetta."
"Dopo la drammatica valanga del 23, dopo aver profondamente riflettuto sia tutti insieme che ciascuno per sé e dopo esserci confrontati con altre spedizioni e alpinisti presenti e ovviamente con i nostri sherpa, abbiamo preso le nostre decisioni improntate alla massima libertà di azione per ciascuno e ben consci dei rischi che landar per monti sempre e comunque presenta. Eloise Barbieri e Ivan Bianchi rinunciano alla salita e iniziano oggi il trekking (bellissimo) lungo la Buri Gandaki fino ad Arughat e a Kathmandu accompagnati da Pemba Sherpa che pure preferisce rinunciare alla salita.
Gli altri (ndr: Cesare Cesa Bianchi, Luca Macchetto, Roberta Vittorangeli, Mario Monaco e Guido Spinelli) partono oggi per il campo 1, poi il 2 (il luogo in cui abbiamo il campo 2 è sicuro) e il 3 al colle nord a circa 7000 metri (150 metri sopra il vecchio campo 3 e anchesso sicuro). Da lì si valuteranno attentamente i pendii superiori e solo se sicuri si proseguirà fino al campo 4 e alla vetta."
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