Alpi Slovene grande inverno e realizzazioni
Anche se le Alpi slovene non sono superano i 2864m di altezza, sono sempre state il tradizionale terreno di crescita per tutti gli alpinisti sloveni che aspiravano alle pareti più alte o addirittura alle spedizioni himalayane. In inverni freddi e nevosi queste cime diventano molto impegnative, con avvicinamenti lunghi e difficili, spesso con protezioni scarse, roccia friabile e condizioni di neve e ghiaccio che cambiano spesso. Tuttavia, negli ultimi dieci anni o più, la mancanza di un vero inverno e un più facile accesso a molte altre zone delle Alpi ha prodotto uno svuotamento delle grandi pareti slovene. A volte ci sono stati più alpinisti sloveni sulle vie difficili sopra Chamonix che nel loro paese d'origine.
Questo inverno ha portato condizioni quasi irreali sulla maggior parte delle pareti delle Alpi slovene. Nel mese di dicembre ha piovuto fino alle quote più alte, garantendo successivamente, che la neve e il ghiaccio rimanessero incollati persino sulle pareti più ripide. Una volta passato il periodo di massimo pericolo di valanghe, un numero crescente di alpinisti ha scovato veri tesori nelle nostre montagne. Attualmente molte tra le vie "più in" vengono salite quasi quotidianamente e nuove vie vengono continuamente aperte. Le pareti sono ancora più affolate che ai "vecchi tempi"! Di seguito solo una piccola selezione di alcune delle più difficili e più spettacolari salite.
Nel dicembre 2009, prima dell'arrivo delle condizioni "perfette" Marko Lukic e Andrej Grmovšek hanno salito in drytooling una via di roccia già esistente sulla parete nord del Raduha. Si tratta della via DD, di 185m e gradata VI+ in estate che ora è diventata un difficile M7 in inverno. Nel corso degli ultimi anni i due hanno iniziato a salire in dry tooling vie esistenti su questa piccola, bella, ripida parete, sempre nelle peggiori condizioni "scozzesi", iniziando così una sorta di rivoluzione, portando sulle montagne Slovene le tecniche di misto tipiche della Scozia. Per maggior informazioni cliccare qui.
Alla fine di dicembre la prima nuova salita che ha sfruttato condizioni "perfette" è stata realizzata da Urban Ažman e Jurij Hladnik, che hanno aperto la via Kozmična kataklizma, V/5, M7, 500m sulla parete nord del Prisojnik. Per maggior informazioni cliccare qui.
Il 17 gennaio ancora una volta Lukic e Grmovšek hanno salito un via di spicco nell'ambiente alpinistico della Slovenia. Si tratta della via Ledenka, VIII+, 95°, 550m sulla montagna Štajerska Rinka, liberato nel 1991 dal leggendario Franček Knez. Knez è stato il migliore, più produttivo e visionario alpinista sloveno degli anni '80 e '90, e sempre un passo avanti rispetto alla sua epoca. Anche la sua via Ledenka era in anticipo sui tempi e in tutti questi anni era stata ripetuta soltanto una volta con l'aiuto dell'artificiale. All'epoca della prima salita Knez aveva salito i tiri più difficili, nello strapiombo segnato da roccia marcia, con le scarpette per l'arrampicata. Quest'inverno invece la roccia era piena di neve soffice e Grmovsek ha deciso per una leggera variante e l'utilizzo del "moderno" drytooling, superando un complessivo di M8. Per maggior informazioni cliccare qui.
Se avete mai pensato all'arrampicata invernale in Slovenia, ora è il momento giusto, sia per le salite in parete, sia per le cascate - quasi tutto è in condizione. E' possibile acquistare una guida utile con foto eccellenti da www.sidarta.si. Questa guida ha uno svantaggio soltanto - è scritta in lingua slovena.
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