Alessandro Baù: incetta di salite da Yosemite a Zion
Collezione di salite negli States per Alessandro Baù, che in queste settimane si sta scatenando sulle pareti d'oltreoceano.
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Collezione di salite negli States per Alessandro Baù, che in queste settimane si sta scatenando sulle pareti d'oltreoceano.
Planetmountain
L'avventura americana è cominciata in Yosemite, dove l'atleta C.A.M.P. ha preso confidenza col granito della valle salendo prima Serenity Crack nella zona dei Royal Arches e poi alcune classiche a Cookie Cliff. È quindi arrivato il turno della Regular Route sull'Half Dome (in giornata) e della Salathé e del Nose sul Capitan.
«Il giorno prima di attaccare la Salathé racconta Alessandro un ranger ci ha avvisati dello shutdown: per rimanere in valle dovevamo salire in parete. Così siamo subito partiti, passando tre giorni e mezzo stupendi. Una volta scesi ci siamo resi conto che la valle era deserta! Abbiamo fatto finta di nulla, come se non fossimo mai scesi, e siamo ripartiti per il Nose.....da soli! Lungo la via siamo stati sorpresi da una perturbazione che ci ha obbligati a stare fermi un giorno e due notti. In cima ci siamo goduti un altro splendido bivacco, in attesa di lasciare Yosemite alla volta di Zion».
E anche Zion, con le sue fantastiche lavagne rossastre, non ha deluso Alessandro & Co: «Zion, che meraviglia! Sandstone striata di rosso e di bianco a formare pareti che si articolano lungo un magnifico canyon. Lo abbiamo osservato da diversi punti, salendo diversi monotiri e tre guglie: Shune's Buttress con una fessura finale strepitosa, Megamahedral con offwidth mai banali e Monkey Fingers con una sequenza di tiri fantastici. Ora tocca a Tatoween e al monte Kinesava e poi ci sposteremo verso Indian Creek!».
Il sogno americano di Alessandro Baù continua: restate sintonizzati per non perdere la prossima puntata!
«Il giorno prima di attaccare la Salathé racconta Alessandro un ranger ci ha avvisati dello shutdown: per rimanere in valle dovevamo salire in parete. Così siamo subito partiti, passando tre giorni e mezzo stupendi. Una volta scesi ci siamo resi conto che la valle era deserta! Abbiamo fatto finta di nulla, come se non fossimo mai scesi, e siamo ripartiti per il Nose.....da soli! Lungo la via siamo stati sorpresi da una perturbazione che ci ha obbligati a stare fermi un giorno e due notti. In cima ci siamo goduti un altro splendido bivacco, in attesa di lasciare Yosemite alla volta di Zion».
E anche Zion, con le sue fantastiche lavagne rossastre, non ha deluso Alessandro & Co: «Zion, che meraviglia! Sandstone striata di rosso e di bianco a formare pareti che si articolano lungo un magnifico canyon. Lo abbiamo osservato da diversi punti, salendo diversi monotiri e tre guglie: Shune's Buttress con una fessura finale strepitosa, Megamahedral con offwidth mai banali e Monkey Fingers con una sequenza di tiri fantastici. Ora tocca a Tatoween e al monte Kinesava e poi ci sposteremo verso Indian Creek!».
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Imbragatura molto comoda e leggera, ideale per l’arrampicata su roccia a tutti i livelli.
Piccozza ideale per l’alpinismo classico e tecnico “fast and light”.