Zombie - Padaro
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Zombie: Padaro, Arco, Valle del Sarca
Planetmountain
Bellezza
Primi salitori
Dario Chiari, Mattia Guzzetti, Gabriele Mainini, Walter Polidori 03/2019
Autore scheda
Walter Polidori
Versante
Est
Lunghezza dislivello
200 m
Difficoltà
VII+. Altri tratti saliti in artificiale, difficoltà in libera integrale da valutare.
Difficoltà obbligatoria
VI+/A2
Orario
Circa 5-6h per l’arrampicata.
La Parete di Padaro sopra Arco in Valle del Sarca è caratterizzata da roccia molto buona e conformazione molto varia. Nella parte centrale presenta un grosso scudo di roccia verticale-strapiombante. Zombie segue una linea molto logica e ardita sullo scudo, disegnata da una fessura. Solo dove la fessura si chiude è stato necessario aggiungere dei fix, mentre il resto della via è di tipo trad, da proteggere con friend. Soste a fix.
La via ha in comune con Artemis l’inizio del terzo tiro (tre metri) Nel sesto tiro incrocia una via non conosciuta preesistente, con cui condivide pochi metri finali e la sosta del tiro. Si tratta della Via dei nonni, aperta da Alessio Miori, Vincenzo Mascaro, Lorenzo Gadda (info da Alessio Miori).
A parte alcune zone compatte dove le difficoltà sono elevate, per il resto si può spingere molto la libera, perché la fessura presenta roccia spettacolare ed è ben proteggibile.
Per la relazione dettagliata della via consultare il sito della Scuola intersezionale di Alpinismo e Scialpinismo del CAI Guido della Torre: http://www.scuolaguidodellatorre.it/
Aperta in memoria di Dolores O’Riordan
- Primi cinque tiri Walter Polidori, Mattia Guzzetti, Dario Chiari, 10/03/2019. - Termine via Walter Polidori, Dario Chiari, Gabriele Mainini, 24/03/19, senza corde fisse. Grazie a Manuela Nicotera per l’aiuto in parete nella pulizia di alcuni tiri (25-04-19).
La via ha in comune con Artemis l’inizio del terzo tiro (tre metri) Nel sesto tiro incrocia una via non conosciuta preesistente, con cui condivide pochi metri finali e la sosta del tiro. Si tratta della Via dei nonni, aperta da Alessio Miori, Vincenzo Mascaro, Lorenzo Gadda (info da Alessio Miori).
A parte alcune zone compatte dove le difficoltà sono elevate, per il resto si può spingere molto la libera, perché la fessura presenta roccia spettacolare ed è ben proteggibile.
Per la relazione dettagliata della via consultare il sito della Scuola intersezionale di Alpinismo e Scialpinismo del CAI Guido della Torre: http://www.scuolaguidodellatorre.it/
Aperta in memoria di Dolores O’Riordan
- Primi cinque tiri Walter Polidori, Mattia Guzzetti, Dario Chiari, 10/03/2019. - Termine via Walter Polidori, Dario Chiari, Gabriele Mainini, 24/03/19, senza corde fisse. Grazie a Manuela Nicotera per l’aiuto in parete nella pulizia di alcuni tiri (25-04-19).
Accesso generale
Autostrada Mi-VE, a VR prendere per il Brennero e poi uscire a Rovereto sud. Seguire per Mori - Arco di Trento, fino al paese di Arco. In alternativa si può arrivare anche dalla strada Gardesana Ovest, che porta a Riva del Garda e da lì ad Arco. Provenendo dalla zona di Trento, si utilizza la strada che collega Trento alla Valle del Sarca.
Ad Arco individuare la strada che sale verso San Giovanni. Dopo il paese di Padaro, si va avanti in auto fino a quando la strada passa proprio sotto l’evidente parete. Si lascia l’auto in uno degli slarghi sulla strada. Accesso
Salire verso la parete per una traccia di sentiero che si trova nei pressi del tornante che immette nel tratto che la costeggia (a sinistra guardando la parete). Seguire poi una traccia marcata che va a destra (non la prima che si incontra nella ghiaia), in corrispondenza di un sasso con indicazione del nome di alcune vie. Prendere poi la traccia che va a sinistra verso la parete. Si arriva ad essa, la si costeggia verso destra e si trova la scritta di attacco della via La fessura obliqua. Dopo circa dieci metri si trova Zombie (scritta rossa), prima dell’attacco della via Artemis. Tempo: 10’.
Attacco: nei pressi di una placca un po' sporca, visibile il primo chiodo con cordino corto. Scritta rossa alla base. Itinerario
L1: su per vago diedrino sulla sinistra della placca (3 chiodi). Si arriva in zona terrosa verso destra e poi e si punta più in alto a sinistra ad un albero con cordone. Salire lì e poi in obliquo verso sinistra, fino a sostare alla base di un diedro-camino. Sul tiro 3 chiodi e un cordone su albero, sosta su fix (30m, IV+);
L2: salire il camino, fino ad uscire al suo termine attraverso di esso (stretto). Si arriva ad una comoda cengia, dove si sosta a sinistra su fix con anello delle vie La fessura obliqua e Artemis (20m, V);
L3: salire sopra la sosta per pochi metri sulla via Artemis (cordoni). Poi quella via continua dritto, invece traversare a destra (chiodo con cordino kevlar) e raggiungere poi uno strapiombino sotto un albero. Salire per esso (albero con cordone), traversare a sinistra e salire per diedrino alla sosta su due fix sotto uno strapiombo, a sinistra della fessura che segue la via (25m, VI);
L4: salire a sinistra e traversare a destra sotto lo strapiombo (attenzione ad una zona friabile), fino a trovarsi sotto la fessura. Seguirla fino alla sosta su due fix. Sul tiro un chiodo (20m, VII+/A2);
L5: continuare per la fessura. Dopo il suo termine ci sono due fix (uno con cordone) in un tratto molto difficile e compatto. Si traversa a destra e si trova un nut con cordone, dopo il quale c’è subito la sosta su clessidra + fix (20m, VII/A2);
L6: salire sopra la sosta, seguendo in obliquo la vaga spaccatura cieca che costituisce il proseguimento della fessura. Nel primo tratto 6 fix, di cui due con cordone, possibile usare solo un paio di friend. La via poi incrocia un’altra via a fix, nei pressi dell’inizio di alcuni tratti fessurati (*). Si ricalca qualche metro di questa via, salendo e poi deviando a destra, fino alla sosta. Abbiamo utilizzato tre fix di quella via e la sosta (25m, A2, VI+);
L7: la via incrociata sale in una fessurona a sinistra e poi più in alto traversa a destra ed entra in un grande diedro ripulito, dove sembra terminare. Salire invece nella fessurona di destra, facendo attenzione ad un grosso masso all’inizio. Si raggiunge quindi a sinistra una fessura che incide il pilastro tra le due spaccature, e la si segue. Al suo termine salire a sinistra (alberello con cordino) e arrivare ad una sosta a fix (20m, VI);
L8: si segue una fessura formata da un pilastro staccato (cordone arancione poco più in alto). Al termine della fessura traversare a sinistra grazie a dei buchi (clessidra con cordone) e poi continuare a salire in obliquo a sinistra per placche con lame e buchi, fino ad arrivare al bosco. Si sosta su albero con cordone, dove si trova anche il libro di via (30m, V+ max).
L9: salire facilmente nel bosco, facendo attenzione al terreno delicato con terra e sassi. Si arriva ad una paretina e si sosta su clessidra con cordone (15m, II).
Discesa
Discesa, indicazioni faccia a monte:
- Dalla sosta dell’ultimo tiro traversare a sinistra su roccette (attenzione). Si continua su comoda cengia, inizialmente sotto un grosso strapiombo, fino ad un fix con anello di una via e la scritta “pista per calate”;
- si seguono tracce e indicazioni blu che traversano a sinistra e poi scendono con facili passi di arrampicata nel bosco. Si arriva così ad un pulpito con una sosta di calata;
- doppia da 35m fino alla successiva sosta di calata, leggermente a sinistra in corrispondenza di un albero;
- doppia da 50m impressionante nel vuoto, fino ad un grosso intaglio che deve essere superato per raggiungere un avancorpo staccato dalla parete;
- si scende nel bosco verso destra, con qualche facile passo di arrampicata, e si arriva alla base della parete;
- seguendo il sentiero si torna alla strada. Materiale
Serie di nut e friend fino al numero 5BD, meglio raddoppiare le misure da 1 a 3 BD. Il numero 5 probabilmente può essere evitato, ma risulta utile.
Soste attrezzate tutte su fix, tranne la sosta 5 (fix + clessidra) e le ultime due (albero e clessidra). Nei tiri pochissimi chiodi e fix solo nei tratti improteggibili, per il resto occorre proteggersi con friend.
Attenzione: i fix sono piccoli, da 8mm x 60mm. Conviene portarsi una chiave del 13 per serrare eventuali piastrine che girano, a causa di assestamento tasselli. Note
Obbligato VI+/A2, in libera salita fino al VII+. Altri tratti saliti in artificiale, difficoltà in libera integrale da valutare. Proteggibilità: R2-R3.
Periodo consigliato: fattibile tutto l’anno, ma in estate fa troppo caldo e in inverno occorre evitare le giornate con vento freddo.
Tipo di roccia: ottimo calcare, tranne nel primo tiro sporco, che però è stato ripulito.
Zombie è una famosa canzone dei Cranberries, di cui Dolores O’Riordan costituiva la voce. Il testo è impegnato e triste, una forte denuncia contro una delle tante guerre assurde del nostro mondo. Mi dà una fortissima carica per la grinta con cui il gruppo esprime la sua rabbia. La canzone fu ispirata dall'attentato dell'IRA a Warrington, in Inghilterra, nel 1993. Due bambini, Jonathan Ball e Tim Parry, rimasero uccisi. La leader del gruppo, Dolores O'Riordan, dichiarò che "Zombie parla della Lotta per l'indipendenza dell'Irlanda, che sembra durare eternamente". Il testo dice chiaramente: "E' sempre la stessa storia dal 1916”, anno in cui fu firmato un accordo che sanciva la cessione di sei contee irlandesi all'Inghilterra. “Da allora non è cambiato niente: guerra, morte ed ingiustizia”. I Cranberries dicono di avere inteso Zombie come una canzone di pace tra l'Inghilterra e l'Irlanda.
Autostrada Mi-VE, a VR prendere per il Brennero e poi uscire a Rovereto sud. Seguire per Mori - Arco di Trento, fino al paese di Arco. In alternativa si può arrivare anche dalla strada Gardesana Ovest, che porta a Riva del Garda e da lì ad Arco. Provenendo dalla zona di Trento, si utilizza la strada che collega Trento alla Valle del Sarca.
Ad Arco individuare la strada che sale verso San Giovanni. Dopo il paese di Padaro, si va avanti in auto fino a quando la strada passa proprio sotto l’evidente parete. Si lascia l’auto in uno degli slarghi sulla strada. Accesso
Salire verso la parete per una traccia di sentiero che si trova nei pressi del tornante che immette nel tratto che la costeggia (a sinistra guardando la parete). Seguire poi una traccia marcata che va a destra (non la prima che si incontra nella ghiaia), in corrispondenza di un sasso con indicazione del nome di alcune vie. Prendere poi la traccia che va a sinistra verso la parete. Si arriva ad essa, la si costeggia verso destra e si trova la scritta di attacco della via La fessura obliqua. Dopo circa dieci metri si trova Zombie (scritta rossa), prima dell’attacco della via Artemis. Tempo: 10’.
Attacco: nei pressi di una placca un po' sporca, visibile il primo chiodo con cordino corto. Scritta rossa alla base. Itinerario
L1: su per vago diedrino sulla sinistra della placca (3 chiodi). Si arriva in zona terrosa verso destra e poi e si punta più in alto a sinistra ad un albero con cordone. Salire lì e poi in obliquo verso sinistra, fino a sostare alla base di un diedro-camino. Sul tiro 3 chiodi e un cordone su albero, sosta su fix (30m, IV+);
L2: salire il camino, fino ad uscire al suo termine attraverso di esso (stretto). Si arriva ad una comoda cengia, dove si sosta a sinistra su fix con anello delle vie La fessura obliqua e Artemis (20m, V);
L3: salire sopra la sosta per pochi metri sulla via Artemis (cordoni). Poi quella via continua dritto, invece traversare a destra (chiodo con cordino kevlar) e raggiungere poi uno strapiombino sotto un albero. Salire per esso (albero con cordone), traversare a sinistra e salire per diedrino alla sosta su due fix sotto uno strapiombo, a sinistra della fessura che segue la via (25m, VI);
L4: salire a sinistra e traversare a destra sotto lo strapiombo (attenzione ad una zona friabile), fino a trovarsi sotto la fessura. Seguirla fino alla sosta su due fix. Sul tiro un chiodo (20m, VII+/A2);
L5: continuare per la fessura. Dopo il suo termine ci sono due fix (uno con cordone) in un tratto molto difficile e compatto. Si traversa a destra e si trova un nut con cordone, dopo il quale c’è subito la sosta su clessidra + fix (20m, VII/A2);
L6: salire sopra la sosta, seguendo in obliquo la vaga spaccatura cieca che costituisce il proseguimento della fessura. Nel primo tratto 6 fix, di cui due con cordone, possibile usare solo un paio di friend. La via poi incrocia un’altra via a fix, nei pressi dell’inizio di alcuni tratti fessurati (*). Si ricalca qualche metro di questa via, salendo e poi deviando a destra, fino alla sosta. Abbiamo utilizzato tre fix di quella via e la sosta (25m, A2, VI+);
L7: la via incrociata sale in una fessurona a sinistra e poi più in alto traversa a destra ed entra in un grande diedro ripulito, dove sembra terminare. Salire invece nella fessurona di destra, facendo attenzione ad un grosso masso all’inizio. Si raggiunge quindi a sinistra una fessura che incide il pilastro tra le due spaccature, e la si segue. Al suo termine salire a sinistra (alberello con cordino) e arrivare ad una sosta a fix (20m, VI);
L8: si segue una fessura formata da un pilastro staccato (cordone arancione poco più in alto). Al termine della fessura traversare a sinistra grazie a dei buchi (clessidra con cordone) e poi continuare a salire in obliquo a sinistra per placche con lame e buchi, fino ad arrivare al bosco. Si sosta su albero con cordone, dove si trova anche il libro di via (30m, V+ max).
L9: salire facilmente nel bosco, facendo attenzione al terreno delicato con terra e sassi. Si arriva ad una paretina e si sosta su clessidra con cordone (15m, II).
Discesa
Discesa, indicazioni faccia a monte:
- Dalla sosta dell’ultimo tiro traversare a sinistra su roccette (attenzione). Si continua su comoda cengia, inizialmente sotto un grosso strapiombo, fino ad un fix con anello di una via e la scritta “pista per calate”;
- si seguono tracce e indicazioni blu che traversano a sinistra e poi scendono con facili passi di arrampicata nel bosco. Si arriva così ad un pulpito con una sosta di calata;
- doppia da 35m fino alla successiva sosta di calata, leggermente a sinistra in corrispondenza di un albero;
- doppia da 50m impressionante nel vuoto, fino ad un grosso intaglio che deve essere superato per raggiungere un avancorpo staccato dalla parete;
- si scende nel bosco verso destra, con qualche facile passo di arrampicata, e si arriva alla base della parete;
- seguendo il sentiero si torna alla strada. Materiale
Serie di nut e friend fino al numero 5BD, meglio raddoppiare le misure da 1 a 3 BD. Il numero 5 probabilmente può essere evitato, ma risulta utile.
Soste attrezzate tutte su fix, tranne la sosta 5 (fix + clessidra) e le ultime due (albero e clessidra). Nei tiri pochissimi chiodi e fix solo nei tratti improteggibili, per il resto occorre proteggersi con friend.
Attenzione: i fix sono piccoli, da 8mm x 60mm. Conviene portarsi una chiave del 13 per serrare eventuali piastrine che girano, a causa di assestamento tasselli. Note
Obbligato VI+/A2, in libera salita fino al VII+. Altri tratti saliti in artificiale, difficoltà in libera integrale da valutare. Proteggibilità: R2-R3.
Periodo consigliato: fattibile tutto l’anno, ma in estate fa troppo caldo e in inverno occorre evitare le giornate con vento freddo.
Tipo di roccia: ottimo calcare, tranne nel primo tiro sporco, che però è stato ripulito.
Zombie è una famosa canzone dei Cranberries, di cui Dolores O’Riordan costituiva la voce. Il testo è impegnato e triste, una forte denuncia contro una delle tante guerre assurde del nostro mondo. Mi dà una fortissima carica per la grinta con cui il gruppo esprime la sua rabbia. La canzone fu ispirata dall'attentato dell'IRA a Warrington, in Inghilterra, nel 1993. Due bambini, Jonathan Ball e Tim Parry, rimasero uccisi. La leader del gruppo, Dolores O'Riordan, dichiarò che "Zombie parla della Lotta per l'indipendenza dell'Irlanda, che sembra durare eternamente". Il testo dice chiaramente: "E' sempre la stessa storia dal 1916”, anno in cui fu firmato un accordo che sanciva la cessione di sei contee irlandesi all'Inghilterra. “Da allora non è cambiato niente: guerra, morte ed ingiustizia”. I Cranberries dicono di avere inteso Zombie come una canzone di pace tra l'Inghilterra e l'Irlanda.
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Primi salitori
Dario Chiari, Mattia Guzzetti, Gabriele Mainini, Walter Polidori 03/2019
Autore scheda
Walter Polidori
Versante
Est
Lunghezza dislivello
200 m
Difficoltà
VII+. Altri tratti saliti in artificiale, difficoltà in libera integrale da valutare.
Difficoltà obbligatoria
VI+/A2
Orario
Circa 5-6h per l’arrampicata.
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