Hansjörg Auer e la cornice crollata
Noi - giusto per ricordare ancora una volta che, anche queste cose, rappresentano l'essenza della montagna e dell'alpinismo - gli abbiamo chiesto di raccontarci quell'esperienza, per fortuna finita nei migliori dei modi.
HANSJÖRG AUER E LA CORNICE CROLLATA
"Assieme a mio fratello e al mio amico Mathias stavamo salendo la cresta nord est della Hohe Geige (3395m) nelle Alpi Venoste. Una zona che tutti e tre conosciamo molto bene. Insieme facciamo circa 50 anni di esperienza alpinistica e tutti e tre siamo guide alpine certificate.
Come ogni anno, anche quest'anno si è formata una grande cornice appena prima della cima, che ovviamente avevamo notato. Il forte e freddo vento da nord-ovest ci ha fatto salire rapidamente gli ultimi metri fino in cima. Mathias ha battuto la traccia, mio fratello l'ha seguito. Io ho scattato una foto e li ho seguiti a breve distanza. Abbiamo battuto una traccia molto distante dalla cornice, e ricordo di avere anche pensato quanto cauti fossero appena stati i miei colleghi. Ma andava bene così, tanto, male di certo non fa.
La discesa è avvenuta sulla stessa via di salita, lungo la stessa traccia. Ero di nuovo l'ultimo. Uno dopo l'altro, senza grande distanza tra noi, siamo scesi. Sono saltato velocemente dalle ultime rocce. I miei due amici stavano già salendo la parte successiva della cresta.
Improvvisamente ho sentito un tremore ed un sibilo scoppiettante. Ho guardato la neve e ho visto una crepa di 10 centimetri aprirsi tra i miei piedi. Subito ho capito cosa stava succedendo. Istintivamente ho saltato di lato. I miei amici si sono voltati e mi hanno cercato. Ero lì, sdraiato sulla neve, mi sono alzato e non potevo credere ai miei occhi quando ho visto quello che era appena successo.
La rottura della cornice aveva originato una grande valanga che si era fermata sulla parte superiore del ghiacciaio. Ho scattato velocemente alcune foto e, assieme a mio fratello e a Mathias, abbiamo iniziato a cercare eventuali segnali ARTVA. Non sapevamo se qualcuno stesse salendo dopo di noi, era il fine della settimana e il tempo era perfetto per fare delle vie invernali. Ma siamo stati fortunati, quel giorno eravamo gli unici sulla montagna.
Anche se sono sempre stato consapevole del pericolo di rottura di una cornice, già l'anno scorso mi era successa una cosa simile, anche quella volta ero riuscito a saltare via all'ultimo secondo. Ovviamente non basta essere consapevoli del pericolo, bisogna prendere delle misure preventive. E ci sono alcune cose da ricordare:
- più grande è la cornice, più tensione si forma sulla cresta
- più alta è la cornice, più questa si proietta verso l'esterno. Questo significa che la parte sicura della cresta si trova più arretrata, in quanto l'inclinazione della parete sotto rimane generalmente invariata.
- di solito la cornice non ha una frattura verticale. Spesso si rompe anche una parte del manto nevoso della cresta.
- il collegamento tra due rocce visibili sulla cresta non avviene sempre in linea retta.
- con cornici grandi, in primavera spesso si formano profonde crepe perché si rompe la connessione con la cresta (soprattutto nel Karakorum, Himalaya,... )
Non credo che abbiamo commesso un errore enorme. Semplicemente si sono create una serie di coincidenze sfortunate."
Hansjörg Auer
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