Il Bernina, il più orientale dei '4000' delle Alpi

Il Bernina, il più orientale dei '4000' delle alpi fu scalato per la prima volta il 13 settembre 1850 da Johann Coaze dai fratelli Jon e Lorenz Ragut Tscharner.
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Pizzo Bernina: Alba al Passo del Sasso Rosso
Loris Marin

Il più orientale dei "4000" delle alpi fu scalato per la prima volta il 13 settembre 1850 da Johann Coaze dai fratelli Jon e Lorenz Ragut Tscharner. Il Bernina è una montagna raramente al centro delle odierne cronache alpinistiche, sempre ricche d’estremo e d’eccezionale. Troppo spesso si dimentica che esiste un modo d’andare in montagna più contemplativo, caro ai nostri nonni e ai non pochi appassionati dei giorni nostri, che ancora vanno alla ricerca di 'sensazioni'.

Le persone che si incontrano su questa montagna sono perlopiù alpinisti d’oltralpe che amano questi itinerari ricchi di fascino.
Il Bernina è ancora un posto infatti in cui la montagna è forte e padrona. Ogni uscita, compresa la più semplice escursione, risulta alla fine una 'conquista' perchè i tempi si dilatano forzatamente a causa del terreno sempre piuttosto selvaggio.

Un terreno dunque per grandi classiche , ma anche 'ricco ' di possibilità per chi volesse cimentarsi con un alpinismo impegnativo.

Monte Bellavista
(Le Belleviste) 3922 m, 3892 m, 3893 m, 3804 m
Questo monte che fa da confine naturale tra Italia e Svizzera è caratterizzato da quattro elevazioni che costituiscono un ottimo punto d’osservazione sul versante svizzero del Bernina, nonché sulla cresta Ovest del Pizzo Palù.

Accesso: Dal Rif. Marinelli-Bombardieri 2813 m si percorre il comodo sentiero che passa sotto la rocciosa Cresta del Rifugio –sentiero segnalato con segnavia gialli ed ometti di roccia- (cartello giallo che indica il rifugio Marco e Rosa) che per detriti e cenge porta in breve, alla conca nevosa del Passo Marinelli Orientale (3120 m). (ore 0.30 dal rifugio).
Da qui si prosegue in piano sulla Vedretta di Fellaria aggirando il piede roccioso 3565 m (SE) del Pizzo Argent, lasciando sulla sinistra l’evidente ghiacciaio pensile incastonato tra Pizzo Zuppò ( 3996 m) e Pizzo Argent ( 3945 ml ); da qui si punta verso l’ evidente Passo del Sasso Rosso (3510 m) di qui è ben visibile sulla destra il bivacco Pansera (3546 m), una volta giunti sul pianoro sommitale del passo si punti in direzione N verso l’evidente Forcola Bellavista.
(2.30 ore dal rifugio)
La salita: la salita al monte si svolge sulla cresta Nord Est del rilievo, lungo l’itinerario che è stato percorso per la prima volta nel lontano 1868 da Grass e Burkhardt.
L’itinerario si sviluppa dalla Forcola Bellavista (3688 m) lungo l’evidente cresta NE; si sale lungo il poco affilato filo della cresta.
Itinerario semplice ed evidente (1,30 ore dalla Forcola Bellavista)
Attrezzatura consigliata: corda, piccozza e ramponi
Dislivello: 230 m c. dalla Forcola Bellavista alla vetta-1100 m complessivi-
Diff.: F.
Periodo consigliato: luglio - settembre

Pizzo Palù 3823 m, 3906 m, 3881 m.
È forse la montagna più conosciuta di tutto il gruppo, assieme al Bernina, famosa sopratutto per il suo versate Nord e per le impegnative vie che su questo si sviluppano.
Molto ripetute sono la normale Italiana e quella Svizzera, ambedue valutate F+, altrettanto interessante è la via qui proposta, la

Cresta Ovest, una bella via di misto che merita una ripetizione.
Accesso: Dal Rif. Marinelli-Bombardieri 2813 (come per gli itinerari precedenti) m si percorre il comodo sentiero che passa sotto la rocciosa Cresta del Rifugio –sentiero segnalato con segnavia gialli ed ometti di roccia- (cartello giallo che indica il rifugio Marco e Rosa) che per detriti e cenge porta in breve, alla conca nevosa del Passo Marinelli Orientale (3120 m).
(ore 0.30 dal rifugio)
Da qui si prosegue in piano sulla Vedretta di Fellaria aggirando il piede roccioso 3565 m (SE) del Pizzo Argènt e lasciando sulla sinistra l’evidente ghiacciaio pensile incastonato tra Pizzo Zuppò ( 3996 m) e Pizzo Argent ( 3945 ml );da qui si punta verso l’evidente Passo del Sasso Rosso (3510 m) di qui è ben visibile sulla destra il bivacco Pansera (3546 m), una volta giunti sul pianoro sommitale del passo si punta in direzione N verso l’evidente Forcola Bellavista (2.30 ore dal rifugio)
La salita: Dalla Forcola Bellavista 3688 m si affrontano le prime roccette della cresta che con vari saliscendi porta in breve alla cima del Palù orientale 3828 m.
Attrezzatura consigliata: corda, piccozza e ramponi più qualche anello di fettuccia.
Dislivello: 220 m c. dalla Forcola Bellavista alla vetta -1100 m complessivi.
Difficoltà: PD
Periodo consigliato: luglio - settembre

Pizzo Palù 3823 m, 3906 m, 3881 m. Via Normale italiana
Accesso: Come per l’itinerario precedente, fino al Passo del Sasso Rosso.
La salita: Si tratta d’un itinerario su neve con comodo, ma lungo, accesso su ghiacciaio, con un unico breve tratto ripido finale. Questo tratto, meglio conosciuto come “la paretina”, è l’unico a presentare delle vere e proprie difficoltà se pur piuttosto basse.
Questo itinerario è il più veloce “accesso” alla cima del Pizzo Palù, ed è anche una comoda discesa per chi intende cimentarsi con itinerari di più alta difficoltà.
Per accedere alla “paretina”, dal Passo del Sasso Rosso, si punta in direzione dell’evidente Forcola Bellavista 3688 m, deviando poco prima della sella finale in direzione Est, costeggiando la parete Sud della cresta Ovest fino a portarsi sotto la parete nevosa che si trova tra la cima centrale e quella occidentale del Pizzo Palù.
Qui, per pendio nevoso e roccette, si risale senza difficoltà portandosi sulla cresta ovest, di qui proseguendo verso Est si guadagna la cima. (4 ore).
Attrezzatura consigliata: corda, piccozza e ramponi
Dislivello: 1100 m circa.
Difficoltà: F+ (45/50°).
Periodo consigliato: luglio - settembre

Pizzo Bernina 4049 m. Spalla del Bernina e cresta Sud (via normale da Sud)
Accesso: Dal rif. Marinelli-Bombardieri 2813 m (come per gli itinerari precedenti) si percorre il comodo sentiero che passa sotto la rocciosa Cresta del Rifugio –segnalato con segnavia gialli ed ometti di roccia- (cartello giallo che indica il rifugio Marco e Rosa) che per detriti e cenge porta in breve, alla conca nevosa del Passo Marinelli Orientale (3120 m). (ore 0.30 dal rifugio).
Dal passo Marinelli orientale si percorre verso Nord la pianeggiante Vedretta di Scerscen superiore passando sotto le pendici occidentali del Pizzo Argènt (3945 m) e alla parete Sud della Cresta Guzza (3869 m). Oltrepassato lo sbocco del ripido Canalone SW, che sale verso destra, “Canalone Folatti" (D 80°/90°) si entra nel vallone glaciale che si spinge fra le pareti Sud-est del Monte Scerscen e Sud-ovest della Spalla del Pizzo Bernina. Giunti a circa 3400 m di quota si devia a destra raggiungendo la base della bastionata rocciosa che forma la sponda sinistra del Canalone di Cresta Guzza. Superata la crepaccia terminale si afferrano le rocce attrezzate con corde fisse e le catene, si sale diagonalmente verso Sud giungendo ad una spalla detritica poco sopra la quale sorge il rif. Marco e Rosa 3597 m.
Come alternativa a questo accesso, segnaliamo la possibilità di accedere al rifugio Marco e Rosa attraverso il Canalone di Cresta Guzza che scende a destra della parete rocciosa appena menzionata.
Ovviamente saranno le condizioni del manto nevoso ad indirizzarci verso l’uno o l’altro accesso (In primavera, o dopo recenti nevicate, quando “le roccette” sono coperte dalla neve, sarà preferibile il canale nevoso).
Ambedue i percorsi d’accesso sono di livello di difficoltà PD ( pendio nevoso a 40°/45° per il Canalone di Cresta Guzza)
(circa 3/3,30 ore dal Marinelli Bombardieri)
La salita: Dal rifugio Marco e Rosa, si sale il largo pendio glaciale che si spinge fin sotto le roccette della Spalla del Bernina. Superata la crepaccia terminale e il breve pendio che permette di toccare le rocce, si sale queste ultime sfruttando dei canalini fino alla vetta della Spalla del Bernina 4021 m (o Punta Generale Perrucchetti 4021 m) (in questo tratto si trovano tre ancoraggi con catene per calate in corda doppia). Da qui la cresta piega decisamente verso Nord e diventa sottile, con numerosi sali e scendi e gendarmi. Si prosegue sulla cresta innevata fino a raggiungere l’ultimo tratto roccioso che in breve porta alla vetta (ore 2 circa)
Attrezzatura consigliata: corda, piccozza e ramponi più qualche anello di fettuccia.
Dislivello: 1200 m complessivi
Diff.: PD.
Periodo consigliato: luglio - settembre

Pizzo Bernina 4049m La "Direttissima"
Per il canalone sud della Breccia dello Screscen e la cresta WSW. Ascensione molto bella su ripido pendio nevoso e misto, una delle vie difficili più ripetute dell’intero massiccio, specie per quanto riguarda il versante meridionale. L’itinerario in questi ultimi anni ha subito profonde mutazioni ed attualmente il tratto di roccia finale è notevolmente aumentato rispetto gli anni passati.Per la tipologia dell’itinerario e per i pericoli oggettivi non indifferenti nelle ore più calde della giornata si consiglia di percorrere questa via solo ad inizio stagione o quando le condizioni della neve lo consentono.
La salita: Dal Rif. Marinelli-Bombardieri 2813 m si segue l’avvicinamento dell’itinerario precedente abbandonandolo quando si dirige destra per andare agli itinerari che portano al Rifugio Marco e Rosa. Si prosegue invece nel vallone glaciale creato dal Monte di Scerscen e la Spalla del Bernina e con pendenza crescente si raggiunge la base del grande canalone (ore 2). Superata la crepaccia terminale si risale il pendio costeggiando una delle due sponde rocciose a seconda delle condizioni del manto nevoso. Un ultimo tratto più ripido (50°variabile a seconda delle condizioni) porta infine sulla cresta nevosa della Breccia dello Scerscen, questa si percorre brevemente verso destra fino alla base delle rocce della cresta WSW della Spalla del Bernina. Direttamente lungo il filo (passi di III e IV) oppure grazie ad un canale nevoso che, salendo in diagonale verso destra, porta alla via normale nei pressi della vetta della Spalla del Bernina, (ore 3; ore 5).
Attrezzatura consigliata: corda, piccozza e ramponi più qualche chiodo e friend, cordini e fettucce.
Discesa lungo la via normale
Diff.: D- con pendenza fino a 50° e passaggi di III e IV su roccia.
Periodo consigliato: luglio - settembre

INFO GENERALI

Rifugi e i punti d’appoggio
Rifugio Marinelli-Bombardieri, sorge su una spalla rocciosa a 2813 m nel vallone di Scerscen al margine meridionale del Ghiacciaio di Scerscen superiore.
Il rifugio è di proprietà della sezione di Sondrio del CAI,dispone di 209 posti letto, 14 dei quali nel locale invernale.
I periodi d’apertura vanno dal 01aprile al 30 maggio e dallo 01luglio al 30 settembre.
Telefono: 0342-511577

L’accesso al rifugio risulta comodo dalla località “Campo Moro” 2000 m raggiungibile in auto da Sondrio seguendo la carrozzabile della Val Malenco e le indicazioni per Lanzada e Franscia ; da questo abitato la strada diventa sterrata fino alla diga di Campo Moro. Percorsa la sterrata,si abbandona l'auto nei pressi del parcheggio che si trova sulla destra della strada, all'altezza del muraglione della diga ( la prima delle due presenti in loco) Lo si percorre fino ala fine e si scendere a sinistra lungo una sterrata che termina in un vasto piazzale. Qui sono visibili i cartelli che indicano l'imbocco del sentiero che porta al rifugio Carate.
Come alternativa d’accesso, dalla diga, si percorre la strada sterrata che proseguendo oltre i cartelli indicatori del primo imbocco del sentiero, fino a quando la strada non finisce, da qui s’imbocca il sentiero che, attraverso il bosco, porta in breve alla conca dell’Alpe Musella; da qui seguendo le indicazioni dell’altavia n°5”Della Valmalenco” si arriva al rifugio Carate Brianza 2636 m( 30 posti letto tel. 0342-452560). Da qui attraverso la Bocchetta delle Forbici, si prosegue in piano, piegando leggermente verso destra,fino a giungere in vista del rifugio Marinelli (2,30 ore )

Rifugio Marco e Rosa de Marchi 3597 m; 44 Posti letto aperto da Luglio a Settembre Telefono: 0342-515370. L’accesso a questo rifugio è descritto negli itinerari di salita al Pizzo Bernina

Altri punti d’appoggio
Il Bivacco Amedeo Pansera 3546 m dispone di 4 posti letto, ed è di proprietà del CAI Sezione di Sondrio. Tel. 0342-214300.Questo bivacco può risultare utile in caso di maltempo durante le salite al Pizzo Palù.

L’accesso automobilistico
- Carta Nazionale Svizzera (CNS) 1:50.000 "Berninapass"n° 269 e "Julierpass" n°268.
- Carta Multigraphic Ed.: Carta dei sentieri e rifugi 1:25000 "Pizzo Bernina-Monte Disgrazia"
- IGM 1:25.000 "PizzoBernina”

Numeri utili

APT Val Malenco 0342/451150
APT Valtellina Sondrio 0342/512500
Soccorso Pubblico di Emergenza 113 112.
Emergenza Sanitaria (Socc. Alpino) 118 .
Bollettino Nivometereologico 0342/905030 o 167/837077.
Cartografia
Per le ascensioni che si svolgono in territorio italiano, l’accesso più comodo dall’autostrada A4 (Bergamo) avviene attraverso la superstrada n°31del lago di Como e poi la statale n°38 che portano agevolmente a Sondrio.
Da Sondrio si risale tutta la Valmalenco attraversando Chiesa in Valmalenco con direzione Franscia- lago di Campo Moro.

Note

Per tutti gli itinerari qui descritti , anche per quelli che non presentano difficoltà elevate, si consiglia di attenersi alle comuni regole di sicurezza della progressione in ghiacciaio.
Non dimenticatevi mai che vi state muovendo in un ambiente glaciale con tutte le sue insidie, quindi:
procedete sempre in cordata quando vi trovate in ghiacciaio e date una ripassata alle tecniche di recupero da crepaccio, potrebbero tornarvi utili!
Portatevi con voi bussola altimetro e cartina topografica, in caso di maltempo potrebbero risolvervi non pochi problemi.
Bibliografia

Gli itinerari qui descritti sono percorribili dall’Italia e dalla Svizzera,
per informazioni sugli ulteriori itinerari possibili e per gli accessi dalla Svizzera consigliamo di consultare i volumi qui elencati:

- Gogna A. e Miotti G. " A Piedi in Valtellina "; Banca Popolare di Sondrio e Ist. Geografico De Agostini Novara 1985.
- Boscacci A. e Angelici L. "Ascensioni classiche in Valtellina"; Ed. Il Gabbiano - Milano 1986.
- Canetta E. e N. "Escursioni attorno al Bernina"; Ediz. Tamari - Bologna 1987.
- Boscacci A e Angelici L. "Rifugi Alpini della Valtellina e della Valchiavenna"; Ed Albatros - Milano 1992.
- Canetta N. e Miotti G. "Bernina" Collana Guida dei Monti d'Italia Ed. CAI-TCI; Milano 1996.
Indubbiamente la migliore delle guide attualmente reperibili in commercio, indispensabile, specie per la parte alpinistica, ricca di foto e schizzi che ne facilitano la consultazione.
- Canetta N. e Miotti G. "Rifugi alpini fra Valtellina, Valchiavenna ed Engadina" VEL Edizioni - Sondrio 1997.
Le Riviste
Altre notizie utili alle ascensioni nella zona del Bernina sono reperibili nei numeri 26 e 110 di ALP, dove sono presenti degli articoli curati dalla G.A. Giuseppe Miotti, vero conoscitore della zona.




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