CAMP: traversata Everest-Lhotse, Simone Moro all’inseguimento del grande sogno
Simone Moro tenta l'ambita traversata Everest - Lhotse.
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Simone Moro tenta l'ambita traversata Everest - Lhotse.
Da un Ottomila a un altro, senza scendere al campo base: un'impresa che nella storia dell'alpinismo è finora riuscita soltanto una volta. Così la traversata Everest-Lhotse resta la grande sfida, raccolta da Simone Moro che già ha tentato e ritentato di concatenare la prima e la quarta montagna della terra, che si innalzano vicine e collegate da una cresta che dagli 8848 metri dell'Everest scende ai 7906 metri del Colle Sud per poi impennarsi fino agli 8516 metri del Lhotse.
Nel 1997, con Simone, c'era Anatolij Bukreev: salito il Lhotse, per un malore del formidabile russo, fu necessario rientrare al campo base. Tre anni dopo, nel 2000, ecco il secondo tentativo: Moro e Denis Urubko toccarono la vetta dell'Everest, scesero al Colle Sud, lì attesero per diversi giorni un miglioramento del tempo e infine, per la stanchezza e le condizioni meteorologiche, dovettero rinunciare. Nel 2001, ancora con Urubko, il tentativo fu abbandonato per prestare soccorso a Tom Moores: un alpinista americano caduto in discesa dopo aver scalato il Lhotse. In seguito nel 2002, 2006 e 2010 il fuoriclasse bergamasco ha calcato altre tre volte la vetta dell'Everest, lasciando però la traversata nel libro del futuro.
E arriviamo alla cronaca: Simone Moro, in questi giorni, è di nuovo al campo base del Tetto del Mondo. Obiettivo dichiarato, naturalmente, il concatenamento dei due giganti. «Il tempo oggi è fantastico ci ha detto via Skype e da queste parti c'è già un sacco di gente. Ora mi sto acclimatando e tra circa un mese tenterò la traversata. Il programma è di salire l'Everest, scendere al Colle Sud e da lì puntare al Lhotse per la via aperta da Denis Urubko nel 2010».
Durante la prima fase dell'avventura, sull'Everest, con Simone ci saranno anche gli alpinisti e cameraman altoatesini Hans Peter ed Helmut Karbon mentre sul Lhotse la scalata sarà solitaria: Simone Moro, zaino sulla schiena e armato di piccozze Cassin X-Alp, affronterà by fear means, forte della sua classe, esperienza e determinazione, una delle grandi sfide dell'alpinismo contemporaneo.
Nel 1997, con Simone, c'era Anatolij Bukreev: salito il Lhotse, per un malore del formidabile russo, fu necessario rientrare al campo base. Tre anni dopo, nel 2000, ecco il secondo tentativo: Moro e Denis Urubko toccarono la vetta dell'Everest, scesero al Colle Sud, lì attesero per diversi giorni un miglioramento del tempo e infine, per la stanchezza e le condizioni meteorologiche, dovettero rinunciare. Nel 2001, ancora con Urubko, il tentativo fu abbandonato per prestare soccorso a Tom Moores: un alpinista americano caduto in discesa dopo aver scalato il Lhotse. In seguito nel 2002, 2006 e 2010 il fuoriclasse bergamasco ha calcato altre tre volte la vetta dell'Everest, lasciando però la traversata nel libro del futuro.
E arriviamo alla cronaca: Simone Moro, in questi giorni, è di nuovo al campo base del Tetto del Mondo. Obiettivo dichiarato, naturalmente, il concatenamento dei due giganti. «Il tempo oggi è fantastico ci ha detto via Skype e da queste parti c'è già un sacco di gente. Ora mi sto acclimatando e tra circa un mese tenterò la traversata. Il programma è di salire l'Everest, scendere al Colle Sud e da lì puntare al Lhotse per la via aperta da Denis Urubko nel 2010».
Durante la prima fase dell'avventura, sull'Everest, con Simone ci saranno anche gli alpinisti e cameraman altoatesini Hans Peter ed Helmut Karbon mentre sul Lhotse la scalata sarà solitaria: Simone Moro, zaino sulla schiena e armato di piccozze Cassin X-Alp, affronterà by fear means, forte della sua classe, esperienza e determinazione, una delle grandi sfide dell'alpinismo contemporaneo.
Expo / News
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29/01/2025 - C.A.M.P.
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21/10/2024 - C.A.M.P.
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20/08/2024 - C.A.M.P.
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Vie ferrate con CAMP: montagne addomesticate ma da non sottovalutare Ai “ferratisti” più esigenti CAMP consiglia l’imbragatura Energy CR 4, il set da ferrata Kinetic Gyro Rewind Pro, il casco Titan.
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21/06/2024 - C.A.M.P.
Arrampicata: le proposte CAMP per lo sport del momento Una volta era un’attività per pochi, considerata uno “sport estremo”, ma da qualche anno l’arrampicata ha cambiato volto: è diventata di moda, con praticanti di ogni età in tutto il mondo.
Passione, lavoro e semplicità sono alcune delle parole chiave che da sempre hanno contraddistinto il modo di essere di C.A.M.P.
La passione è quella per la montagna e per i prodotti che aiutano a realizzare i sogni ed i progetti di tutti coloro che la frequentano; il lavoro è quello tramandato da oltre 115 anni in quattro distinte generazioni succedutesi alla guida dell’azienda e la semplicità è quella che contraddistingue un modo di essere e relazionarsi basato sulla serietà e lealtà.
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Set da via ferrata con assorbitore d’energia a lacerazione variabile e moschettoni Echo.