Discover Brenta Dolomites - Dal passato al futuro dell'alpinismo sulle Dolomiti
Puntata conclusiva del progetto Discover Brenta Dolomites, serie di eventi organizzati da Molveno Holiday, APT Dolomiti Paganella e Comune di Molveno per celebrare i 150 anni dalla scoperta alpinistica delle Dolomiti di Brenta.
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Fine Ottocento. Alpinisti in partenza dall'Albergo Cima Tosa - Aquila Nera di Molveno
archivio Discover Brenta Dolomites
Nel luglio del 1884 John Ball, arrivando a Molveno, trovò un paesello sonnolento, abitato da pastori e contadini. Dormì nell'unica locanda del villaggio e, accompagnato da Matteo e Bonifacio Nicolussi, due cacciatori del luogo, il giorno successivo dava il via all'esplorazione alpinistica delle Dolomiti, attraversando per la prima volta la Bocca di Brenta in direzione di Pinzolo. La sua formazione culturale, di stampo romantico, gli permetteva di vedere le montagne come luoghi da scoprire, visitare, mappare e conoscere. Nacque così il turismo in loco e la pratica dell'alpinismo dolomitico.
Nei 150 successivi il modo e le possibilità dell'alpinismo sono cambiati drasticamente; sono mutati i mezzi, le ambizioni, la percezione che le montagne rappresentassero l'ignoto e, soprattutto, la frequentazione della montagna. Il modo di viverla, interpretarla e conoscerla è stato riproposto a Molveno nel corso dell'estate attraverso mostre fotografiche e tematiche, presentazioni di libri ed incontri a tema (vedi foto e video). Però la domanda che rimaneva, latente, alla base di questa serie di eventi, riguardava la possibilità di poter ancora scoprire qualcosa di nuovo, anche in un gruppo montuoso antropizzato e conosciuto come il Gruppo di Brenta.
L'iniziativa Brenta Base Camp – Dolomitiche 2.0 ha dimostrato che, anche al giorno d'oggi, c'è la possibilità di dare la propria interpretazione della montagna, dell'alpinismo e dell'avventura anche su montagne che, all'apparenza, hanno già mostrato la propria anima ed ogni recesso. Oltre al valore sportivo, ciò che rimane di queste imprese alpinistiche è però umano: vedere i protagonisti dell'esplorazione del Gruppo di Brenta degli ultimi 40 anni condividere le proprie esperienze, godere dello spettacolo delle cime, discutere tra loro e riflettere sul significato dell'alpinismo odierno è il massimo successo di questa iniziativa, al di là della differenza di età e di approccio.
La merenda-cena conviviale al Rif. Croz dell'Altissimo è stata in questo senso ben più di un simposio alpinistico. E' stata la dimostrazione che la tensione che spingeva alpinisti di due o tre generazioni fa non è diversa da quella che spinge gli arrampicatori ed esploratori di oggi.
L'apertura delle 4 vie durante il Brenta Base Camp ha perciò, infine, un significato simbolico. Oltre alla fruizione di massa, e forse anche in quella, ognuno può ancora trovare nelle Dolomiti e nel fondersi con la natura sensazioni e luoghi inesplorati; la libertà di interpretazione non ha fine e la scoperta aspetta ancora una nuova fase più intensa e diversa.
Arrivederci all'anno prossimo.
> Discover Brenta Dolomites, tutte le news
Altri video:
Incontro con Riccardo Decarli e Fabrizio Torchio
Incontro con Marco Furlani
Incontro con Alessandro Gogna
Nei 150 successivi il modo e le possibilità dell'alpinismo sono cambiati drasticamente; sono mutati i mezzi, le ambizioni, la percezione che le montagne rappresentassero l'ignoto e, soprattutto, la frequentazione della montagna. Il modo di viverla, interpretarla e conoscerla è stato riproposto a Molveno nel corso dell'estate attraverso mostre fotografiche e tematiche, presentazioni di libri ed incontri a tema (vedi foto e video). Però la domanda che rimaneva, latente, alla base di questa serie di eventi, riguardava la possibilità di poter ancora scoprire qualcosa di nuovo, anche in un gruppo montuoso antropizzato e conosciuto come il Gruppo di Brenta.
L'iniziativa Brenta Base Camp – Dolomitiche 2.0 ha dimostrato che, anche al giorno d'oggi, c'è la possibilità di dare la propria interpretazione della montagna, dell'alpinismo e dell'avventura anche su montagne che, all'apparenza, hanno già mostrato la propria anima ed ogni recesso. Oltre al valore sportivo, ciò che rimane di queste imprese alpinistiche è però umano: vedere i protagonisti dell'esplorazione del Gruppo di Brenta degli ultimi 40 anni condividere le proprie esperienze, godere dello spettacolo delle cime, discutere tra loro e riflettere sul significato dell'alpinismo odierno è il massimo successo di questa iniziativa, al di là della differenza di età e di approccio.
La merenda-cena conviviale al Rif. Croz dell'Altissimo è stata in questo senso ben più di un simposio alpinistico. E' stata la dimostrazione che la tensione che spingeva alpinisti di due o tre generazioni fa non è diversa da quella che spinge gli arrampicatori ed esploratori di oggi.
L'apertura delle 4 vie durante il Brenta Base Camp ha perciò, infine, un significato simbolico. Oltre alla fruizione di massa, e forse anche in quella, ognuno può ancora trovare nelle Dolomiti e nel fondersi con la natura sensazioni e luoghi inesplorati; la libertà di interpretazione non ha fine e la scoperta aspetta ancora una nuova fase più intensa e diversa.
Arrivederci all'anno prossimo.
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