Soleado - Mandrea di Laghel
La via risulta molto logica e divertente, mai banale con difficoltà constati. La chiodatura risulta ottima e per una ripetizione occorrono 15 rinvii. Non soffre ancora del classico ‘ontume’ di Arco e anzi, le bellissime gocce gialle di questa parete regalano movimenti sensazionali.
Si parte a mo di Tarzan con la scalata, stile scimmia, di un albero che ti permette dopo 3 metri di raggiungere il chiodo (in comune con Fiori di Corallo) e la placca grigia del primo tiro.
L'esposto traverso orizzontale verso destra di 7a del quarto tiro crea un po’ di apprensione ma la chiodatura ravvicinata e i piattoni buoni (ma 'ghisanti') rendono il tiro divertente e alla fine non così difficile come sembra.
Il tiro di A0 originariamente molto marcio spezza un pelo la bellezza e la fluidità dell’arrampicata ma chi ha potenza nelle dita e nelle braccia trova pane per i suoi denti. Con le numerose ripetizioni il tiro è diventato arrampicabile 'solidificando' la roccia e rendendolo un tiro leggermente strapiombante a cubetti e prese rovesce 'bello power' di 7b (forse qualcosina in più).
Se siete arrivati in libera fino all’ultimo tiro e avete ancora energie da vendere allora non vi resta che provare la variante di uscita diretta, un tiro strapiombate su canne di 35 metri chiamato Mimovariante e gradato 7b+/7c che dicono che meriti (noi siamo usciti sull’originale V grado a destra). Evitando le giornate calde (va all'ombra solo dopo le 15.30) merita sicuramente una ripetizione!
Da Arco seguire le indicazioni per Laghel. Dopo un tornante nell'oliveto si giunge ad un bivio con chiesetta bianca. Prendere una ripida stradina sulla sinistra che dopo un pò diviene sterrata. Si passo sotto i vari pilastri, fino a che la strada termina nei pressi di una stanga e di un crocifisso. Parcheggiare un pò prima sulla sinistra, attenzione a non parcheggiare su terreni privati. Accesso
Seguire la stradina che dalla stanga porta sotto le pareti, e quindi attraversare il bosco brevemente agli attacchi. Passando sotto le pareti sono ben evidenti i nomi di altre vie (Romantica, Ultimo Regno, ...). Arrivati in corrispondenza di Moana quando il sentiero comincia a scendere, si incontra subito sotto una targa relativa alla Via Uomini nella nebbia; continuare ancora la discesa e attraversare a sinistra su cengia puntando ad un evidentissimo diedro rosso dove parte anche la Via Fiori di Corallo. L' attacco si trova in corrispondenza di un albero che va risalito. Itinerario
L1: salire sull’albero fino ad arrivare alla parete e al primo chiodo. Salire un paio di metri dritti e seguire poi gli spit a sx su placca grigia fino ad arrivare su una cengia con sosta su albero (6b)
L2: risalire l’evidente diedro grigio sulla dx sopra la sosta. Alla fine del diedro aggirare una placca rossa prima leggermente a sx e poi decisamente a dx fino ad uno strapiombetto ammanigliato da superare verso dx e quindi alla sosta (6b)
L3: parte facile su placca a gocce magnifica verso sx per poi raggiungere e salire un diedro strapiombate un po’ fisico (6c+)
L4: scendere dalla sosta verso dx un metro e poi traversare orizzontalmente su prese piatte ma buone fino alla sosta. Chiodata vicina (7a, 15 metri)
L5: partenza boulderosa su una lama gialla e poi più facile verso sx fino alla sosta (6c)
L6: breve tiro verticale fino alla cengia, Sosta su albero a dx (6a)
L7: dalla cengia tornare a sx qualche metro e salire lo strapiombetto giallo, continuare su un gran diedro, bello, fino in sosta (6c). È possibile evitare la sosta sulla cengia de sesto tiro allungando e saltando qualche protezione.
L8: traversare decisamente a sx. Lungo e facile traverso di circa 15 metri. Salire poi per placca tecnica a gocce magnifica fino in sosta. (6c)
L9: qualche passo tecnico di 6c verso dx poi violenta su dritti in strapiombo fino in sosta. Un buon riposo a metà su parete più appoggiata (7b/+ o A0)
L10: partenza violenta su piccole prese (7b o A0 pochi metri) poi facile fino in sosta (6a)
L11: bellissimo diedro prima grigio poi giallo, arrampicata divertente (6a)
L12: facile traverso verso sx, poi passo boulder (6b+) per superare uno strapiombetto e rampa più facile verso sx fino in sosta
L13: diedrino verticale a partire dalla sosta e poi traverso facile verso sx fino ad una cengia (5a)
Variante di L13: “Mimovariante” dritti sullo strapiombo a canne sopra la sosta (7b+/7c)
L14: rampa verso dx e tratti verticali fino in cima alla falesia (4a)
Discesa
Usciti dalle vie un corridoio recintato, da seguire rigorosamente verso sx (proprietà privata) porta ad un sentiero che scende attraverso il bosco fino ad incontrare una strada asfaltata. Seguirla verso sud, direzione Arco, per circa 200m. Qui, un sentiero si stacca sulla sinistra, scendere per questo fino ad un altro bivio. Scegliere ancora il sentiero sinistro che con una bella camminata riporta sulla strada sterrata e quindi alla macchina. (45 minuti)