Simone Barberi: dalla Val Senales ai sogni di freeride
Intervista all'atleta SCARPA Simone Barberi, il freeride in ogni stagione.
Ciao Simone, iniziata la stagione? Girano voci di persone che ti hanno già visto in Senales…
Ciao, ho l’abitudine di cominciare a sciare in ottobre, una specie di rito che ripeto da anni, tanto per riprendere con calma il feeling con la neve. La mia palestra è la Val Senales e lì ritorno tutti gli anni in autunno...un pellegrinaggio.
Quanto dura la tua stagione di solito? Inizi a novembre e quando smetti?
Inizio a ottobre e finisco fine maggio primi di giugno, dipende dalle condizioni primavera/inizio estive delle discese.
Hai qualche progetto particolare/discesa che hai in mente di fare quest’anno?
Le idee sono sempre tante quando inizia la stagione, idee che magari si portano avanti di anno in anno finché non giudico che una discesa sia non solo in condizione, ma anche alla mia portata psicologica. Devo metabolizzare l’idea di una discesa e metabolizzare la paura che mi induce...devo abituarmi all’idea. I sogni sono tanti ma non basta una vita per realizzarli...sono già molto felice. Comunque la primavera porta sempre consiglio e in base alla forma psico-fisica punti 3/4 discese e cerchi di portarle a casa.
Se sono segreti va bene lo stesso, puoi anche non svelarci il posto, almeno raccontaci un po’ di cosa si tratta!
Mi piacerebbe molto concatenare discese in autonomia, ossia spostandomi da una montagna all’altra con pelli e mezzi pubblici dove non c’è neve, utilizzando bivacchi o posti di fortuna una cosa da fare con un paio di amici, sarebbe stupendo...una bella attraversata alpina concatenando belle discese classiche. Qualche cosa di lento e a misura d’uomo, senza forzare mai, l’unico pensiero salire per sciare e la sera vino rosso che riscalda i cuori.
Quale è la discesa di cui hai il ricordo migliore?
Fine maggio 2013. la “Nord della Presanella”. Al Denza abbiamo trovato Francesco Tremolada e Beppe Dallona che arrivavano dalla Nord del Gran Paradiso disceso con successo. Io ero con Bruno Compagnet e Matteo Cimadon. Tutti assieme abbiamo affrontato la salita. Avevo timore. Sono arrivato un po’ vuoto. Quando ho messo gli sci su quei 40 cm di polvere vecchia mi si è chiusa la vena...non so come mai...stavano tutti valutando la discesa e io sono partito sciando senza dire niente a nessuno... sono andato...in una maniera arrogante che non rifarei...ho tirato sei curve e uno sluff ha fatto partire una piccola placca di neve alla mia sinistra un 50 metri sotto di me...ho le immagini ancora negli occhi...a quel punto ho pensato “hei vecchio molla”, mi fermo e vedo dietro di me Matteo che scia la parte più ripida...scia veloce...arriva ci guardiamo negli occhi e ridiamo.....ubriachi di felicità e di adrenalina...è stato un momento incredibile... incredibile...sciare quel tipo di pendenza con quella polvere...E poi rientrati nei ranghi procedo ordinati con i miei compagni di avventura che hanno tutti la stessa luce negli occhi...quella volta era da rimanere al bivacco Denza una settimana e le facevi tutte, dal Faustinelli, Vie del seracco e via via...con una neve da paura! Peccato il giorno dopo avere un appuntamento di lavoro.
Uno sciatore in ogni stagione come te amerà qualsiasi condizione di neve.
Cosa c’è di bello dello sciare in powder?
La powder dove sono abituato a sciare è rara e comunque impressiona per la facilità della sciata e per l’assenza di fatica nel sciarla: tutto è semplice!
In firn?
Il firn è lo sci, adoro sciare sul firn e lo giudico ancora più raro della polvere perché quello giusto c’è per un breve lasso di tempo e su di un dislivello considerevole lo strato giusto lo trovi avendo prima sciato sul ghiaccio, poi trovi firn e dopo neve collassata...
Su ghiaccio?
Sciare sul ghiaccio non mi piace, mi spaventa...mi spaventa il verglass ...è pericolosissimo...
no no niente ghiaccio!
Sul serio ti piace la neve crostosa?
Mi piace la neve crostosa perché quando andavo in telemark, più di 10 anni fa, vedevo Paolo Zortea o Carlo Zortea che sciavano in telemark in crosta, sembrava tutto facile e divertente e io prendevo gran musate! Da lì ho capito che saper sciare su crosta causata da irraggiamento o da vento fa la differenza tra essere un vero sciatore fuori pista o meno...Perché da noi la crosta è più frequente della powder per cui devi amarla per forza... è allenante... e poi vuoi mettere? tiri una sequenza di curve su crosta e uno ti guarda e pensa...guarda là che bella neve, arriva e si impianta! è una lezione di vita che ho imparato a mie spese... Tipo Bruno ( Compagnet ) lui ha il sonar per i sassi che sono nascosti sotto la neve... tu li prendi e lui no... lì mi sto ancora allenando...alla fine non si nasce mica imparati. E comunque quello che ti abbassa le orecchie lo trovi dietro ogni angolo....
Sei freddoloso?
Adoro il freddo e odio i caldo, vivrei sempre sotto zero se potessi.
È vero che sei dipendente dallo Snuss?
Ahahahaha.... si.
Come riesci a mantenere viva questa dipendenza essendo lo Snuss introvabile in Italia?
Top secret.
Utilizzi lo Snuss mentre scii? Sia in salita che in discesa?
Ovvio che sì. In su e in giù...
Quale è la tua marca preferita?
Offroad swedisch tobacco
Se adesso potessi chiudere gli occhi e svegliarti In Norvegia, in British Columbia o in Giappone, dove vorresti essere?
Se devo essere sincero a La Palud una frazione di Courmayeur ai piedi del Monte Bianco, dove partiva la vecchia funivia. Vivere là un inverno e poter sciare veramente il Bianco...sarebbe un sogno! 8 mesi a sciare e basta le più belle classiche, con calma e lontano dal caos.
Dicono che tu sia un lupo solitario, è vero che ti piace bazzicare ghiacciai da solo? Non hai paura?
Ho dei momenti in cui devo isolarmi da tutto, niente telefono niente internet, niente parlare, niente. E così mi caccio nel buco di Maso Corto con il mio furgone e rimango là alcuni giorni a girovagare da solo sentendo il vento e il freddo dell’ambiente che mi circonda. Ritorni un po’ animale fidandoti delle tue sensazioni.. cercando l’equilibrio interiore. Solo se sai gestire le tue paure da solo puoi, dopo, stare bene con gli altri.. In certi posti sei da solo anche se sei in compagnia e dalle “strazze” ti ci devi saper tirare fuori da solo. Talvolta accarezzo la solitudine per tornare poi alla compagna a casa e lei è felice perché non sono più nevrotico.
Cosa fa il Baffo più famoso delle Dolomiti durante l’estate? Va in vacanza o si allena?
Allora. Ho raggiunto un equilibrio con la mia compagna, l’inverno è mio e l’estate è sua...d’inverno mi segue e mi sopporta e l’estate Lago di Garda il fine weekend e una settimanella al mare a riposare le ossa. Comunque vado in mountain bike e pratico un po’ di corsa in montagna a piccole dosi: di base mi piace fare fatica. Mi piaceva tanto fare boulder ma non ho più tempo. Il mio lavoro mi piace tantissimo e sono comunque riuscito a raggiungere un equilibrio che mi lascia fare la cosa che mi piace di più, ovvero sciare. E per sciare in montagna in inverno ti devi allenare anche d’estate.
Sciare linee ripide è più questione di gambe o di testa?
Sciare linee ripide è una questione di condizione delle discese innanzitutto, poi devi avere un allenamento al ripido, un’abitudine...ti deve piacere. Perché la paura dentro di me c’è sempre, ma devi gestirla. Se non hai paura è un problema perché non ti rendi conto del rischio che stai correndo. È un equilibrio sottile...poi ovviamente l’allenamento alla salita è anche fondamentale, ma senza i primi due fattori l’allenamento non basta… Se hai testa l’allenamento ti dà ancora più sicurezza: le gambe senza la testa non vanno.
Hai mai avuto paura? In quale occasione?
Ho avuto paura tante volte. Quando nel 2007 mi si è aperto un attacco sull’ingresso dell’Aiguilles Marbrées sul Bianco e sono volato per 300 metri senza farmi nulla, sotto gli occhi di Matthieu, il mio compagno e di tre francesi per esempio. Gli incubi mi hanno perseguitato per un anno. Tornare a fare ripido è stata dura quella volta. Ho capito che se sbagli non ti fermi più. Per cui se sei in dubbio su una curva vai a scaletta per 5 metri e poi ripensaci...respira e pensa...non sei invincibile...
Quale misura di sci usi? Quali scarponi?
Sci Balck Crows Navis Freebird 179, corvus freebird 183, anima 194.
Scarponi Scarpa F1, Maestrale RS , Freedom RS
Grazie mille e alla prossima!
Grazie a Voi come sempre.
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SCARPA è un’azienda specializzata nella produzione di calzature outdoor per alpinismo, arrampicata, trail running, trekking, hiking, urban outdoor, sci alpinismo, telemark. Fondata nel 1938 ad Asolo, nel trevigiano, come Società Calzaturieri Asolani Riuniti Pedemontana Anonima (da cui l’acronimo S.C.A.R.P.A.). Oggi SCARPA ha sedi in Germania, negli Usa e in Cina e stabilimenti in Romania e Serbia, pur mantenendo il 60% della produzione in Italia, nel cuore del distretto calzaturiero veneto.
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