Spigolo Nordovest - Corno di Grevo
1 / 10
Spigolo Nordovest: © Cain Olsen
Planetmountain
Bellezza
Autore scheda
Cain Olsen, Guida Alpina
Versante
NO
Lunghezza dislivello
560m circa
Quota
2869m
Difficoltà
D / V
Periodo
luglio - settembre
Una bellissima via classica, rovinata purtroppo da una via ferrata. Ce ne sarebbero di pareti con roccia mediocre in Valcamonica dove costruire belle vie ferrate. Basterebbe prendere esempio dalla regione del Briancon in Francia. Invece, con poca immaginazione, nel 1982 il CAI di Cedegolo ha pensato bene di "ferrare" questo via di arrampicata. Questo scriveva Pericle Sacchi nella Guida dei Monti d'Italia nel 1984: "Nel estate 1982 sono iniziati i lavori relativi a una via ferrata che dovrebbe raggiungere la cima del Corno di Grevo seguendo lo spigolo NO e annullando la più bella arrampicata della zona! A un anno di distanza (1983) non si hanno dati sicuri sulla prosecuzione di questa iniziativa, dal punto di vista alpinistico davvero inqualificabile". Purtroppo i cavi ci sono, i pioli pure, ma questo non ci vieta di percorrere questo itinerario con scarpette e corde come si faceva una volta. Si scoprirà una via splendida con tratti esposti, roccia bellissima e panorami straordinari sul Gruppo dell'Adamello. La via era stata aperta da Virginio Boldini e Alberto Bonomelli, 8 maggio 1958.
Ciliegina sulla torta di questa escursione sono i resti della Prima Guerra Mondiale al Passo del Forcellino Rosso durante la discesa. Il luogo merita una sosta prima di affrontare la ripida discesa verso valle.
Ciliegina sulla torta di questa escursione sono i resti della Prima Guerra Mondiale al Passo del Forcellino Rosso durante la discesa. Il luogo merita una sosta prima di affrontare la ripida discesa verso valle.
Accesso generale
Da Cedegolo si seguono indicazioni per Valle di Saviore. Superato l'abitato, si segue la strada fino al parcheggio presso la Malga Lincino (partenza della teleferica per i Rifugio Lissone). Accesso
Si percorre il sentiero fino al Rifugio, situato all'inizio della bellissima Vall'Adamè. Da qui si vede bene la tutto lo sviluppo della cresta e dopo aver bevuto un buon caffè con il rifugista, ci si inoltra sul sentiero numero 24 verso il Passo del Forcellino Rosso. A quota 2200m circa, fare attenzione alle indicazioni su una pietra che indicano il sentiero di accesso alla via ferrata verso sinistra. L'attacco si trova presso un evidente intaglio sulla cresta, con una targa di metallo. Itinerario
L'orientamento è molto semplice visto che si segue il cavo di metallo. Comunque, per motivi storici, riportiamo la relazione originale:
Si segue la cresta per circa 100m su buone rocce inclinate seguito da un tratto più facile. Successivamente si continua per due lunghezze di corda, prima su placche e poi per cresta che si fa affilata (III). Ci si abbassa un paio di metri a sinistra e si attraversa una placca sporgente (IV+) per poi raggiungere facilmente il primo intaglio. Si continua sul filo di cresta e dopo 40m si supera una placca molto bella (IV+), si continua diritti per 20m per poi scavalcare la cresta verso destra. Per alcuni diedri si torna a sinistra a un piccolo intaglio, si supera un piccolo strapiombo (IV+) e si arriva alla base di un grande diedro chiaro. Lo si sale (IV) e si continua più facilmente fino alla base di un lastrone scuro fessurato. Lo si supera (A0, chiodi o cavo) e si continua per la cresta che ora alterna tratti facili a qualche bel passaggio, fin sotto un salto a schiena di mulo di roccia molto compatta. Lo si attacca un po' a destra poi direttamente (IV+) e lo si supera con una lunghezza di corda molto bella. Segue un centinaio di metri sempre su magnifica roccia (III, IV) fino all'ultimo intaglio della cresta. Si supera una placca fessurata e altri passaggi impegnativi sempre sul filo di cresta stando sulla destra per evitare l'ultimo torrione a sinistra. Alla fine per una specie di colatoio si raggiungono i massi della vetta. Ore 5. Discesa
Si seguono i cavi in discesa per poche decine di metri, poi per canalini e piccoli risalti di roccia, ci ti trova sul sentiero della via normale del Corno di Grevo (fare attenzione ai pochi segni e alla traccia poco evidente). Si continua ad attraversare in diagonale in discesa (verso sud) fino ad incrociare il sentiero che sale dalla Val di Fumo. Si gira a destra e con poco dislivello in salita si arriva al passo fortificato. Si scende a nordovest nello stretto e ripido canale (neve dura ad inizio stagione, piccozza e ramponi consigliati), e successivamente su facile sentiero fino al Rifugio. Materiale
Corda singola 60m (oppure due mezze corde), discensore, fettucce e cordini kevlar, casco, piccola serie friend e dadi, qualche rinvio, lampada frontale. Piccozza classica e ramponi per la discesa a inizio stagione.
Da Cedegolo si seguono indicazioni per Valle di Saviore. Superato l'abitato, si segue la strada fino al parcheggio presso la Malga Lincino (partenza della teleferica per i Rifugio Lissone). Accesso
Si percorre il sentiero fino al Rifugio, situato all'inizio della bellissima Vall'Adamè. Da qui si vede bene la tutto lo sviluppo della cresta e dopo aver bevuto un buon caffè con il rifugista, ci si inoltra sul sentiero numero 24 verso il Passo del Forcellino Rosso. A quota 2200m circa, fare attenzione alle indicazioni su una pietra che indicano il sentiero di accesso alla via ferrata verso sinistra. L'attacco si trova presso un evidente intaglio sulla cresta, con una targa di metallo. Itinerario
L'orientamento è molto semplice visto che si segue il cavo di metallo. Comunque, per motivi storici, riportiamo la relazione originale:
Si segue la cresta per circa 100m su buone rocce inclinate seguito da un tratto più facile. Successivamente si continua per due lunghezze di corda, prima su placche e poi per cresta che si fa affilata (III). Ci si abbassa un paio di metri a sinistra e si attraversa una placca sporgente (IV+) per poi raggiungere facilmente il primo intaglio. Si continua sul filo di cresta e dopo 40m si supera una placca molto bella (IV+), si continua diritti per 20m per poi scavalcare la cresta verso destra. Per alcuni diedri si torna a sinistra a un piccolo intaglio, si supera un piccolo strapiombo (IV+) e si arriva alla base di un grande diedro chiaro. Lo si sale (IV) e si continua più facilmente fino alla base di un lastrone scuro fessurato. Lo si supera (A0, chiodi o cavo) e si continua per la cresta che ora alterna tratti facili a qualche bel passaggio, fin sotto un salto a schiena di mulo di roccia molto compatta. Lo si attacca un po' a destra poi direttamente (IV+) e lo si supera con una lunghezza di corda molto bella. Segue un centinaio di metri sempre su magnifica roccia (III, IV) fino all'ultimo intaglio della cresta. Si supera una placca fessurata e altri passaggi impegnativi sempre sul filo di cresta stando sulla destra per evitare l'ultimo torrione a sinistra. Alla fine per una specie di colatoio si raggiungono i massi della vetta. Ore 5. Discesa
Si seguono i cavi in discesa per poche decine di metri, poi per canalini e piccoli risalti di roccia, ci ti trova sul sentiero della via normale del Corno di Grevo (fare attenzione ai pochi segni e alla traccia poco evidente). Si continua ad attraversare in diagonale in discesa (verso sud) fino ad incrociare il sentiero che sale dalla Val di Fumo. Si gira a destra e con poco dislivello in salita si arriva al passo fortificato. Si scende a nordovest nello stretto e ripido canale (neve dura ad inizio stagione, piccozza e ramponi consigliati), e successivamente su facile sentiero fino al Rifugio. Materiale
Corda singola 60m (oppure due mezze corde), discensore, fettucce e cordini kevlar, casco, piccola serie friend e dadi, qualche rinvio, lampada frontale. Piccozza classica e ramponi per la discesa a inizio stagione.
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Bellezza
Autore scheda
Cain Olsen, Guida Alpina
Versante
NO
Lunghezza dislivello
560m circa
Quota
2869m
Difficoltà
D / V
Periodo
luglio - settembre
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