La Diretta del Diamante al Corno Miller, Adamello
Quando scali in Valcamonica, in Camunia come diciamo noi, non sai mai. Non puoi mai dire gatto. Potresti anche averlo nel sacco ma se azzardi a esporti e dire gatto, track, Schrödinger compare all'orizzonte e ti ricorda che nel sacco potrebbe esserci del cianuro... Allora bisogna essere cautelativi.
Il 12 luglio con un paio di soci camuni abbiamo salito la Diretta del Diamante al Pilastro Est del Corno Miller, via aperta da Matteo Rivadossi e Sergio Zipponi nell'estate del '98.
Consultando l'apritore potrebbe essere una prima ripetizione, ma sicuramente, come succede di solito in queste valli, altri camuni l'avranno salita prima. Comunque, noi eravamo camuni e potremo sempre essere quelli che l'hanno salita prima di quelli che verranno poi.
Non vorrei divulgare troppe informazioni su questa via per renderla meta di pellegrinaggio, non sia mai: il fascino di questo genere di alpinismo è proprio dato dalla scelta di itinerari fuori dalle rotte classiche e immersi nell'immensità della montagna, che è fatta anche di silenzio e solitudine e autonomia.
Detto questo, non credo che pubblicare qualche info porterà mai le folle sul pilastro est, se effettivamente in 18 anni a solcare quel canalino non c'era mai passato nessuno, o forse quasi. Credo invece queste informazioni possano essere preziose per gli amanti del genere che volessero cogliere l'occasione per far un salto a curiosare in camunia. E loro sono ovviamente benvenuti, vista la rarità della specie. :D
La via è molto bella e con la sua linea esemplare sale, tutta sola, questo imponente pilastro in un angolo remoto della Val Salarno, una delle valli alpinisticamente più interessanti del massiccio.
È un gioiellino nel suo genere: via sportiva di stampo alpinistico, con difficoltà anche abbastanza sostenute in libera. L'avvicinamento alpinistico, parecchio lungo ed impegnativo, è potenzialmente esposto alle scariche del seracco in un breve tratto.
C'è del materiale in parete: uno spit ad ogni sosta, e qualcosina sui tiri, ma la via è da considerarsi assolutamente alpinistica dal punto di vista dell'attrezzatura.
L'ambiente è veramente eccezionale, con scorci sul pian di neve, sul seracco pensile, nonché sulle infinite creste che separano la Val Salarno dalle sue gemelle di destra e di sinistra. La roccia è molto bella e la solitudine è assicurata. Se siete amanti del genere, fateci un pensierino.
di Michele Tapparello
Altre info e foto: micheletapparello.altervista.org
relazione pdf dell'apritore su atht: www.adamellothehumantouch.it