Violazione di Domicilio - Il Tempio, Monte Sirente
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Violazione di Domicilio: Primi difficile metri della placconata del Tempio (Cristiano in azione, 2° tentativo)
Planetmountain
Bellezza
Primi salitori
Domenico Totani, Cristiano Iurisci, Stefano Supplizi e Gabriele Basile a comando alternato, 23 e 28/09/2012
Autore scheda
Cristiano Iurisci
Versante
Nord
Lunghezza dislivello
300m
Quota
2.099m
Difficoltà
ED; VII max, R2+/IV
salita molto interessante per la varietà della scalata (placche, fessure e diedri) e per i paesaggi e l'ambiente imponente, severo ed isolato, caratteristico della parete N del Sirente. E' una salita piuttosto impegnativa sia per le difficoltà tecniche che per la qualità della roccia che si presenta a tratti compattissima e a tratti un po' rotta e erbosa. Salita da evitare dopo un periodo di piogge per la presenza di scolature e toppe che possono risultare fangose. Sulla via quasi tutte le protezioni fisse sono rimaste in parete, soste comprese; portare serie di friend completa e qualche chiodo, specie a lama.
Accesso generale
Dai Prati del Sirente, 1120m. Si parcheggia nell'evidente area di sosta nei pressi di una staccionata. Percorrere il pianoro in direzione di una non molto evidente casetta bianca, un po' sulla sinistra (300m dal parcheggio). Appena a destra di questa seguire l'evidente e largo sentiero verso destra per circa 200-300m: prestando molta attenzione (bosco con molte tracce di boscaioli) si abbandona il grosso sentiero per una traccia che parte verso sinistra. a risalire una accennata valletta. Seguire questa in salita (ometti) fino ad una radura (Fossa del Pratiglio su IGM, 1350m ca) con splendida vista sulla parete N del Sirente (40min). Seguire l'evidente traccia che lo percorre a destra, ancora (ometti) nel bosco fin quasi al suo termine (radi bolli rossi sugli alberi) quando questo diviene intricato per la valanghe che piegano gli alberi. Ora non seguire il percorso originario (intricato e ormai chiuso dalla vegetazione) ma piegare verso destra, a risalire un ripido costolone boscoso per circa 150m di dislivello. Piegando leggermente sulla sinistra si cerca di traversare verso l'intuitiva Valle Petrosa che si apre ampia tra la parete N del Sirente e l'elevazione boscosa del Colle Saraceno. In traverso e in leggera discesa si raggiunge tale valle in splendida vista della parete e del torrione de Il Tempio (1h15'). Accesso
Ora sono possibili due accessi, il più rapido, ma anche il meno comodo, è quello che qui descrivo poiché il più intuitivo. Risalire il ripido pendio di ghiaia ed erba che porta direttamente verso il Tempio. Ad un primo bivio piegare sul valloncello di destra, si sale per questo (ripido, a tratti incassato, scivoloso ed erboso, con passi fino al II°) fino ad uscire su ripidi pratoni al di sotto di alti e verticali camini. Traversare a sinistra fino al vicino imbocco del colatoio del Tempio (1h45'). Risalire il colatoio per 80m (ripida ghiaia e rocce fino al II°) fino al termine dove attacca la via (1h55', quota 1850m circa). L'accesso alternativo è meno logico e ci impiega lo stesso tempo ma è più comodo, in pratica si risale tutta la valle Petrosa, per poi iniziare a traversare (appena possibile) lungamente sotto le pareti fino al colatoio dell'Imbuto. Itinerario
L1: 40m (IV). Attaccare il breve diedro-camino appena a destra di una liscia placca fino ad 1ch (4m III+), quindi traversare a sinistra alla liscia placca (IV). Ancora a sinistra (ch in basso poco visibile) fino alla base di un largo diedro erboso e di roccia un po' rotta. Risalire per 10m (IV-) le rocce a destra del diedro fino ad 1ch, quindi sempre sulla destra fino ad uscire sul bordo (15m III+) su rocce facili ma un po' rotte. Poco più in alto a sinistra si nota la sosta.
L2: 30m (I, II) superare le roccette a appena a destra e a monte della sosta (10m I, II) per andare a prendere il largo cengione erboso che borda la base della placconata basale del Tempio. Traversare su erba fino ad uno speroncino più evidente a monte del quale si nota una fessura svasa dove si sosta su cordone su 1ch.
L3: 45m (VII o VI/A0). Attaccare la fessura (1ch.) e proseguire fino ad un visibile cordino su clessidra, 10m V, VI-). Quindi traversare a dx ad 1ch. a lama (VI delicato); ora con passo delicato su placca (VII o VI/A0) si prende un buco a destra. Si rimonta ad 1ch., ancora verticalmente ad un secondo ch. (tratto VI-), si è ora su una microcengia. Con passo delicato di VI+/A0 si raggiunge l'erbosa fessura orizzontale (friend). Ora si traversa a sinistra (V+, 1ch.) su presa rovescia ed erba, poi ancora in diagonale a sinistra ad 1ch. con cordone (8m V erboso). Ora facilmente si prosegue su placca/rampa a destra che man mano si fa verticale fino un ch. (10m V) ora verticalmente fino alla visibile sosta su placca a buchi (10m 2ch.;VII, o VI+/A0).
L4: 23m (VII o A1/VI): attaccare brevemente a destra della sosta fino ad 1ch. (5m, IV), quindi in obliquo a sinistra ad un buco (VI, 1ch.), poi in obliquo a destra a 2 ch. vicini (VI+), con passo in VI/A1 o VII si spacca a desta ad una rampa. Altri 10m (V+ , poi V-) un po' erbosi conducono sotto una nicchia con sosta (2ch., cordone)
L5: 30m (VI+): si segue l'evidente fessura-rampa a sinistra della sosta, giunti ad 1ch. (V+) si prosegue per la fessura orizzontale per 8m a sinistra (VI-, friend rosso) ora o dritti su goccie o a sinistra su spigolo/lama, si rimonta lo strapiombo (VI+). Poi sempre più facilmente (V-, poi III, rocce rotte alla fine) si perviene alla cengia mediana al di sotto una evidente fessura alla base del quale vi è la sosta.
L6: 40m (VI-) attaccare la fessura, quindi sfruttare la rampa a destra offerta da un avancorpo roccioso, 20m (friend, 1ch.,V continuo). Al suo termine tirare dritti (V+/VI-, 1ch) quindi in leggero obliquo a sinistra si raggiunge la base della fessura finale (15m V-, poi IV+, rocce rotte attenzione) dove si sosta sotto un tetto (2ch. cordone lasciato).
L7: 35m (VI-): non salire la fessura sovrastante, ma traversare in obliquo a sinistra per 7m (IV+) fin quasi a raggiungere lo spigolo. Si sale dritti ad una breve fessura che incide la placca, si rimonta (VI-, 1ch) quindi si prosegue su roccia discreta per altri 25m in leggero obliquo a sinistra fino a far sosta (cordone lasciato) pochi metri sotto evidente nicchia-diedro.
L8: 35m (V-) si traversa su bella placca a destra per 5m (V-) quindi facilmente per 30m, evitando di proseguire su pendii erbosi alla destra, si risale per rocce rotte (III/III+) fino a sostare sotto sperone, ch. con cordone.
L9: 25m (III) per rocce rotte e piccoli rimonti si giunge in vetta. Discesa
Sul lato opposto ci si cala all'evidente selletta (45m I, II, II+); quindi per ghiaie ripide si torna alla sosta dopo il 1° tiro (25min dalla vetta). Con una doppia di 40m si entra nel colatoio, quindi altri 60m come in salita su ghiaie e brevi risalti II si esce sui pratoni. Ora in diagonale a sinistra si scende puntando alla selletta (tracce) tra il Sirente e il Colle Saraceno (20min dai pratoni). Si scende la valle Petrosa, quindi con percorso a ritroso fino alla macchina, 2h15' dalla cima, 45min dalla sella Colle Saraceno. Materiale
Normale dotazione alpinistica, 2 mezze corde da 60m, serie friend, mazzetta di chiodi (specie a lama) e dadi.
Dai Prati del Sirente, 1120m. Si parcheggia nell'evidente area di sosta nei pressi di una staccionata. Percorrere il pianoro in direzione di una non molto evidente casetta bianca, un po' sulla sinistra (300m dal parcheggio). Appena a destra di questa seguire l'evidente e largo sentiero verso destra per circa 200-300m: prestando molta attenzione (bosco con molte tracce di boscaioli) si abbandona il grosso sentiero per una traccia che parte verso sinistra. a risalire una accennata valletta. Seguire questa in salita (ometti) fino ad una radura (Fossa del Pratiglio su IGM, 1350m ca) con splendida vista sulla parete N del Sirente (40min). Seguire l'evidente traccia che lo percorre a destra, ancora (ometti) nel bosco fin quasi al suo termine (radi bolli rossi sugli alberi) quando questo diviene intricato per la valanghe che piegano gli alberi. Ora non seguire il percorso originario (intricato e ormai chiuso dalla vegetazione) ma piegare verso destra, a risalire un ripido costolone boscoso per circa 150m di dislivello. Piegando leggermente sulla sinistra si cerca di traversare verso l'intuitiva Valle Petrosa che si apre ampia tra la parete N del Sirente e l'elevazione boscosa del Colle Saraceno. In traverso e in leggera discesa si raggiunge tale valle in splendida vista della parete e del torrione de Il Tempio (1h15'). Accesso
Ora sono possibili due accessi, il più rapido, ma anche il meno comodo, è quello che qui descrivo poiché il più intuitivo. Risalire il ripido pendio di ghiaia ed erba che porta direttamente verso il Tempio. Ad un primo bivio piegare sul valloncello di destra, si sale per questo (ripido, a tratti incassato, scivoloso ed erboso, con passi fino al II°) fino ad uscire su ripidi pratoni al di sotto di alti e verticali camini. Traversare a sinistra fino al vicino imbocco del colatoio del Tempio (1h45'). Risalire il colatoio per 80m (ripida ghiaia e rocce fino al II°) fino al termine dove attacca la via (1h55', quota 1850m circa). L'accesso alternativo è meno logico e ci impiega lo stesso tempo ma è più comodo, in pratica si risale tutta la valle Petrosa, per poi iniziare a traversare (appena possibile) lungamente sotto le pareti fino al colatoio dell'Imbuto. Itinerario
L1: 40m (IV). Attaccare il breve diedro-camino appena a destra di una liscia placca fino ad 1ch (4m III+), quindi traversare a sinistra alla liscia placca (IV). Ancora a sinistra (ch in basso poco visibile) fino alla base di un largo diedro erboso e di roccia un po' rotta. Risalire per 10m (IV-) le rocce a destra del diedro fino ad 1ch, quindi sempre sulla destra fino ad uscire sul bordo (15m III+) su rocce facili ma un po' rotte. Poco più in alto a sinistra si nota la sosta.
L2: 30m (I, II) superare le roccette a appena a destra e a monte della sosta (10m I, II) per andare a prendere il largo cengione erboso che borda la base della placconata basale del Tempio. Traversare su erba fino ad uno speroncino più evidente a monte del quale si nota una fessura svasa dove si sosta su cordone su 1ch.
L3: 45m (VII o VI/A0). Attaccare la fessura (1ch.) e proseguire fino ad un visibile cordino su clessidra, 10m V, VI-). Quindi traversare a dx ad 1ch. a lama (VI delicato); ora con passo delicato su placca (VII o VI/A0) si prende un buco a destra. Si rimonta ad 1ch., ancora verticalmente ad un secondo ch. (tratto VI-), si è ora su una microcengia. Con passo delicato di VI+/A0 si raggiunge l'erbosa fessura orizzontale (friend). Ora si traversa a sinistra (V+, 1ch.) su presa rovescia ed erba, poi ancora in diagonale a sinistra ad 1ch. con cordone (8m V erboso). Ora facilmente si prosegue su placca/rampa a destra che man mano si fa verticale fino un ch. (10m V) ora verticalmente fino alla visibile sosta su placca a buchi (10m 2ch.;VII, o VI+/A0).
L4: 23m (VII o A1/VI): attaccare brevemente a destra della sosta fino ad 1ch. (5m, IV), quindi in obliquo a sinistra ad un buco (VI, 1ch.), poi in obliquo a destra a 2 ch. vicini (VI+), con passo in VI/A1 o VII si spacca a desta ad una rampa. Altri 10m (V+ , poi V-) un po' erbosi conducono sotto una nicchia con sosta (2ch., cordone)
L5: 30m (VI+): si segue l'evidente fessura-rampa a sinistra della sosta, giunti ad 1ch. (V+) si prosegue per la fessura orizzontale per 8m a sinistra (VI-, friend rosso) ora o dritti su goccie o a sinistra su spigolo/lama, si rimonta lo strapiombo (VI+). Poi sempre più facilmente (V-, poi III, rocce rotte alla fine) si perviene alla cengia mediana al di sotto una evidente fessura alla base del quale vi è la sosta.
L6: 40m (VI-) attaccare la fessura, quindi sfruttare la rampa a destra offerta da un avancorpo roccioso, 20m (friend, 1ch.,V continuo). Al suo termine tirare dritti (V+/VI-, 1ch) quindi in leggero obliquo a sinistra si raggiunge la base della fessura finale (15m V-, poi IV+, rocce rotte attenzione) dove si sosta sotto un tetto (2ch. cordone lasciato).
L7: 35m (VI-): non salire la fessura sovrastante, ma traversare in obliquo a sinistra per 7m (IV+) fin quasi a raggiungere lo spigolo. Si sale dritti ad una breve fessura che incide la placca, si rimonta (VI-, 1ch) quindi si prosegue su roccia discreta per altri 25m in leggero obliquo a sinistra fino a far sosta (cordone lasciato) pochi metri sotto evidente nicchia-diedro.
L8: 35m (V-) si traversa su bella placca a destra per 5m (V-) quindi facilmente per 30m, evitando di proseguire su pendii erbosi alla destra, si risale per rocce rotte (III/III+) fino a sostare sotto sperone, ch. con cordone.
L9: 25m (III) per rocce rotte e piccoli rimonti si giunge in vetta. Discesa
Sul lato opposto ci si cala all'evidente selletta (45m I, II, II+); quindi per ghiaie ripide si torna alla sosta dopo il 1° tiro (25min dalla vetta). Con una doppia di 40m si entra nel colatoio, quindi altri 60m come in salita su ghiaie e brevi risalti II si esce sui pratoni. Ora in diagonale a sinistra si scende puntando alla selletta (tracce) tra il Sirente e il Colle Saraceno (20min dai pratoni). Si scende la valle Petrosa, quindi con percorso a ritroso fino alla macchina, 2h15' dalla cima, 45min dalla sella Colle Saraceno. Materiale
Normale dotazione alpinistica, 2 mezze corde da 60m, serie friend, mazzetta di chiodi (specie a lama) e dadi.
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Primi salitori
Domenico Totani, Cristiano Iurisci, Stefano Supplizi e Gabriele Basile a comando alternato, 23 e 28/09/2012
Autore scheda
Cristiano Iurisci
Versante
Nord
Lunghezza dislivello
300m
Quota
2.099m
Difficoltà
ED; VII max, R2+/IV
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