Brenta Base Camp #1 - Tra incontri, nuove salite e saette

La prima puntata del Brenta Base Camp, la piccola 'spedizione' nel cuore delle Dolomiti di Brenta per il Discover Brenta Dolomites e i 150° anni della prima traversata delle Dolomiti di Brenta. Il report di Alessandro Beber su Scintilla (450m, VIII), nuova via sulla est della Brenta Alta salita salita con Simone Banal, Alessandro Baù e Claudia Mario.
1 / 12
La parete est della Brenta Alta vista dalla Busa degli Sfulmini, con il Campanile Basso sulla destra
Alessandro Beber

Dispacci semiseri dal Brenta Base Camp – Prima puntata
Programmato nel bel mezzo dell'estate più piovosa a memoria d'uomo, la nostra spedizione nelle Dolomiti di Brenta non poteva che essere "benedetta" da precipitazioni abbondanti, ma non per questo ci siamo lasciati scoraggiare.

Certo per realizzare le scalate in programma abbiamo dovuto posizionarci in agguato dei pochi sprazzi di bel tempo, con levatacce infami e rientri rocamboleschi, ma l'ottima compagnia non ci ha nemmeno lasciato il tempo di lamentarci.

Tra le confortevoli mura del Baito dei Massodi infatti, si sono alternati molti amici, scalatori e non, ma tutti accomunati dal piacere di stare in montagna in allegria (e a questo proposito una cambusa ben fornita aiuta sempre!).

Il 28 luglio abbiamo iniziato con un'uscita perlustrativa sulla Brenta Alta, per verificare se la linea immaginata era effettivamente libera, cosa non scontata quando si punta su pareti un po' blasonate come quella in questione... Si capisce che una linea a fianco del mitico Detassis può far gola a molti... però vale la regola che basta partire sul duro, e le possibilità di non intercettare tentativi precedenti aumentano sensibilmente!

Comunque il primo giorno ci portiamo sotto gli strapiombi, inizia a piovere ma chisseneimporta tanto noi stiamo all'asciutto, apriamo tre belle lunghezze e rientriamo a valle contenti.

Nei successivi due giorni diluvia quindi optiamo per una gita culturale e andiamo a fare visita ad un alpinista con la "A" maiuscola, l'inimitabile Mariano Frizzera, per farci mostrare come si costruiscono dei chiodi artigianali... Difficile dire se sia più bello stare ad ascoltare le inesauribili storie delle sue avventure, o vederlo all'opera in officina mentre maneggia gli attrezzi del lavoro di una vita. Problema di poco conto, dato che riesce a fare entrambe le cose contemporaneamente senza il minimo inceppo.

Da persone come Mariano non vorresti mai staccarti, positive e piene di giusti principi come sono, ma ad un cero punto dobbiamo tornare a fare gli zaini e risaliamo al Baito. L'indomani la sveglia è alle 3.30 del mattino, e l'alba ci vede già alti in parete...le lunghezze scorrono via incredibilmente veloci, caratterizzate da roccia bellissima e difficoltà non estreme.

Nel bel mezzo delle placche nere centrali ad un certo punto intercettiamo un itinerario sconosciuto, ma si capisce piuttosto chiaramente che questo entra da destra dalla grande cengia mediana e si dirige verso sinistra, mentre noi veniamo da sinistra e andiamo a destra, per cui salutiamo i chiodi misteriosi e proseguiamo a cuor leggero verso l'alto.

Oltrepassiamo la cengia d'uscita della Detassis e ci buttiamo sul pilastro terminale: anche qui roccia spaziale. Tutto fila liscio, troppo liscio... e infatti ci pensa qualche bel nuvolone nero a guastare la festa: siamo sotto un tetto a due tiri dall'uscita, quando inizia a diluviare. "E vabbè, per un po' d'acqua" è il commento ufficiale "...l'importante è che non ci siano fulmini!". Neanche il tempo di finire la frase che il dio del tuono, chiamato in causa, si affretta a colmare la lacuna e ci scarica addosso una bella saetta che fa più o meno l'effetto di uno che ti spacca una sedia a tradimento sulla schiena. Dì lì in poi l'attesa si fa un po' meno serena, con una spiacevole puzza di bruciato nell'aria, ma fortunatamente il fenomeno non si ripete e dopo un paio d'ore ce ne usciamo quatti quatti dalla parete fradicia e scendiamo a festeggiare la nostra "scintillante" ascensione, e a programmare la prossima!

di Alessandro Beber

DISCOVER BRENTA DOLOMITES 2014

25/07/2014 - DoloMitiche 2.0, al via il Brenta Base Camp
09/07/2014 - Discover Brenta Dolomites 2014

Visita da Mariano Frizzera



>> SCARICA TUTTO IL PROGRAMMA DISCOVER BRENTA DOLOMITES ESTATE 2014
 

Per maggiori informazioni:
APT Dolomiti Paganella, Ufficio di Molveno
Tel. 0461 586924; Fax 0461 586221
e-mail: infomolveno@visitdolomitipaganella.it

Web: www.dolomitimolveno.com
Facebook: www.facebook.com/molvenoholiday
Blog: discoverbrentadolomites.tumblr.com





Ultime news


Expo / News


Expo / Prodotti
Climbing Technology Cosmo - imbracatura per montagna e ghiaccio
Imbracatura regolabile a tre fibbie per l’arrampicata in montagna, le grandi pareti e le vie di ghiaccio e misto.
Zamberlan Amelia GTX - scarponi da montagna da donna
Scarpone da montagna da donna pensato per il trekking, l’escursionismo e il backpacking.
Scarpe da tempo libero Nativa Canvas
Scarpe da tempo libero AKU Nativa Canvas
SCARPA Origin VS - scarpette arrampicata per bouldering
Scarpette arrampicata per bouldering e per scalare in palestra.
Pile termico Karpos Odle Fleece
Un secondo strato termico robusto ed efficace.
Mammut Crag Sender Helmet - casco arrampicata alpinismo
Casco Mammut a basso profilo per arrampicata e alpinismo.
Vedi i prodotti