Alpinismo invernale sulle Alpi Apuane

La guida alpina Giampaolo Betta presenta tre itinerari di alpinismo invernale nelle Alpi Apuane: Canale Batic su Pania Secca, la Via Frisoni - Stagno su Grondilice e il Canale - Camino di sinistra del Torrione di Capradossa su Pizzo d'Uccello.
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Sul primo tiro del Canale Batic alla Pania Secca
arch. Enrico Tomasin

Le Alpi Apuane sono una piccola catena montuosa del Nord della Toscana. Corrono parallele al vicino Appennino Tosco Emiliano, separate da quest'ultimo da una sola ampia vallata chiamata Garfagnana. Dall'altra parte, verso Sud-Ovest, giace ai loro piedi una sottile striscia di pianura densamente abitata (la Versilia) e quindi il Mar Tirreno.

La differenza con il vicino Appennino è netta. Dalla Lunigiana (ampia valle percorsa dal fiume Magra) le due catene sono entrambe visibili: quella più a Oriente, l'Appennino, si presenta come un imponente bastione dove nessuna cima spicca particolarmente, quella più a Occidente, le Apuane, sono invece una costellazione di vette aguzze e severe, ciascuna con una caratteristica sagoma ed una propria personalità.

Costituite prevalentemente di rocce compatte (il famoso marmo bianco che le ha rese celebri, ma che ne sta anche determinando il continuo ed inesorabile smantellamento) le Apuane si prestano in estate a piacevoli arrampicate, sia di carattere alpinistico su alcune notevoli pareti di roccia ahimè mediocre, che sportive, soprattutto sulle pendici inferiori dove è possibile trovare ottimo calcare.

E' in inverno però che queste montagne diventano davvero uniche: la vicinanza al mare fa sì che la neve molto umida si appiccichi sulle rocce anche su pendenze impensabili, dando così vita ad itinerari di misto che trovano scarsi paragoni per impegno, continuità ed estetica. Con l’avvento della piolet-traction, un po’ importata dalle Alpi… e un po’ inventata direttamente sulle Apuane all’occorrenza, sono nati negli ultimi 40 anni moltissimi itinerari di tutte le difficoltà, delle brevi vie facili che oggi possiamo considerare di iniziazione, fino ad itinerari estremi che molto difficilmente possono essere ripetuti in giornata.

Negli anni, però, le informazioni sulle numerosissime nuove salite sono rimaste frammentate, custodite dai vari gruppi di alpinisti locali e non, alle volte divulgate su qualche notiziario del CAI, sulla stampa specializzata o più recentemente sul web, o più spesso passate, sempre volentieri, da amico ad amico. Alcuni itinerari particolarmente impegnativi, in particolare quelli aperti negli anni 80, sono rimasti addirittura avvolti da un alone di mistero. A livello di bibliografia "ufficiale" erano relazionati soltanto gli itinerari classici, principalmente i canali più evidenti e le creste, in pratica quegli itinerari che, se ben innevati, possono essere ripetuti anche con ramponi ed una sola piccozza, mentre mancava completamente un’opera che fornisse informazioni sulle vie in piolet traction.

Un po’ per colmare questo vuoto, un po’ con la speranza di fare conoscere queste montagne anche al di fuori dell’ambito locale, ho deciso insieme agli amici Matteo Faganello e Simone Faggi, di scrivere una guida che raccogliesse gli itinerari invernali più belli, con una predilezione verso le salite moderne in piolet-traction, ma includendo anche gli itinerari classici da non perdere. E’ nata così Ghiaccio Salato, edita da Versante Sud, non soltanto una raccolta di 131 itinerari scelti, ma un tentativo di accompagnare i lettori alla scoperta di questi particolari monti, con i loro pregi e i loro defetti, e una storia alpinistica degna delle grandi montagne.

La guida include una ricostruzione il più possibile veritiera della storia dell’alpinismo invernale sulle Apuane e diversi racconti scritti dai protagonisti (o spettatori) delle principali imprese (più o meno recenti). Particolare attenzione è stata data nel fornire indicazioni sul materiale e la strategia consigliata per affrontare queste particolari salite. Inoltre si è cercato di dare per ogni itinerario un’indicazione della probabilità di trovarlo in condizioni a seconda dell’innevamento e delle temperature. Di tutti gli itinerari è fornita, oltre alla relazione, una foto con il tracciato.

In questo articolo vi presento tre itinerari di media difficoltà relativamente classici, uno sulla Pania Secca, uno sul Grondilice e uno sul Pizzo d’Uccello, che sono ben rappresentativi dell’alpinismo invernale sulle Apuane.

Nome
Grado
Dislivello
Pania Secca: Canale Batic
II/3+M
300m
Pania Secca: i suoi versanti NE e NO presentano numerosi itinerari di media difficoltà, ottimi per avvicinarsi all’alpinismo invernale Apuano.
Itinerario molto classico, noto anche come "canale Nord-Ovest". Presenta un primo tiro piuttosto impegnativo di arrampicata su misto (III+ su roccia). Il canale sbuca nell’intaglio fra la cima e l’anticima, ma è possibile uscire direttamente sulla cima prendendo una ripida variante sulla destra. Le soste sono attrezzate. E’ frequentemente in buone condizioni. Più raramente si riesce a salire completamente su ghiaccio.

Grondilice - Via Frisoni - Stagno
II/5+M
180m
Grondilice: è la "palestra" di misto delle Apuane settentrionali. Gli itinerari, seppur brevi, rispecchiano totalmente lo stile dell’alpinismo invernale Apuano: pochissime protezioni in posto e comunque nessuno spit e dunque necessità di proteggersi e attrezzare le soste. Come in quasi tutte le vie delle Apuane, non sperate di utilizzare (molte) viti da ghiaccio.
Bello, classico e difficile itinerario. Anche se la parte tecnica è breve e decisamente non estrema, questa via è consigliata come avvicinamento a salite più lunghe ed impegnative come quelle della Nord del Pizzo d’Uccello. E’ tra i primi itinerari ad andare in buone condizioni. Necessaria attrezzatura completa per goulotte (prediligendo le protezioni per roccia)

Pizzo d'Uccello - Canale - Camino di sinstra del Torrione di Capradossa
III/4M
400m
Pizzo d'Uccello: Montagna mitica. Le vie della sua parete Nord non hanno nulla da invidiare alle più blasonate Nord delle Alpi, come Le Droites o le Grandes Jorasses. A parte alcune eccezioni, sono necessari due giorni in parete per salire le principali vie in condizioni invernali.
E’ la via più facile e breve del versante ed anche quella che va più rapidamente in condizioni. Non è propriamente una via della parete Nord, ma si trova al suo limite sinistro. Potremmo definire questa via ``la petite Genovesi’’: una versione semplificata dei via dei Genovesi. Unico scotto da pagare: la via non esce in cima al Pizzo, ma sul Ripiano di Capradossa. Per andare a vedere il mare è sufficiente risalire il facile versante Est.


BIBLIOGRAFIA
Ghiaccio Salato. Alpinismo invernale nelle Alpi Apuane di Giampaolo Betta, Simone Faggi, Matteo Faganello, Versante Sud

di Giampaolo Betta, Guida Alpina


07/01/2014 - Alpi Apuane, sci alpinismo vista mare
La Guida Giampaolo Betta presenta tre itinerari di scialpinismo nelle Alpi Apuane: la Carcaraia del Monte Tambura, il Monte Sagro e il Canale delle Rose sul Pisanino.


Note:
www
www.wbguides.com



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