Vecchie Glorie - Pala Pinaider - Dirupi del Larsec
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Vecchie Glorie: Dirupi di Larsec (Catinaccio, Dolomiti), Marco Bozzetta, Alberto Salogni
Planetmountain
Bellezza
Primi salitori
Marco Bozzetta, Alberto Salogni 09/07/2021
Autore scheda
Marco Bozzetta, Guida Alpina
Difficoltà
TD ( R2/I°/VI)
Difficoltà obbligatoria
V+
Orario
2 - 3 ore
Periodo
Giugno-ottobre
Frequentazione
Bassa
La Pala Pinaider è una cima poco conosciuta posta a sinistra dei più famosi campanili di Gardeccia, valorizzata da Mauro Bernardi attraverso una via classica aperta nel 2008 in compagnia di Ludovica Pinaider, da qui deriva il nome.
La via Vecchie Glorie corre a destra del grande tetto centrale, lungo solide ed estetiche placche, con arrampicata elegante e ben protetta con spit, chiodi, cordini. Tutte le soste sono attrezzate con solidi anelli che consentono il ritorno in corda doppia.
Un’ ottima salita quindi, anche per giornate di tempo incerto o nelle corte giornate autunnali. Delle vie che ho aperto, questa è sicuramente la più facile e meglio protetta. Molte protezioni sono state aggiunte durante la discesa, per facilitare la salita ai ripetitori. Sono convinto possa diventare un itinerario classico e frequentato.
Aperta dal basso in compagnia di Alberto Salogni con cui non arrampicavo insieme da vent’anni. Un bel ricordo di tempi andati e una amicizia ritrovata!
La via Vecchie Glorie corre a destra del grande tetto centrale, lungo solide ed estetiche placche, con arrampicata elegante e ben protetta con spit, chiodi, cordini. Tutte le soste sono attrezzate con solidi anelli che consentono il ritorno in corda doppia.
Un’ ottima salita quindi, anche per giornate di tempo incerto o nelle corte giornate autunnali. Delle vie che ho aperto, questa è sicuramente la più facile e meglio protetta. Molte protezioni sono state aggiunte durante la discesa, per facilitare la salita ai ripetitori. Sono convinto possa diventare un itinerario classico e frequentato.
Aperta dal basso in compagnia di Alberto Salogni con cui non arrampicavo insieme da vent’anni. Un bel ricordo di tempi andati e una amicizia ritrovata!
Accesso generale
Per raggiungere la località Gardeccia sotto al Catinaccio ci sono 2 modi. Il primo consiste nel parcheggiare davanti alla seggiovia Catinaccio a Pera di Fassa e con questa si raggiunge Pra Marin. Da qui con 30 minuti di camminata si è al Gardeccia.
Il secondo modo, consiste nel raggiungere la frazione di Moncion sopra Pera di Fassa e parcheggiare lungo la starda (difficoltà in alta stagione). Da qui in avanti vige un divieto di transito. Non resta che proseguire a piedi (o in E-bike) lungo la strada asfaltata fino al Gardeccia. Ore 1e15. Accesso
Dal Rifugio Gardeccia (ottimo ristoro), oltrepassare il greto del torrente (a monte del ponte) prendendo il sentiero “Bepo da Medil” segnalazioni. Il sentiero sale a tornanti in mezzo ai mughi. Alla fine dei mughi (ometto) si abbandona il sentiero per salire sotto alla parete (visibile il caratteristico tetto nero centrale). Rimanere a sinistra del canale ghiaioso fin quasi al termine, per poi attraversarlo e prendere una cengia erbosa che sempre verso destra sopra un salto porta all’attacco, contraddistinto da una grossa clessidra con cordino, posta a sinistra del canale. 40 minuti. Itinerario
Vedi relazione Discesa
In corda doppia lungo l’itinerario. Materiale
1 corda 70mt, 12 rinvii, serie di friends.
Per raggiungere la località Gardeccia sotto al Catinaccio ci sono 2 modi. Il primo consiste nel parcheggiare davanti alla seggiovia Catinaccio a Pera di Fassa e con questa si raggiunge Pra Marin. Da qui con 30 minuti di camminata si è al Gardeccia.
Il secondo modo, consiste nel raggiungere la frazione di Moncion sopra Pera di Fassa e parcheggiare lungo la starda (difficoltà in alta stagione). Da qui in avanti vige un divieto di transito. Non resta che proseguire a piedi (o in E-bike) lungo la strada asfaltata fino al Gardeccia. Ore 1e15. Accesso
Dal Rifugio Gardeccia (ottimo ristoro), oltrepassare il greto del torrente (a monte del ponte) prendendo il sentiero “Bepo da Medil” segnalazioni. Il sentiero sale a tornanti in mezzo ai mughi. Alla fine dei mughi (ometto) si abbandona il sentiero per salire sotto alla parete (visibile il caratteristico tetto nero centrale). Rimanere a sinistra del canale ghiaioso fin quasi al termine, per poi attraversarlo e prendere una cengia erbosa che sempre verso destra sopra un salto porta all’attacco, contraddistinto da una grossa clessidra con cordino, posta a sinistra del canale. 40 minuti. Itinerario
Vedi relazione Discesa
In corda doppia lungo l’itinerario. Materiale
1 corda 70mt, 12 rinvii, serie di friends.
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Bellezza
Primi salitori
Marco Bozzetta, Alberto Salogni 09/07/2021
Autore scheda
Marco Bozzetta, Guida Alpina
Difficoltà
TD ( R2/I°/VI)
Difficoltà obbligatoria
V+
Orario
2 - 3 ore
Periodo
Giugno-ottobre
Frequentazione
Bassa
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