Nicolas Favresse entra nel team atleti C.A.M.P.

Nico Favresse, indiscusso protagonista sulle big wall del mondo, da oggi è un atleta C.A.M.P.
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Nicolas Favresse entra nel team atleti C.A.M.P.
archivio C.A.M.P.

Dopo averlo seguito e ammirato nelle sue imprese, siamo felici e orgogliosi che il fuoriclasse belgaNicolas Favresse abbia scelto la nostra azienda come proprio partner tecnico. Ci siamo incontrati, abbiamo parlato, ci siamo trovati in sintonia e ora siamo pronti a vivere con lui nuove fantastiche avventure. Progetti che saranno sempre all’insegna dello stile, dell’ingaggio e di quella creatività che per Favresse va al di là dell’arrampicata, con un approccio scanzonato a scalate che richiedono capacità e impegno fuori dal comune.

CARTA D’IDENTITÀ
Nicolas Favresse è nato nel 1980 a Bruxelles. Arrampica e suona la chitarra da quando è un ragazzino, spesso e volentieri con suo fratello Olivier. Da venticinque anni combina queste due passioni, spingendosi al limite su diverse delle più remote big wall del pianeta: «Per trovare – spiega – l’acustica migliore per la mia musica!». La lista delle sue realizzazioni è semplicemente impressionante, a cominciare dalla libera, nel 2004, di Free Rider (900 m, 7c) su El Capitan. Sempre lì, nel 2006, firma le prime salite di The Secret Passage (55 m, 8a+) e di Lost in Translation (400 m, 7b+). Nel 2007 è nella Charakusa Valley, in Karakorum, dove apre Ledgeway to Heaven (1200 m, 7c) sul Nafees Cap e Badal (1200 m, 7c e A0) sul K7 Ovest. Nel 2008 si aggiudica la prima libera della Via sudafricana (1200 m, 7b+) sulla Torre Centrale del Paine e nel 2009, oltre alla ripetizione della mitica Silbergeier (200 m, 8b) sulla IV Kirchlispitze del Rätikon, apre The Belgarian (800 m, 8a e A0) sul Mount Asgard (Isola di Baffin). Nel 2010 colleziona scalate in Groelandia mentre nel 2011, tra le altre cose, passa in libera sulla Salathé (900 m, 8b) su El Capitan e su Royal Flush + El Corazon (1300 m, 7b) sul Fitz Roy. Nel 2012 e 2013 è in Venezuela (Amuri Tepui) e in Cina (Kyzyl Asker) mentre nel 2016 si scatena con diverse prime sulla già visitata Isola di Baffin. Nel 2017 lo troviamo in Patagonia – per lui El regalo de Mwono (1200 m, 8a) sulla Torre Centrale del Paine –, nel 2018 è in Karakorum e nel 2020 ancora in Patagonia dove apre vie sul Cerro Standhardt e sull’Aguja Poincenot. Il 2021 porta ben sette nuove big wall nel fiordo Kangertitivatsiaq in Groenlandia, il 2022 la libera di Golden Gate (950 m, 7c+) su El Capitan e il 2024 la fantastica prima libera di Riders on the Storm (1200 m, 7c+) sulla Torre Centrale del Paine. Tra le salite trad di Favresse spiccano Cobra Crack (8c) in Canada (prima ripetizione, 2008), The Recovery Drink (8c+) in Norvegia (prima assoluta, 2013) e Ganesh (8b+) in India (prima salita trad, 2015). In falesia, per finire, Nico ha chiuso vie fino al 9a tra cui Estado critico a Siurana (2003) e Du neuf avec du vieux a Perchoir (2017). Da non dimenticare i film che raccontano le imprese: una quindicina di produzioni, in linea con lo spirito del protagonista, da Yosemite Experience del 2004 a Riders on the Storm che potremo vedere a marzo 2025.

QUATTRO DOMANDE A NICOLAS FAVRESSE
Perché hai scelto C.A.M.P. come partner tecnico per le tue avventure?
«Ho scelto C.A.M.P. perché è un’azienda gestita da veri appassionati di arrampicata, che capiscono davvero il nostro sport e la nostra comunità. Come atleta, relazionarmi con persone di questo tipo è molto prezioso e in un certo senso mi dà la garanzia che l’azienda si evolva sempre nella direzione “giusta”, quella che serve prima di tutto alla nostra passione».

Anche se li hai usati soltanto negli ultimi giorni, puoi dirci quali sono i tuoi prodotti C.A.M.P. preferiti e perché?
«Finora ho apprezzato molto i rinvii superleggeri Nano 22 Express KS. Li ho usati su delle multipitch trad e con l’imbragatura carica di materiale fanno davvero la differenza in termini di peso. Mi piace anche il fatto di avere finalmente a disposizione degli ottimi bastoncini da trekking, robusti e leggeri, per gli avvicinamenti. Ma ci sono numerosi prodotti che non ho ancora avuto modo di provare e non vedo l’ora di scoprirli».

Cosa hai pensato incontrando C.A.M.P. e il suo staff?
«Ho pensato che C.A.M.P. è proprio un’azienda diversa dalle altre. Tutte le persone che ho incontrato sono state fin da subito disponibili. Come dicevo, dei veri appassionati di arrampicata e alpinismo con cui è facile diventare amici. Senza dimenticare che la sede dell’azienda è in una location veramente “epica”, in mezzo alle montagne!».

Puoi raccontarci qualcosa dei tuoi prossimi progetti?
«A breve sarò negli Stati Uniti per la prima del film sulla salita in libera di Riders on the Strom, che sarà lanciato nell’ambito del tour Reel Rock. Vorrei quindi approfittare di questo viaggio per provare delle salite in fessura che mi attirano da tempo. Ovviamente mi piacerebbe mettere le mani anche qualche big wall. Ho poi alcuni progetti interessanti in cantiere. Tuttavia non sono ancora definiti nei dettagli: spero che le stelle si allineino presto per poter condividere qualcosa di più in proposito!».

IL BENVENUTO DEL PRESIDENTE
«Nicolas Favresse è senza dubbio uno degli alpinisti che negli ultimi anni hanno maggiormente segnato l’evoluzione della disciplina – dichiara Eddy Codega, presidente di C.A.M.P. –. Ha individuato un proprio percorso, caratterizzato dall’affrontare in libera big wall rocciose in luoghi remoti, e lo ha seguito con coerenza, determinazione e originalità. Il suo stile, portato avanti insieme a pochi fidati compagni, è veramente unico, inconfondibile e coinvolgente. Nicolas ha detto e continua a dire la sua sulle montagne del mondo: è stato capace di innovare l’approccio alle grandi pareti della Groenlandia, dell’Isola di Baffin, della Patagonia, delle grandi catene asiatiche, e in questo senso somiglia a C.A.M.P. che ha fatto dell’innovazione uno dei propri punti di forza. Sono quindi veramente lieto di dargli il benvenuto, accogliendolo nella nostra famiglia con l’auspicio – che in verità per me è una certezza – di continuare a collaborare a lungo insieme con grandi soddisfazioni reciproche».

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La passione è quella per la montagna e per i prodotti che aiutano a realizzare i sogni ed i progetti di tutti coloro che la frequentano; il lavoro è quello tramandato da oltre 115 anni in quattro distinte generazioni succedutesi alla guida dell’azienda e la semplicità è quella che contraddistingue un modo di essere e relazionarsi basato sulla serietà e lealtà.


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