Artur Hajzer è morto sul Gasherbrum I
Domenica 7 luglio il 51enne grande alpinista polacco Artur Hajzer è scomparso cadendo dal couloir dei giapponesi al Gasherbrum I (8068 m).
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La cima del Gasherbrum 1
Polish Winter Himalaya Climbing 2010-2015
E' successo domenica scorsa, 7 luglio. Secondo explorersweb, Artur Hajzer e Marcin Kaczkan avevano lasciato il campo 3 diretti alla vetta del Gasherbrum I (8068 m). Il loro obiettivo era salire in successione il GI e il GII. Ma a 7600m sono stati costretti al dietro front dai fortissimi venti. Riguadagnato il Campo 3 a 7150m i due alpinisti polacchi hanno proseguito la discesa verso il Campo 2 a 6400m. Poi il dramma.
Secondo le ricostruzioni ancora frammentarie e non del tutto certe, Artur Hajzer sarebbe precipitato mentre i due scendevano il couloir dei giapponesi. Da questo momento in poi tutto è diventato più confuso. Sempre secondo alcune fonti sembra che anche Marcin Kaczkan sia caduto e, a stento, abbia raggiunto il Campo II. Proprio qui è stato raggiunto da una squadra di soccorso di alpinisti russi e sarebbe atteso oggi al Campo Base. Per Hajzer invece si è persa ogni speranza.
Nato il 28 giugno 1962, Artur Hajzer ha fatto parte della generazione mitica dell'alpinismo polacco. Quella dei Jerzy Kukuczka e dei Krzysztof Wielicki. Al suo attivo ha salite storiche come, il 3 febbraio 1987, la prima invernale dell'Annapurna insieme a Kukuczka, con il quale pochi mesi prima aveva aperto una nuova via sul versante nord-est del Manaslu. Sempre con Kukuczka, nel settembre dello stesso anno, salì, in perfetto stile alpino, l'inviolata Cresta Ovest dello Shisha Pangma. Da sottolineare anche i suoi tentativi alla spaventosa parete Sud del Lhotse dove, ancora nel 1987, con Wielicki, aveva raggiunto quota 8516m a soli 200m dalla vetta. Poi, nel 1988, con Kukuczka aveva aperto una nuova via sulla Sud Est dell'Annapurna East (8010m).
Artur Hajzer era tornato in Himalaya per supportare la nuova generazione di alpinisti polacchi, con lui se ne va uno dei più grandi himalaysti. Questa del Gasherbrum I è una grande tragedia dell'alpinismo polacco. La seconda dopo la morte nel marzo scorso di Maciej Berbeka e Tomasz Kowalski scomparsi dopo la prima invernale al Broad Peak.
Secondo le ricostruzioni ancora frammentarie e non del tutto certe, Artur Hajzer sarebbe precipitato mentre i due scendevano il couloir dei giapponesi. Da questo momento in poi tutto è diventato più confuso. Sempre secondo alcune fonti sembra che anche Marcin Kaczkan sia caduto e, a stento, abbia raggiunto il Campo II. Proprio qui è stato raggiunto da una squadra di soccorso di alpinisti russi e sarebbe atteso oggi al Campo Base. Per Hajzer invece si è persa ogni speranza.
Nato il 28 giugno 1962, Artur Hajzer ha fatto parte della generazione mitica dell'alpinismo polacco. Quella dei Jerzy Kukuczka e dei Krzysztof Wielicki. Al suo attivo ha salite storiche come, il 3 febbraio 1987, la prima invernale dell'Annapurna insieme a Kukuczka, con il quale pochi mesi prima aveva aperto una nuova via sul versante nord-est del Manaslu. Sempre con Kukuczka, nel settembre dello stesso anno, salì, in perfetto stile alpino, l'inviolata Cresta Ovest dello Shisha Pangma. Da sottolineare anche i suoi tentativi alla spaventosa parete Sud del Lhotse dove, ancora nel 1987, con Wielicki, aveva raggiunto quota 8516m a soli 200m dalla vetta. Poi, nel 1988, con Kukuczka aveva aperto una nuova via sulla Sud Est dell'Annapurna East (8010m).
Artur Hajzer era tornato in Himalaya per supportare la nuova generazione di alpinisti polacchi, con lui se ne va uno dei più grandi himalaysti. Questa del Gasherbrum I è una grande tragedia dell'alpinismo polacco. La seconda dopo la morte nel marzo scorso di Maciej Berbeka e Tomasz Kowalski scomparsi dopo la prima invernale al Broad Peak.
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