Everest: Sherpa lasciano il Campo Base, incerta l'intera stagione alpinistica primaverile
Una decisione di questo tipo annullerebbe a tutti gli effetti l'intera stagione primaverile, un fatto mai accaduto prima e con conseguenze importanti per tutto il paese. Vista l'entità della tragedia ed i malumori tra chi era al Campo Base, già nei giorni scorsi alcune spedizioni commerciali hanno deciso di annullare la spedizione. Alpine Ascents International scrive infatti sul sito ufficiale: "Abbiamo tutti convenuto che la cosa migliore è di non proseguire nelle salite in questa stagione, in modo che tutti possano piangere la perdita dei propri familiari, amici e compagni di questa tragedia senza precedenti".
Durante un incontro tenutosi domenica scorsa al Campo Base gli Sherpa avevano imposto al governo Nepalese numerose condizioni, soprattutto economiche, per continuare con il loro fondamentale appoggio. Il Ministero del Turismo aveva replicato garantendo delle risposte entro e non oltre martedì 22 aprile, ma stando alle ultime notizie di oggi le richieste non sono state accettate in pieno. Tra le richieste avanzate nell'ultimatum: aumento immediato del risarcimento alle famiglie delle 16 vittime (secondo il giornalista inglese Ed Douglas "I $400 stanziati sono stati interpretati come una presa in giro, visto quanto il governo guadagna grazie all'Everest ed ai rischi che si prendono gli Sherpa); aumento dell'assicurazione in caso di morte a 2m rupees (circa 15,000 euro); la copertura di tutte le spese mediche per i feriti.
Inutile sottolineare che una crisi di queste proporzioni non si è mai vista sul lato sud della montagna più alta della terra e che attualmente ci sono più domande che risposte. Cosa succederà con i soldi – minimo $10,000 a testa – già versati dagli alpinisti che adesso forse non riusciranno nemmeno a tentare la salita? Il Nepal è considerato tra i paesi più poveri al mondo ed è quindi anche inutile sottolineare che la perdita di una stagione intera peserebbe in modo rilevante. "L'Everest è incredibilmente politico..." ci ha raccontato Douglas, che al momento della tragedia si trovava nell ufficico della famosa cronista Elizabeth Hawley, "...come per tutte le principali attrazioni turistiche in Nepal, c'è una lotta tra le autorità, la popolazione locale e le imprese. Alpinisti, trekkers e turisti non sono considerati molto in questo processo. Credo comunque che questa terribile perdita di vite umane sarà catalizzatore di grandi cambiamenti."
A prescindere dalle questioni economiche, che verrano prima o poi risolte, sembra appunto che gli Sherpa abbiano deciso di prendere in mano la situazione e tornare a casa come segno di rispetto. Secondo l'articolo di The Guardian, lo Sherpa Tulsi Gurung ha raccontato ad AFP "Abbiamo avuto un lungo incontro questo pomeriggio ed abbiamo deciso di fermare le nostre attività per onorare i nostri fratelli caduti. Tutti gli Sherpa sono uniti da questa decisione."
Detto questo, secondo
Alan Arnette il governo Nepalese sta inviando un ufficiale a Campo Base dell'Everest nell'ultimo tentativo di trovare un accordo che soddisfi tutti. La risposta definitiva, di come si svolgerà questa stagione, lo sapremo nelle prossime ore.
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