Lhotse, Makalu, Everest, Jannu: work in progress

Alle porte della seconda quindicina di maggio le spedizioni iniziano il periodo dei tentativi alla vetta. In prima fila il tem Meroi, Benet, Vuerich.
Spedizioni: inizia il periodo dei tentativi. Alle porte della seconda quindicina di maggio, quella statisticamente che porta in vetta alle cime del zona Everest, ecco un piccolo aggiornamento sullo work in progress di alcuni dei team alpinistici.

Lhotse 8501
Nives Meroi, Luca Vuerich e Romano Benet, la scorsa settimana, dopo aver installato il Campo 3, sono saliti a 7800 metri, dove hanno fatto un deposito con tenda, fornello e cibo per il campo 4. Questa la "progressione" dei tre: Campo Base - Campo 2 a 6500m e da qui direttamente al Campo 4 a 7800m. Poi, domenica scorsa (09/05), sono scesi tutti al Campo base per riposare, anche perché erano previsti alcuni giorni di maltempo. Sembra che una prima finestra di tempo buono possa esserci verso il 14 o 15 maggio. Dopo giorni di vento, è arrivato anche il caldo che negli ultimi giorni ha reso il western Cwm e la salita al Campo 3 un autentico forno, oltre a rendere l'Icefall piuttosto pericolosa. Insomma, i tre, come la maggior parte degli alpinisti, sono ora al Campo base, a recuperare per essere pronti per i prossimi (importanti) giorni: i tentativi alla cima sono previsti dal 17 al 22 maggio. Protagonisti saranno ancora Nives, Romano e Luca che ancora non hanno deciso la "tattica" del tentativo alla vetta (che naturalmente i tre tenteranno senza far uso di ossigeno): molto dipenderà dalle condizioni meteo e dalla forma fisica del momento.

Makalu, 8481m, Parete Nord
Jean-Christophe Lafaille, impegnato nella solitaria alla vergine Parete Nord del Makalu ha ormai concluso la fase di acclimatamento. Anche per l'alpinista francese ora inizia la fase cruciale. La scorsa settimana, venerdì 7 maggio, Jean-Christophe ha spostato il Campo 1 a quota 7200 passandovi la notte, riuscendo anche ad attrezzare con corde fisse un difficile passaggio a circa 7000 metri di quota (secondo quanto riportato dalla moglie, Katia Lafaille, "Jean-Christophe crede di non aver mai dovuto affrontare un passaggio così difficile ad una simile altitudine Una parete mista di 60 metri, molto tecnica. Ha impiegato due ore per scalare solo 60 metri!"). All'alpinista francese, poi, non è stato possibile affrontare il ripido e tecnico tratto successivo al Campo 1 in quanto, sfortunatamente, aveva a disposizione solo 20 metri di corda. L'8 maggio Lafaille ha fatto ritorno al Campo base. L'idea del francese per la salita alla cima è di raggiungere la vetta del Makalu 2 quindi, dopo la discesa al Makalu La, proseguire lungo la via normale del versante nepalese per raggiungere gli 8481m della cima principale. Tempo previsto per completare il "tour" campo base-cima Makalu-ritorno circa 7 giorni, il tutto in completa solitudine e senza ossigeno supplementare.

Everest, 8850m, Parete Nord
La spedizione russa, guidata da Victor Kozlov, che sta tentando di aprire una nuova via al centro della parete Nord ha terminato l'installazione del campo 2 a 7550m. La spedizione ha superato i 7800m di quota. Il programma prevede ora l'alternanza dei gruppi di "punta" per continuare il lavoro di equipaggiamento, con corde fisse, del bastione di roccia che raggiunge quota 7900m. Va avanti insomma la progressione di quella che è una delle più interessanti spedizioni della stagione.

Jannu, 7710m, Parete Nord
Continua la "marcia" della spedizione russa di Alexander Odintsov sulla vertiginosa parete nord dello Jannu (7710m), nell'Himalaya nepalese. Ora il team composto da Alexander Ruchkin e Mikhail Mikhailov è stato sostituito in parete da Mikhail Pershin e Nikolay Totmyanin. E il difficile viaggio (con portaledge al seguito) continua...


arch. news Nives Meroi
Jannu north face expedition
Russian Everest expedition central north wall

Himalaya, Makalu
Himalaya, Everest
Himalaya, jannu
Dall'alto il Makalu (ph S. Moro); Everest da nord, Jannu parete nord (ph www.mountain.ru)



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