Transiberiana Express - Cima Mosca
1 / 15
Transiberiana Express: Cima Mosca, Carega, Piccole Dolomiti (Nicola Bertolani, Matthias Stefani 07/02/2020)
Planetmountain
Bellezza
Primi salitori
Nicola Bertolani, Matthias Stefani 07/02/2020
Autore scheda
Nicola Bertolani, Matthias Stefani
Versante
N/NO
Lunghezza dislivello
600m
Difficoltà
WI5, V, 80°
La Transiberiana Express nelle Piccole Dolomiti è un itinerario di ghiaccio e misto che vince i punti più vulnerabili della parete NNO di cima Mosca seguendo, con linea logica, una serie di solchi nevosi, camini e goulotte ghiacciate. Nella prima parte alcuni tratti sono in comune con il percorso seguito da O. Menato e N. Savi nell‘estate del 1932 (in parte franato). La prima lunghezza è in comune con la via Bettega-Maslowski (A. Peruffo, I. Ferrari 2005) mentre l’uscita in vetta è in comune con Magic Couloir (T. Bellò, M. Vielmo 1998). L’itinerario è stato salito il 07/02/2020 dopo un precedente tentativo del 07/12/2019. (M. Stefani, N. Bertolani)
P.S. E’ possibile percorrere solamente le prime 4 lunghezze denominate 'Goulotte Mosquito', tornando all‘attacco con 4 corde doppie (Soste attrezzate per la calata).
Sviluppo di 600 m circa, difficoltà come da relazione (la gradazione si riferisce alle condizioni di scarso innevamento del 07/02/2020). Tutti i chiodi usati sono stati lasciati. Consigliata una serie di friend fino al n. 2 B.D. (può essere utile doppiare le misure n. 1 e 2 B.D.), 3/4 viti da ghiaccio corte e qualche chiodo per ogni evenienza.
Sviluppo di 600 m circa, difficoltà come da relazione (la gradazione si riferisce alle condizioni di scarso innevamento del 07/02/2020). Tutti i chiodi usati sono stati lasciati. Consigliata una serie di friend fino al n. 2 B.D. (può essere utile doppiare le misure n. 1 e 2 B.D.), 3/4 viti da ghiaccio corte e qualche chiodo per ogni evenienza.
Accesso generale
Raggiungere il Rifugio Campogrosso Accesso
Dal rifugio Campogrosso (nei pressi del quale si lascia l’auto) imboccare il sentiero n. 157 che in falsopiano e con lungo giro traversa prima il Giaron della Scala, poi il Pra degli Angeli ed infine il Boale dei Fondi. Oltrepassare quest’ultimo e raggiungere la vicina Sella dei Cotorni. Proseguire, ora in discesa, per il 158 fino ad immettersi nel bacino dei Colori. Risalire l’omonimo vajo pervenendo, dopo circa 50 m di dislivello, ad un bivio: tenere l’impluvio di sinistra (a destra si va verso il Vajo Camosci). Portarsi a ridosso dell’evidente parete nord di cima Mosca e quindi ad un secondo grande bivio: a destra si prosegue per il Vajo dei Colori, mentre l’ampio canalone di sinistra porta al Vajo Valdagno. In prossimità del primo stretto intaglio obliquo, poco a sinistra del punto più basso della parete, si trova l’attacco. (in comune con la via Bettega-Maslowsky). Ore 1.15 Itinerario
L1: Risalire il solco obliquo tra brevi colate ghiacciate fino ad una nicchia gialla dove si sosta (45 m; 50°, 60°, 70°, brevi passi di misto. Sosta su 2 chiodi con cordone e maillon di calata).
L2: Spostarsi a destra della sosta e vincere un tratto verticale di misto sfruttando sottilissime rigole ghiacciate che accompagna ad una goulotte appoggiata; proseguire ora facilmente fino ad un anfratto dove si sosta (50 m; M4, poi 50°, 2 chiodi. Sosta su su 2 chiodi con cordone e maillon di calata).
L3: Rimontare la nicchia sulla destra superando un breve tratto di ghiaccio verticale, quindi seguire il solco innevato che via via diviene più ampio e appoggiato fino alla sosta, posta sulla sinistra nei pressi di un anfiteatro roccioso (50 m; passo di ghiaccio a 75° poi 40°/45°. Sosta su 2 chiodi e 1 nut incastrato con cordone e maillon di calata).
L4: Risalire un canalino a dx del grande camino strapiombante che accompagna ad un muro di neve verticale; vincerlo e proseguire fino ad una cengia posta sotto ad un enorme ed evidente tetto. Seguirla pochi metri verso sinistra fino alla sosta situata alla base di un angusto camino strapiombante (50 m; ghiaccio a 70°, breve tratto a 80°, passo di M3. Sosta su 2 chiodi e una clessidra con cordone e maillon di calata).
L5: Attraversare il camino abbassandosi di pochi metri ed iniziare un traverso ascendente su roccia delicata sfruttando delle sottili tacche orizzontali fino ad una cengia esposta che accompagna alla base del successivo lungo camino dove si sosta sulla sinistra di quest’ultimo (25 m; V, 60°, 2 clessidre con cordino e 1 chiodo. Sosta su 2 chiodi).
L6: Risalire il camino sfruttando una sottile rigola ghiacciata fino ad un breve strapiombo. Superarlo (passo chiave, utili friend medi) ed immettersi in un solco nevoso appoggiato che dopo pochi metri diviene una goulotte di ghiaccio. Sostare pochi metri prima della fine dal canale sulla sinistra. (55 m; M3, M4, M5, ghiaccio a 80°, poi 60° e ghiaccio a 70°. 2 chiodi e un cordone su masso incastrato. Sosta su 2 chiodi sulla parete di sinistra).
L7: Percorrere gli ultimi metri del canale fino allo spallone N/O e con un lungo traverso ascendente verso destra portarsi nel versante Nord-Ovest. Sostare alla base di un canalino ghiacciato (55 m; 50°/60° e ghiaccio a 70°. Sosta da attrezzare su ghiaccio).
L8: Salire il canalino e successivamente alcune colate ghiacciate, quindi spostarsi verso destra ed immettersi in un ampio canale nevoso. Sostare sulle rocce di destra al principio del canale (55 m; M3, tratti di ghiaccio a 70°. Sosta su 1 chiodo con cordone da rinforzare con friend medio-piccoli.
L9, L10, L11: Proseguire per il bel canale nevoso che accompagna, con pendenze medie, al pendio finale di cima Mosca (220m circa; 50°/60° tratti a 70°, possibilità di sostare con fittoni o protezioni veloci).
Discesa
Scendere per la facile cresta verso sud; dopo poche decine di metri abbandonarla e abbassarsi a sinistra sul Boale Mosca (inizialmente ripido, possibilità di calarsi dai vari mughi) fino a ricongiungersi con il Boale dei Fondi. Scenderlo fino ad intersecare il sentiero 157 che riporta comodamente a Campo- grosso. Ore 1.15/1.30 Note
La prima ripetizione è stata fatta da Serafino Ripamonti (Ragni di Lecco) e Marcello Sanguineti (CAAI) seguiti dai toscani Gian Carlo Polacci (CAAI) e Gionata Landi. Durante le successive ripetizioni sono stati aggiunti 2 chiodi sul traverso di L5 rendendolo così più protetto.
Raggiungere il Rifugio Campogrosso Accesso
Dal rifugio Campogrosso (nei pressi del quale si lascia l’auto) imboccare il sentiero n. 157 che in falsopiano e con lungo giro traversa prima il Giaron della Scala, poi il Pra degli Angeli ed infine il Boale dei Fondi. Oltrepassare quest’ultimo e raggiungere la vicina Sella dei Cotorni. Proseguire, ora in discesa, per il 158 fino ad immettersi nel bacino dei Colori. Risalire l’omonimo vajo pervenendo, dopo circa 50 m di dislivello, ad un bivio: tenere l’impluvio di sinistra (a destra si va verso il Vajo Camosci). Portarsi a ridosso dell’evidente parete nord di cima Mosca e quindi ad un secondo grande bivio: a destra si prosegue per il Vajo dei Colori, mentre l’ampio canalone di sinistra porta al Vajo Valdagno. In prossimità del primo stretto intaglio obliquo, poco a sinistra del punto più basso della parete, si trova l’attacco. (in comune con la via Bettega-Maslowsky). Ore 1.15 Itinerario
L1: Risalire il solco obliquo tra brevi colate ghiacciate fino ad una nicchia gialla dove si sosta (45 m; 50°, 60°, 70°, brevi passi di misto. Sosta su 2 chiodi con cordone e maillon di calata).
L2: Spostarsi a destra della sosta e vincere un tratto verticale di misto sfruttando sottilissime rigole ghiacciate che accompagna ad una goulotte appoggiata; proseguire ora facilmente fino ad un anfratto dove si sosta (50 m; M4, poi 50°, 2 chiodi. Sosta su su 2 chiodi con cordone e maillon di calata).
L3: Rimontare la nicchia sulla destra superando un breve tratto di ghiaccio verticale, quindi seguire il solco innevato che via via diviene più ampio e appoggiato fino alla sosta, posta sulla sinistra nei pressi di un anfiteatro roccioso (50 m; passo di ghiaccio a 75° poi 40°/45°. Sosta su 2 chiodi e 1 nut incastrato con cordone e maillon di calata).
L4: Risalire un canalino a dx del grande camino strapiombante che accompagna ad un muro di neve verticale; vincerlo e proseguire fino ad una cengia posta sotto ad un enorme ed evidente tetto. Seguirla pochi metri verso sinistra fino alla sosta situata alla base di un angusto camino strapiombante (50 m; ghiaccio a 70°, breve tratto a 80°, passo di M3. Sosta su 2 chiodi e una clessidra con cordone e maillon di calata).
L5: Attraversare il camino abbassandosi di pochi metri ed iniziare un traverso ascendente su roccia delicata sfruttando delle sottili tacche orizzontali fino ad una cengia esposta che accompagna alla base del successivo lungo camino dove si sosta sulla sinistra di quest’ultimo (25 m; V, 60°, 2 clessidre con cordino e 1 chiodo. Sosta su 2 chiodi).
L6: Risalire il camino sfruttando una sottile rigola ghiacciata fino ad un breve strapiombo. Superarlo (passo chiave, utili friend medi) ed immettersi in un solco nevoso appoggiato che dopo pochi metri diviene una goulotte di ghiaccio. Sostare pochi metri prima della fine dal canale sulla sinistra. (55 m; M3, M4, M5, ghiaccio a 80°, poi 60° e ghiaccio a 70°. 2 chiodi e un cordone su masso incastrato. Sosta su 2 chiodi sulla parete di sinistra).
L7: Percorrere gli ultimi metri del canale fino allo spallone N/O e con un lungo traverso ascendente verso destra portarsi nel versante Nord-Ovest. Sostare alla base di un canalino ghiacciato (55 m; 50°/60° e ghiaccio a 70°. Sosta da attrezzare su ghiaccio).
L8: Salire il canalino e successivamente alcune colate ghiacciate, quindi spostarsi verso destra ed immettersi in un ampio canale nevoso. Sostare sulle rocce di destra al principio del canale (55 m; M3, tratti di ghiaccio a 70°. Sosta su 1 chiodo con cordone da rinforzare con friend medio-piccoli.
L9, L10, L11: Proseguire per il bel canale nevoso che accompagna, con pendenze medie, al pendio finale di cima Mosca (220m circa; 50°/60° tratti a 70°, possibilità di sostare con fittoni o protezioni veloci).
Discesa
Scendere per la facile cresta verso sud; dopo poche decine di metri abbandonarla e abbassarsi a sinistra sul Boale Mosca (inizialmente ripido, possibilità di calarsi dai vari mughi) fino a ricongiungersi con il Boale dei Fondi. Scenderlo fino ad intersecare il sentiero 157 che riporta comodamente a Campo- grosso. Ore 1.15/1.30 Note
La prima ripetizione è stata fatta da Serafino Ripamonti (Ragni di Lecco) e Marcello Sanguineti (CAAI) seguiti dai toscani Gian Carlo Polacci (CAAI) e Gionata Landi. Durante le successive ripetizioni sono stati aggiunti 2 chiodi sul traverso di L5 rendendolo così più protetto.
Commenti
Ancora nessun commento...
Bellezza
Primi salitori
Nicola Bertolani, Matthias Stefani 07/02/2020
Autore scheda
Nicola Bertolani, Matthias Stefani
Versante
N/NO
Lunghezza dislivello
600m
Difficoltà
WI5, V, 80°
Itinerari nello stesso gruppo montuoso
Mostra altri in Piccole Dolomiti
News correlate