CAMP: gli attrezzi diventano una scultura per celebrate i 150 anni del CAI
Dall'artigianato all'arte: gli attrezzi CAMP diventano una scultura per la mostra ufficiale dei 150 anni del CAI
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Dall'artigianato all'arte: gli attrezzi CAMP diventano una scultura per la mostra ufficiale dei 150 anni del CAI
Planetmountain
Dalle mani degli artigiani di Premana a quelle di Riccardo Cordero, artista di fama internazionale. Così oltre 700 pezzi di piccozze, ramponi e altri attrezzi marcati CAMP sono diventati Monviso: una scultura moderna, di grande impatto visivo, che spicca nel prestigioso contesto della mostra ufficiale per i 150 anni del Club Alpino Italiano, inaugurata sabato 25 maggio al Museo nazionale della montagna di Torino.
L'esposizione, curata da Aldo Audisio, Alessandro Pastore e Marco Ribetti, resterà aperta fino al 3 novembre e ripercorre attraverso cimeli, documenti e allestimenti scenografici le tappe salienti che hanno legato il Cai alle montagne del mondo. Il museo ha così voluto chiedere a C.A.M.P., azienda leader nel settore e protagonista con i suoi attrezzi di imprese che hanno fatto la storia dell'alpinismo nazionale (ricordiamo soltanto quelle di Renato Casarotto, Simone Moro e la recente prima ascensione del Kako Peak da parte di Martin Riegler, vincitore del premio Paolo Consiglio del Club Alpino Accademico Italiano), di collaborare all'importante evento fornendo la materia prima per l'opera di Cordero.
L'impressione, di fronte al lavoro, è di grande meraviglia. L'artista piemontese, le cui sculture sono esposte dagli Stati Uniti alla Cina, ha creato una struttura in cui lame di piccozze, teste di martelli, aste di collegamento di ramponi, fibbie di imbracature e decine di altri frammenti danno vita ad un assieme straordinario, da osservare nel suo complesso e nei particolari: un capolavoro che Cordero ha donato al museo e di cui C.A.M.P., che ha aderito con entusiasmo al progetto, è sinceramente orgogliosa.
Nella foto: Opera realizzata per CAI 150° con oltre 700 pezzi di piccozze, ramponi e altri elementi metallici di attrezzatura di progressione forniti dalla ditta C.A.M.P.
Per saperne di più: www.museomontagna.org
L'esposizione, curata da Aldo Audisio, Alessandro Pastore e Marco Ribetti, resterà aperta fino al 3 novembre e ripercorre attraverso cimeli, documenti e allestimenti scenografici le tappe salienti che hanno legato il Cai alle montagne del mondo. Il museo ha così voluto chiedere a C.A.M.P., azienda leader nel settore e protagonista con i suoi attrezzi di imprese che hanno fatto la storia dell'alpinismo nazionale (ricordiamo soltanto quelle di Renato Casarotto, Simone Moro e la recente prima ascensione del Kako Peak da parte di Martin Riegler, vincitore del premio Paolo Consiglio del Club Alpino Accademico Italiano), di collaborare all'importante evento fornendo la materia prima per l'opera di Cordero.
L'impressione, di fronte al lavoro, è di grande meraviglia. L'artista piemontese, le cui sculture sono esposte dagli Stati Uniti alla Cina, ha creato una struttura in cui lame di piccozze, teste di martelli, aste di collegamento di ramponi, fibbie di imbracature e decine di altri frammenti danno vita ad un assieme straordinario, da osservare nel suo complesso e nei particolari: un capolavoro che Cordero ha donato al museo e di cui C.A.M.P., che ha aderito con entusiasmo al progetto, è sinceramente orgogliosa.
Nella foto: Opera realizzata per CAI 150° con oltre 700 pezzi di piccozze, ramponi e altri elementi metallici di attrezzatura di progressione forniti dalla ditta C.A.M.P.
Per saperne di più: www.museomontagna.org
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La passione è quella per la montagna e per i prodotti che aiutano a realizzare i sogni ed i progetti di tutti coloro che la frequentano; il lavoro è quello tramandato da oltre 115 anni in quattro distinte generazioni succedutesi alla guida dell’azienda e la semplicità è quella che contraddistingue un modo di essere e relazionarsi basato sulla serietà e lealtà.
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