Il Sentiero dei Kaiserjäger dal Passo Falzarego - Lagazuoi
Il Sentiero Kaiserjäger (cacciatori imperiali) è un'escursione da non perdere a Cortina, nelle maestose Dolomiti Ampezzane, precisamente sul monte Lagazuoi. Come suggerisce il nome, questo percorso è legato alla storia dei cacciatori imperiali austriaci. L'escursione offre non solo una meravigliosa esperienza paesaggistica, ma anche un tuffo nella storia, poiché il Lagazuoi fu uno dei principali fronti durante la Prima Guerra Mondiale.
Nel corso della Grande Guerra il Lagazuoi fu trasformato dai soldati austriaci in una vera roccaforte, punteggiata di gallerie e trincee, molte delle quali visitabili ancora oggi. Questi cunicoli furono scavati dagli austriaci e dagli italiani durante il conflitto, in un serrato scontro per il controllo di questa montagna posizionata in un punto strategico, tra il passo Falzarego e il passo Valparola.
Durante la Grande Guerra, il Sentiero Kaiserjäger si rivelò essere una vitale via di comunicazione che collegava il fondovalle alle postazioni austriache in quota sul Lagazuoi. Attraverso questo sentiero, venivano trasportati cibo, munizioni e materiale essenziale per le truppe impegnate in alta montagna.
Oggi, il sentiero è stato attentamente restaurato e reso percorribile in tutta la sua lunghezza. I visitatori hanno l'opportunità di camminare su questa storica via di rifornimento e immergersi nella suggestiva atmosfera del passato. Dalla vetta del Piccolo Lagazuoi il panorama è davvero mozzafiato e la vista spazia sulle vette principali delle Dolomiti.
Nonostante il dislivello sia di soli 700 metri, l'escursione è abbastanza impegnativa, con alcuni tratti particolarmente esposti che richiedono attenzione. Tuttavia, la sfida è ampiamente ripagata dalle bellezze naturali e storiche che si incontrano lungo il percorso.
Sono raccomandati abbigliamento e calzature adeguate, oltre che l'attrezzatura per via ferrata, noleggiabile presso l'infopoint e noleggio Lagazuoi che si trova al passo Falzarego, presso la stazione di valle della funivia Lagazuoi.
In breve, il Sentiero dei Kaiserjäger offre il vantaggio di immergersi nella bellezza incontaminata delle Dolomiti e, allo stesso tempo, di riflettere sulla storia e il coraggio dei soldati che hanno combattuto e sofferto su queste montagne durante la Grande Guerra.
Raggiungere Cortina d'Ampezzo.
AccessoPunto di partenza è il Passo Falzarego (2.107 m), raggiungibile da Cortina d'Ampezzo, Arabba o dall'Alta Badia con mezzo proprio o con autobus pubblico.
ItinerarioIl sentiero è molto ben segnalato ed inizia ripido, in salita lungo l’evidente pista da sci, direttamente di fronte alla stazione di valle della funivia Lagazuoi. Dopo pochi minuti di cammino si abbandona il sentiero n° 402 e si svolta decisamente a sinistra (ovest). Con una lunga diagonale ci si avvicina alla parete sud del Piccolo Lagazuoi, e alla postazione Vonbank (collegamento a fotografodiguerra.it), un intelligente sistema di trincee realizzato durante la Grande Guerra dall’esercito Austroungarico.
Si prosegue in salita, e dopo numerosi zig-zag si giunge all’inizio del sentiero attrezzato. Alcuni infissi metallici aiutano a risalire un breve angusto canale, a cui segue una stretta cengia che porta al punto più caratteristico del Sentiero dei Kaiserjäger, il famoso ponte sospeso.
Siamo circa a metà salita. Superato il ponte, una stretta ed esposta cengia permette di guadagnare una serie di roccette che si superano senza difficoltà. Ora il sentiero degrada sulla strategica Cengia Martini (vedi nota a fine pagina).
Da qui il sentiero continua in salita, senza difficoltà, sfruttando le numerose cenge della montagna, attrezzate nei tratti più esposti.
Ci si avvicina così al termine del Sentiero Kaiserjäger, sul crinale del monte, in prossimità della croce di vetta del Piccolo Lagazuoi (2.778 m). Dalla vetta in pochi minuti si raggiunge il rifugio, che vanta una fantastica e solare terrazza con vista sui maggiori gruppi montuosi delle Dolomiti.
DiscesaPer la discesa si potrà scegliere se approfittare della funivia oppure entrare letteralmente nelle viscere della montagna, grazie al lungo budello della Galleria del Lagazuoi. Come ultima alternativa, è possibile ritornare al Passo Falzarego incamminandosi lungo il Sentiero del Fronte (sentiero CAI n° 401-402).
NoteIl sentiero attrezzato è semplice e non presenta reali difficoltà tecniche, ma il breve tratto dopo il ponte è molto esposto. Necessita di passo fermo e di attrezzatura e abbigliamento adeguato.
CHI ERANO I KAISERJÄGER?
I Kaiserjäger austriaci rappresentavano dal 1895 quattro reggimenti di fanteria dell'esercito imperiale austriaco, che successivamente divenne austro-ungarico. I soldati di questi reggimenti venivano principalmente reclutati nel Tirolo e nel Voralberg, e in piccola parte anche in altre regioni dell'impero.
Curiosamente, a differenza di quanto si potrebbe pensare, i Kaiserjäger non erano truppe specializzate in montagna. Tuttavia, proprio come i fanti italiani impegnati in zone montane, impararono sulla propria pelle a combattere in un ambiente severo e spesso ostile.
L'importanza e il valore di questo corpo militare furono evidenti sin dalle origini, visto che l'imperatore stesso concesse loro l'onore di utilizzare il suo nome nella denominazione. Infatti, erano l'unico corpo dell'intero esercito a potersi fregiare di un tale onore.
I Kaiserjäger, che dimostravano una lealtà senza pari alla monarchia danubiana, erano sempre schierati in situazioni che richiedevano truppe scelte e tenaci. I reggimenti furono sciolti nel 1918, con la fine dell'impero austro-ungarico.
La loro storia e il loro coraggio rimangono un tributo indelebile alla loro dedizione al servizio militare.
LA CENGIA MARTINI
La Cengia Martini fu sicuramente la postazione di maggior rilevanza in questa parte del fronte. Tra il 18 e il 19 ottobre 1915, mentre le truppe austro-ungariche erano schierate sulla sommità del Lagazuoi, due gruppi di Alpini occuparono la cengia situata a metà della parete del Piccolo Lagazuoi.
Questa lunga balconata si dimostrò essere una posizione strategica per colpire la postazione austro-ungarica di Vonbank, che difendeva il passo di Valparola. Questa posizione metteva gli austriaci in una posizione svantaggiata, una vera spina nel fianco degli austriaci perché consentiva agli italiani di colpire dall’alto le trincee della postazione Vonbank.
Gli austriaci tentarono senza successo di scacciare gli italiani dalla Cengia Martini, che nel frattempo era stata rinforzata e fortificata. Le truppe trovavano rifugio in baracche incassate nella roccia, capaci di ospitare fino a 140 uomini. La cengia prese il nome di Cengia Martini in onore del maggiore Martini, principale artefice dell'occupazione.