Colonne d’Ercole: grandiosa via nuova per Alessandro Baù sulla Nordovest della Civetta
Dopo Chimera verticale, completata nel 2008 e liberata nel 2009, ecco Colonne d'Ercole: la seconda via nuova di Alessandro Baù sulla parete nordovest della Civetta. E questa volta il forte alpinista padovano, che C.A.M.P. è orgogliosa di annoverare tra i propri testimonial e a cui vanno i nostri più grandi complimenti, ha davvero superato se stesso!
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Dopo Chimera verticale, completata nel 2008 e liberata nel 2009, ecco Colonne d'Ercole: la seconda via nuova di Alessandro Baù sulla parete nordovest della Civetta. E questa volta il forte alpinista padovano, che C.A.M.P. è orgogliosa di annoverare tra i propri testimonial e a cui vanno i nostri più grandi complimenti, ha davvero superato se stesso!
Planetmountain
Dopo Chimera verticale, completata nel 2008 e liberata nel 2009, ecco Colonne d'Ercole: la seconda via nuova di Alessandro Baù sulla parete nordovest della Civetta. E questa volta il forte alpinista padovano, che C.A.M.P. è orgogliosa di annoverare tra i propri testimonial e a cui vanno i nostri più grandi complimenti, ha davvero superato se stesso!
Colonne d'Ercole spiega Baù è una linea assolutamente unica che per bellezza (la roccia è fantastica lungo almeno 25 dei 29 tiri totali), difficoltà (IX grado, VIII+ obbligatorio, 16 lunghezze dal VII al IX grado) ed etica di apertura (soltanto chiodi normali, soste comprese, e nessun passo in artificiale), potrà diventare un punto di riferimento per l'alpinismo nelle Dolomiti.
Aperta con Alessandro Beber e Nicola Tondini in vari tentativi tra il 2009 e il 2012, e liberata con gli stessi compagni tra il 7 e l'8 settembre scorsi, Colonne d'Ercole è un monumento di 1200 metri sul gigantesco pilastro della Punta Tissi. Un capolavoro che, dopo i primi 150 metri in comune con la Martini-Leoni-Tranquillini, si svolge poi tra questa e Kein Rest von Sehnsucht violando la grande placconata grigia del pilastro. Incrocia quindi Kein Rest e continua alla sua destra, tra quest'ultima e il Diedro Philipp-Flamm.
Alessandro Baù, recente vincitore del Pelmo d'Oro proprio per la sua attività sulla Nordovest della Civetta, è l'alpinista che negli ultimi anni si è maggiormente distinto sulla Parete delle pareti, sulla quale ha firmato anche le prime ripetizioni di Viva Mexico Cabrones (2005), Nuvole barocche, Eliana e Terapia d'urto al Guanaco (tutte nel 2007), la prima solitaria e la prima invernale di Capitan Sky-hook (2009 e 2010) e infine la terza ripetizione e la prima invernale di Kein Rest von Sehnsucht (2009 e 2012).
Nella foto: Alessandro Baù durante la salita di Colonne DErcole
Colonne d'Ercole spiega Baù è una linea assolutamente unica che per bellezza (la roccia è fantastica lungo almeno 25 dei 29 tiri totali), difficoltà (IX grado, VIII+ obbligatorio, 16 lunghezze dal VII al IX grado) ed etica di apertura (soltanto chiodi normali, soste comprese, e nessun passo in artificiale), potrà diventare un punto di riferimento per l'alpinismo nelle Dolomiti.
Aperta con Alessandro Beber e Nicola Tondini in vari tentativi tra il 2009 e il 2012, e liberata con gli stessi compagni tra il 7 e l'8 settembre scorsi, Colonne d'Ercole è un monumento di 1200 metri sul gigantesco pilastro della Punta Tissi. Un capolavoro che, dopo i primi 150 metri in comune con la Martini-Leoni-Tranquillini, si svolge poi tra questa e Kein Rest von Sehnsucht violando la grande placconata grigia del pilastro. Incrocia quindi Kein Rest e continua alla sua destra, tra quest'ultima e il Diedro Philipp-Flamm.
Alessandro Baù, recente vincitore del Pelmo d'Oro proprio per la sua attività sulla Nordovest della Civetta, è l'alpinista che negli ultimi anni si è maggiormente distinto sulla Parete delle pareti, sulla quale ha firmato anche le prime ripetizioni di Viva Mexico Cabrones (2005), Nuvole barocche, Eliana e Terapia d'urto al Guanaco (tutte nel 2007), la prima solitaria e la prima invernale di Capitan Sky-hook (2009 e 2010) e infine la terza ripetizione e la prima invernale di Kein Rest von Sehnsucht (2009 e 2012).
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Piccozza ideale per l’alpinismo classico e tecnico “fast and light”.