Dolomiti misteriose: Ivo Ferrari e la via Gianni Ribaldone sullo Spiz di Mezzo
Ivo Ferrari e la via Gianni Ribaldone, aperta sullo Spiz di Mezzo nelle Dolomiti di Zoldo da H. Steinkötter e A. Mazzenga.
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Via Gianni Ribaldone: come una scultura
Ivo Ferrari
A volte penso … forse lo faccio di rado, ma come giusto che sia mi capita. Ogni anno ripeto un’infinità di vie, non sono un apritore, è capitato, ma per salire nuove linee devi avere tempo e un Amico che sia disposto a “giocare” con te, la mia cordata perfetta si è sciolta parecchi anni fa e mi sono trasformato in un “ripetitore”, dopo avere seguito la strada maestra, su e giù dalle grandi classiche alpine, dal Monte Bianco alle Dolomiti, in un giorno di nebbia mi sono perso iniziando a salire vie “solitarie”.
Mi è sempre piaciuto andare lungo, ovviamente c’è chi va lunghissimo, ma per questo non sono portato, amo non trovare chiodi e doverli piantare, cercare clessidre e pulirle col martello, perdere tempo infilando cordini in posizioni poco confortevoli, è il mio tipo di alpinismo, quello che mi fa stare bene, però a volte penso … forse lo faccio di rado, ma come giusto che sia mi capita.
Sto camminando sul ripido sentiero che porta al bivacco Carnielli, sotto la parete Ovest dello Spiz di Mezzo, il Sole non è ancora sorto, ma il caldo si è già impossessato dell’aria. Silvano mi precede, oggi è in forma, il mio abituale passo invece sembra non aver voglia di seguirmi …
La linea che vogliamo percorrere è nata sfogliando la nuova guida del fuoriclasse Pierangelo Verri che con Amici, descrive e relaziona salite poco percorse, fuori moda e… La scelta è caduta sullo Spiz di Mezzo e sulla “quasi” misteriosa via aperta da Steinkötter e Mazzenga nell’anno della mia nascita … Ho conosciuto Heinz a Trento, un incontro sulla storia del Croz dell’Altissimo organizzato dalla Sosat mi ha permesso di parlare con nomi “importanti” dell’alpinismo dolomitico … con Heinz non ho parlato di Montagne, ma di lavoro, di disoccupazione, di crisi, un Omone, alto e robusto, con barba e capelli bianchi, una persona che trasmette serenità e allo stesso tempo, forza e intelligenza, mi fa piacere essere qui per ripetere una sua creazione…
Parto deciso, la prima parte sale diritta tra placche nere contornate da diedri gialli, la roccia e bellissima, le scarpette sembrano aderire alla perfezione, la via obbligata non esiste, bisogna sapere leggere attentamente il passato con movimenti moderni, ogni sette, otto metri una piccola clessidra mi permette di “sentirmi più sicuro”, nel bel mezzo di una placca un chiodo indica il passo seguente, serve decisione, ma siamo venuti per scalare e … poca o tanta che sia, la portiamo sempre con noi.
Le filate di corda scorrono cercando lo scalabile, mi piace questa via, quasi invisibile dal basso e logica una volta che ci si trova dentro, l’ombra della Ovest ci aiuta a non prosciugare in questi strani e afosi giorni, gli appigli sono netti e generosi, riposano le dita si stancano gli avambracci … quasi fuori la roccia inizia ad essere meno sicura, ma dopo un breve traverso e uno strapiombo da “pompa”, la verticalità diminuisce, sono in Cima, tutto intorno Montagne maestose, tutto intorno le Dolomiti con i suoi pilastri, con il verde dei boschi, una meraviglia della natura.
La conosciuta discesa mi riporta al Bivacco e un Sole caldo mi prosciuga le ultime gocce di sudore mentre scendo verso la macchina, un'altra giornata volge al termine, ora devo solo giocare con i bambini, ma anche se lo faccio di rado, dopo aver visto un Amico … mi ritrovo a pensare .
Un Abbraccio a Silvestro Strucchi, Amico e Compagno di un tempo “perfetto”.
Via Gianni Ribaldone
Spiz di Mezzo Dolomiti di Zoldo
Heinz Steinkötter - A. Mazzenga 10 Agosto 1968
di Ivo Ferrari
PS: Se potete, fatevi un giro...
IVO FERRARI 2013
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Mi è sempre piaciuto andare lungo, ovviamente c’è chi va lunghissimo, ma per questo non sono portato, amo non trovare chiodi e doverli piantare, cercare clessidre e pulirle col martello, perdere tempo infilando cordini in posizioni poco confortevoli, è il mio tipo di alpinismo, quello che mi fa stare bene, però a volte penso … forse lo faccio di rado, ma come giusto che sia mi capita.
Sto camminando sul ripido sentiero che porta al bivacco Carnielli, sotto la parete Ovest dello Spiz di Mezzo, il Sole non è ancora sorto, ma il caldo si è già impossessato dell’aria. Silvano mi precede, oggi è in forma, il mio abituale passo invece sembra non aver voglia di seguirmi …
La linea che vogliamo percorrere è nata sfogliando la nuova guida del fuoriclasse Pierangelo Verri che con Amici, descrive e relaziona salite poco percorse, fuori moda e… La scelta è caduta sullo Spiz di Mezzo e sulla “quasi” misteriosa via aperta da Steinkötter e Mazzenga nell’anno della mia nascita … Ho conosciuto Heinz a Trento, un incontro sulla storia del Croz dell’Altissimo organizzato dalla Sosat mi ha permesso di parlare con nomi “importanti” dell’alpinismo dolomitico … con Heinz non ho parlato di Montagne, ma di lavoro, di disoccupazione, di crisi, un Omone, alto e robusto, con barba e capelli bianchi, una persona che trasmette serenità e allo stesso tempo, forza e intelligenza, mi fa piacere essere qui per ripetere una sua creazione…
Parto deciso, la prima parte sale diritta tra placche nere contornate da diedri gialli, la roccia e bellissima, le scarpette sembrano aderire alla perfezione, la via obbligata non esiste, bisogna sapere leggere attentamente il passato con movimenti moderni, ogni sette, otto metri una piccola clessidra mi permette di “sentirmi più sicuro”, nel bel mezzo di una placca un chiodo indica il passo seguente, serve decisione, ma siamo venuti per scalare e … poca o tanta che sia, la portiamo sempre con noi.
Le filate di corda scorrono cercando lo scalabile, mi piace questa via, quasi invisibile dal basso e logica una volta che ci si trova dentro, l’ombra della Ovest ci aiuta a non prosciugare in questi strani e afosi giorni, gli appigli sono netti e generosi, riposano le dita si stancano gli avambracci … quasi fuori la roccia inizia ad essere meno sicura, ma dopo un breve traverso e uno strapiombo da “pompa”, la verticalità diminuisce, sono in Cima, tutto intorno Montagne maestose, tutto intorno le Dolomiti con i suoi pilastri, con il verde dei boschi, una meraviglia della natura.
La conosciuta discesa mi riporta al Bivacco e un Sole caldo mi prosciuga le ultime gocce di sudore mentre scendo verso la macchina, un'altra giornata volge al termine, ora devo solo giocare con i bambini, ma anche se lo faccio di rado, dopo aver visto un Amico … mi ritrovo a pensare .
Un Abbraccio a Silvestro Strucchi, Amico e Compagno di un tempo “perfetto”.
Via Gianni Ribaldone
Spiz di Mezzo Dolomiti di Zoldo
Heinz Steinkötter - A. Mazzenga 10 Agosto 1968
di Ivo Ferrari
PS: Se potete, fatevi un giro...
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