La Val Varaita e la prima cascata di ghiaccio italiana

Alpine Ice Tour e gli incontri di viaggio. All'inizio della storia della Piolet Traction: la Val Varaita e la prima cascata di ghiaccio italiana raccontate da Pietro Marchisio...
Alpine Ice Tour

Alpine Ice Tour e gli incontri di viaggio. All'inizio della storia della Piolet Traction: la Val Varaita e la prima cascata di ghiaccio italiana raccontate da Pietro Marchisio...

Domenica 4 dicembre 2005.

Quando, in una sera dell'inverno 1977, Romeo (Romeo Isaia ndr) ed io scendavamo nella pineta, verso Chaizale, dopo aver salito una cascata di ghiaccio, non pensavamo assolutamente a quello che avevamo fatto; la nostra unica preoccupazione era quella di arrivare in fretta a Sampeyere, per fare cena con gli amici.

Successivamente non parlammo mai molto della salita fatta. Solo più tardi Romeo, che l'aveva salita da capocordata, la battezzò “Cucchinel” e solo due anni più tardi, parlando con Giancarlo Grassi, incontrato per caso in una palestra di roccia, seppe che si trattava della prima cascata su ghiaccio salita in Italia.

Negli anni successivi salimmo le altre cascate storiche della Val Varaita: Pineta nord, Martinet, Bonvin… ed un po' alla volta la mia casa di Sampeyere divenne il ritrovo di tanti alpinisti cuneesi che volevano provare la “piolet traction” sulle cascate della Valle.

Per noi, tuttavia, le cascate non avevano allora grande importanza: infatti (so che questo farà inorridire gli alpinisti 'veri' del CAI) eravamo molto più interessati a sciare in pista a Pontechianale, dove potevamo divertirci senza faticare tanto, e fare nuove amicizie, soprattutto femminili che non a “tribolare” con l'alpinismo invernale.

Quanto alle amicizie femminili, da veri uomini “duri e puri” cresciuti all'ombra del glorioso sodalizio, anche se in fase di disintossicazione, non combinavamo assolutamente nulla, ma era era tanto bello provarci ugualmente.

Scrivendo la storia delle cascate in Valle Varaita, hanno descritto queste nostre prime salite un po' come bravate di ragazzacci avventati e fortunati, dediti più ai “bagordi” che non a sofrire 'eroicamente' in montagna come loro. Alcuni guru, una sera in sede CAI, mi rimproverarono bonariamente per tale mia attività eversiva, praticata, oltretutto, senza la loro autorizzazione; mi ricordarono che “questo non è alpinismo e fra due o tre anni sarà già dimenticato”. Si è visto poi quanto ci azzeccarono.

Rispondendo agli “storici” poco informati, non nego che, allora, il vino buono incontrasse in noi un altissimo indice di gradimento e che, talvolta, il sabato sera, la nostra patente automobilistica corresse più rischi di quanti ne correvamo noi sulle cascate; ritengo però opportuno ricordare che, allora, avevamo già salito numerose grandi “nord” delle Alpi: Monviso, Gran Paradiso, Lyskamm, Triolet ecc.; non eravamo, pertanto, degli sprovveduti e sapevamo usare bene piccozze e ramponi; era percò normale che volessimo cercare qualcosa di diverso, anche sull'onda delle notizie che arrivavano dal mondo alpinistico.

Col tempo cominciarono ad arrivare i primi forestieri ed un po' alla volta la Valle diventò quell'importante centro di arrampicata su ghiaccio che è tuttora. Certo, adesso, si salgono cascate più difficili; alcune di quelle che allora ci avevano impegnato tanto, adesso sono considerate di media difficoltà; la moderna attrezzatura ha reso tutto più facile e, fortunatamente, più sicuro; sovente per salire il Martinet o il Bonvin con un cliente mi devo mettere, pazientemente, in coda.

Penso che bisogna guardare positivamente a tutto ciò; infatti, grazie allo sviluppo di questa attività, si frequentano luoghi altrimenti sconosciuti, e molti si preparano per affrontare con maggiore sicurezza le grandi classiche di neve e ghiaccio delle Alpi e le valli dove si è sviluppata questa attività ne hanno avuto un beneficio economico.
Personalmente non mi va di rimpiangere i “bei tempi andati” della “conquista” delle cascate, come fanno, talvolta, “i non più giovani” alpinisti, come me, cantori delle loro avventure, (ai miei tempi…!).

Una sola cosa ricordo con un po' di nostalgia: la sensazione di allegra avventura; di scoperta e di mistero che provavamo nel salire per primi le “nostre” cascate.

Pietro Marchisio


Portfolio
Tutte le cascate dell'Alpine Ice Tour


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