Corno di San Colombano, scialpinismo in Alta Valtellina

La Guida Alpina Eraldo Meraldi presenta lo scialpinismo al Corno di San Colombano, una classica salita invernale in Valdisotto, Alta Valtellina.
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Corno di San Colombano
Eraldo Meraldi
San Colombano era un monaco irlandese che con i suoi confratelli fece opera di evangelizzazione in epoca medioevale. Prima fondò diversi monasteri sulla terra francese, poi passando dall’Helvetia arrivò in Valtellina per essere in seguito accolto con benevolenza alla corte longobarda dalla regina cattolica Teodolinda. Colombo soggiornò un periodo nel castello di Domofole nei pressi di Traona in Valtellina, residenza estiva della regina, e così la sua fama arrivò anche in Alta Valtellina dove con la forza della fede i credenti edificarono a suo nome una chiesetta posta poco sopra il Forte d’Oga in località Tadè.

Durante il processo di cristianizzazione in epoca controriformistica avviato dalle istituzioni clericali, nell’anno 1665 la chiesa fu ricostruita sul colle posto a 2484m tra il Dosso Le Pone e il Pizzo Borron e fu per secoli meta di pellegrinaggio, soprattutto donne che salivano passando dalla sottostante fonte di San Carlo nota già anticamente per le sue proprietà medicamentose e di fertilità. La piccola e spoglia chiesetta che è anche nota per essere la più alta nel territorio Valtellinese, è sempre lì in balia delle intemperie un po’ solitaria anche per l’affievolirsi della devozione popolare. Così anche il bel corno, che sovrasta quel punto come un altare, prese il nome del Santo, così come l’aspra valle che si addentra fin sotto le sue irte pendici finali.

Il Corno San Colombano è una bella piramide rocciosa che emerge lungo la cresta-dorsale che dal Dosso Le Pone (2556m) va verso sud incontrando prima il Pizzo Borron (2708m) e al termine il Monte Rinalpi (3012m); si trova all’incontro di tre creste (S,NE,NO) dominando da SO l’imponente conca di Bormio con le sue vallate circostanti. Il panorama a 360° che si ammira dalla vetta è unico ed indimenticabile come tutte le visioni che si possono avere dalla cima delle montagne; la stupenda vista "a portata di mano" sul versante settentrionale della Cima Piazzi è qualcosa di sublime, l’imponente montagna di fronte incute timore e reverenza e il maestoso ghiacciaio sospeso offre la stessa bellezza di massicci ben più noti. I vari itinerari scialpinistici sono molto belli e hanno una buona frequentazione sia per chi vuole avvicinarsi allo scialpinismo sia agli scialpinisti più esigenti; le discese assicurano sempre una neve ideale.

Non si ha notizia di chi per primo sia salito su questa cuspide, ma mi fa piacere immaginare che qualche piccolo pastore con uno spirito avventuroso, si sia spinto fin quassù lasciando incustodita la sua mandria per poter scoprire cosa si poteva veder oltre le montagne; vide altre e altre montagne oltre alla vastità dell’orizzonte, si rese conto maggiormente della grandezza e della bellezza del creato.

Quando scese aveva molta più luce negli occhi, non disse niente a casa, sarebbe stato ripreso e sgridato avendo lasciato il bestiame senza cura. Tenne per se questo immenso tesoro custodendo nella sua anima questo prezioso ricordo. Quando diventò più grande riprese la via dei monti e continuò a sognare rincorrendo le cime delle montagne mantenendo sempre la bella luce negli occhi come quando era un piccolo pastore. Scavando negli anfratti della memoria, aprì i suoi ricordi solo dopo tanti anni al piccolo nipote e sollevandolo in aria cercò di trasmettergli questa sua passione giovanile di guardare verso l’orizzonte per andare lontano. Dopo qualche giorno il bambino arrivò dal nonno con un disegno; tante e tante montagne dove sulla cima di una c’era un piccolo grande uomo immerso nell’aurora che osservava le stelle del mattino scomparire al sorgere del sole.

SCHEDA: Corno di San Colombano, Alta Valtellina




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