Un Premanese al Tor des Geants: la grande avventura di Dino Tenderini

La storia di C.A.M.P. affonda le sue radici in un'autentica cultura della montagna, fatta di uomini dalle gambe forti perché abituati a camminare in salita. Gente che incontri per le strette e ripide vie di Premana, dove l'azienda è nata e ha la propria sede, e poi sui sentieri che dal paese portano agli alpeggi e più in alto. A Premana sono decine gli appassionati della fatica, che in estate e in inverno non temono di mettersi alla prova perché sanno che anche uomini “normali” possono tagliare traguardi straordinari.
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La storia di C.A.M.P. affonda le sue radici in un'autentica cultura della montagna, fatta di uomini dalle gambe forti perché abituati a camminare in salita. Gente che incontri per le strette e ripide vie di Premana, dove l'azienda è nata e ha la propria sede, e poi sui sentieri che dal paese portano agli alpeggi e più in alto. A Premana sono decine gli appassionati della fatica, che in estate e in inverno non temono di mettersi alla prova perché sanno che anche uomini “normali” possono tagliare traguardi straordinari.
Planetmountain
Dino Tenderini, 44 anni, è uno di loro: uno dei tanti premanesi che dopo il lavoro trovano la voglia di allenarsi in vista delle skyrace più dure. Quest’anno Dino, ispirato da un amico, ha deciso di alzare il tiro: si è preparato a puntino e l'8 settembre scorso era ai piedi del Monte Bianco, alla partenza del leggendario Tor des Geants. Con lui gli altri 705 concorrenti di questa gara che è soprattutto un confronto con se stessi, una fucina di storie, un viaggio del corpo e della mente lungo i 330 chilometri delle Alte Vie della Valle d'Aosta, con oltre 24mila metri di dislivello positivo.

Partenza sotto la pioggia e arrivo stringendo i denti, con un dolore quasi insopportabile alla gamba destra. In mezzo, incredibile ma vero, 144 ore di azione pressoché ininterrotta: una scommessa vinta per Dino, che alla fine si è classificato 281°. In 361, purtroppo, sono stati costretti ad abbandonare. Ma questo è il Tor des Geants e questo protagonista lo sapeva bene: «L'obiettivo era di arrivare in fondo, senza velleità di classifica» spiega. «Avevo già disputato delle skyrace per il piacere di correre e volevo provare qualcosa di nuovo: tentare un confronto più approfondito con me stesso. Ecco: più passano i giorni e più l'esperienza del Tor si presenta in una prospettiva diversa; si arricchisce di impressioni, di sensazioni inaspettate che affiorano nel cervello. Appena tagliato il traguardo pensavo: tutto fantastico, tutto bellissimo ma...non lo rifarei! Oggi invece ripartirei senza esitare!».

Dino ricorda la solidarietà tra i partecipanti, la disponibilità reciproca, i sinceri scambi di battute: come va, tutto bene, allora avanti! E così ripensa con piacere ai mesi di preparazione, alle ore e ore di corsa e camminata in vista del Tor: allenamenti solitari, spesso di notte, che sono stati a loro volta un'esperienza. Dino tira le somme di un 2013 indimenticabile e racconta di 2000 chilometri complessivi e 140mila metri di dislivello sulle montagne attorno a Premana. Dino ci ha reso partecipi del suo sogno, ci ha coinvolti nella sua storia e alla fine, al termine di una lunga e appassionante chiacchierata, ci ha sussurrato in un orecchio che «il segreto è la testa, la convinzione di farcela. Purtroppo certe emozioni non si possono raccontare, le parole non bastano, ma vi posso garantire che sono la parte essenziale di quell'incredibile viaggio interiore che si chiama Tor des Geants».

Oltre a cuore, muscoli e testa, Dino ha messo a dura prova anche i prodotti CAMP, cominciando dallo zaino Trail Vest Light in cui aveva tutto il necessario per la gara (tranne i bastoncini Xenon Trek, impugnati dal primo all'ultimo chilometro). La Neutrino Jacket ha dato il meglio di sé durante le notti in quota, quando il termometro scendeva sottozero, mentre a proteggerlo dal vento ci hanno pensato la Magic Jacket e i Magic Pant. E il primo giorno, con tre temporali e una grandinata, la B-Dry Jacket Evo ha dimostrato tutto il suo valore.

Siamo davvero orgogliosi di aver aiutato un amico che con determinazione incrollabile è riuscito a raggiungere il suo obiettivo. A Dino, capace di realizzare un grande sogno, i complimenti di tutto il team C.A.M.P.!

Nelle foto: l’avventura di Dino Tenderini al Tor des Geants

Per saperne di più sul Tor des Geants: www.tordesgeants.it

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