Karpos e Ice Memory – La memoria nel futuro
Karpos e Ice Memory, per dare memoria, finché ci sono ancora le condizioni, per raccogliere dati che potranno essere vitali per il futuro del pianeta.
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Karpos e Ice Memory, per dare memoria, finché ci sono ancora le condizioni, per raccogliere dati che potranno essere vitali per il futuro del pianeta.
Planetmountain
“La ricerca e la montagna non hanno traguardi, ma dei percorsi con delle tappe che abbiamo la fortuna di poter condividere. In questo cammino abbiamo avuto la fortuna di incontrare lo staff del Progetto di ricerca “ Ice Memory” con cui abbiamo iniziato gradualmente a collaborare negli anni, per giungere ad oggi dove il nostro impegno si sta facendo più consistente, proprio ora che l’attività sul campo diventa la priorità del progetto. La ricerca è sempre stata un elemento che ha caratterizzato la nostra storia in Karpos. Abbiamo sempre cercato di dar fondo alle nostre esperienze manifatturiere per sviluppare soluzioni innovative con i nostri atleti ed ambassador, per spingere sempre più in avanti quelli che sono a volte percepiti come dei limiti. La montagna è la palestra in cui progettiamo e creiamo i nostri prodotti, compagni d’avventura che portano a vivere emozioni uniche in ogni angolo del mondo. La montagna che conquista chi la vive, e per questo la dobbiamo tutelare e preservare per noi e per i nostri figli”. Gioia Cremonese Business Unit Director Karpos
Il progetto internazionale ICE MEMORY, riconosciuto e patrocinato dalle Commissioni Nazionali UNESCO di Francia e Italia, ha come obiettivo la perforazione dei più significativi ghiacciai montani a livello mondiale attualmente a rischio scomparsa a causa del riscaldamento globale. Le aree montane del nostro pianeta sono infatti particolarmente sensibili ai cambiamenti climatici e, al ritmo attuale, gli scienziati prevedono la totale scomparsa di gran parte dei ghiacciai delle Alpi al di sotto dei 3600 m di altitudine entro il 2100.
Lo studio delle carote di ghiaccio ci permette di comprendere meglio il nostro clima ed ambiente, ci fornisce dati fondamentali sul contesto fisico globale e ci dà indicazioni importanti sulla necessità di monitorare e mitigare le conseguenze dei cambiamenti climatici. Ciascuno strato di ghiaccio contiene infatti le informazioni sulle condizioni climatiche ed ambientali al momento in cui la neve si è depositata, permettendoci di studiare sia i processi atmosferici che le relative conseguenze.
Oltre alle ben note conseguenze in termini di risorse idrica, ambiente ed ecosistemi alpini, la fusione di un ghiacciaio comporta quindi la perdita di preziose informazioni sul clima e sull’ambiente del passato. Un passato lungo secoli o millenni, a seconda del ghiacciaio.
La storia delle nostre Alpi, delle nostre montagne e delle nostre genti è racchiusa nel ghiaccio, come se i suoi cristalli costituissero le pagine di un unico antico manoscritto conservato in una biblioteca ghiacciata.
Dalla necessità di non perdere molte preziose informazioni fondamentali per lo studio dei cambiamenti climatici è nato il progetto Ice Memory.
I campioni prelevati verranno trasferiti in Antartide, il luogo più freddo del pianeta. Lì, presso la base italo-francese di Concordia, situata al centro del plateau antartico a più di 3200 m di altitudine, saranno conservati come in un santuario, in quello che è il congelatore più affidabile (e naturale!) del mondo con la sua temperatura media annuale di -54,5°C. Un progetto che è una vera e propria missione e, ormai, una vera corsa contro il tempo.
Il progetto è guidato in Italia dall’Istituto di Scienze Polari del Consiglio Nazionale delle Ricerche e dall’Università Ca’ Foscari Venezia, assieme al Progetto Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA). A livello internazionale coinvolge, la Fondation Université Grenoble Alpes (FR), il Centre National de la Recherche scientifique (CNRS), il French National Research Institute for Sustainable Development (IRD), l’Istituto Polare Francese (IPEV) e il centro di ricerca svizzero Paul Scherrer Institute.
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