Link Sar West e la salita di Jon Griffith e Andy Houseman nel Karakoram
Armati di queste esperienze, nel luglio del 2015 l'obiettivo di Griffith e Houseman era di seguire inizialmente la stessa linea, per poi sbucare in cresta più in alto rispetto all'anno precedente. Il 12 luglio già lasciare il campo base si era rivelato arduo, la neve fresca fino al ginocchio ha rallentato la loro marcia sul "terrificante" ghiacciaio, tanto che i due hanno persino considerato di rinunciare prima ancora di iniziare. Però Griffith e Houseman hanno hanno tenuto duro e, il 13 luglio, hanno attraversato il crepaccio terminale posto a circa 5600m e quindi hanno effettuato il loro primo bivacco a circa 6.100m. Visto che la parete non era in perfette condizioni, nonostante l'invitante bel tempo hanno deciso di attendere che l'enorme quantità di neve fresca si assestasse sulla minacciosa parte superiore della via. Il giorno successivo si è rivelato "lungo e difficile" con 17 ore di arrampicata non-stop, per superare tutta la parete NO.
Griffith e Houseman hanno bivaccato a circa 6,800m, ma a questo punto il "ripido ghiaccio nero" e l'altitudine si sono fatti sentire e a Griffith è salita una febbre altissima. Non volendo rinunciare per la quarta volta, è seguito un giorno d'attesa nella speranza che Griffith recuperasse le forze. Così è stato: 17 luglio Jon si sentiva sufficientemente forte per continuare. Presa la decisione di oltrepassare il punto di non ritorno – ovvero lasciare del tutto la via di salita della parete nordovest – i due hanno continuato lungo la cresta, raggiungendo infine la cima del Link Sar West a 6.938m.
Il progetto originale era di continuare dalla cima del Link Sar West fino alla vetta principale del Link Sar, alta 7041m, ma a questo punto i due hanno scelto di non affrontare la cresta, lunga quasi 1km, complicata e pericolosa. Scendere si è rivelato una decisione saggia e allo stesso tempo complicata. La febbre di Griffith era tornata e sono stati costretti a bivaccare immediatamente sotto la cima, a 6.930m, in attesa di temperature più basse e condizioni meno pericolose. Alle 3 del mattino del 18 luglio hanno iniziato la discesa, c'erano da superare 2400m lungo la sconosciuta parete sud. Una lunga serie di calate per un grande canalone sovrastato da pericolosi cornici li ha depositati sul tortuoso ghiacciaio Charakusa e dopo un lungo rientro hanno raggiunto il campo base proprio all'arrivo del brutto tempo, sette giorni dopo essere partiti.
La nuova via si chiama Fever Pitch. "E' stato un peccato non continuare fino alla vetta principale, ma eravamo a corto di cibo e la finestra di bel tempo si stava chiudendo. Penso che se non fossi stato così male avremmo potuto provarci, ma questo fa parte del gioco." ha dichiarato Griffith "Abbiamo avuto una piccola finestra di bel tempo e l'abbiamo utilizzato al meglio. Siamo scesi giusto all'arrivo del brutto tempo, e davvero questa non è una montagna sulla quale vuoi scendere durante il maltempo, potrebbe facilmente trasformarsi in una lotta molto seria per la sopravvivenza!"
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